Miti...in Mesopotamia

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Miti...in Mesopotamia

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Se noi oggi conosciamo i miti della Mesopotamia, è perchè gli abitanti di questa regione del mondo hanno inventato più di 5000 anni fa, la scrittura.
Infatti grazie alle inicisoni delle loro vecchissime tavolette d'argilla, che sono state ritrovate nel XIX secolo, si sono potute decifrare le storie divine.
Per i Mesopotamici, la Terra e il mondo esistono solo perchè sono stati creati dagli dei. I racconti possono variare perchè quindici secoli separano i più antichi dai più recenti. Così alcuni dei sono scomparsi, mentre altri, come Marduk, dio protettore della città di Babilonia, sono diventati importanti. Alcune storie erano destinate ad essere lette durante le cerimonie magiche, altre erano recitate durante i riti che si celebravano a Babilonia in diverse occasioni.
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[align=center]GLI DEI[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Gli dei mesopotamici assomigliano ai re: governano gli esseri umani come i principi governano i loro sudditi. Hanno l'aspetto e il carattere degli uomini. Sono tutti infinitamente superiori agli uomini, i quali li temono e li rispettano.

Gli dei mesopotamici sono numerosi e possono avere parecchi nomi. Ecco i principali:

- Enlil, è il re degli dei. Dorme sulla montagna e non sopporta di essere disturbato, infatti, punisce gli uomini quando fanno troppo rumore e gli impediscono di riposare. Le sue decisioni, anche quando sono ingiuste, vengono rispettate da tutti gli dei.

- Adad, comanda al tempo stesso le tempeste devastatrici e le piogge benefiche. L'animale a lui sacro è il toro.

- Enki, è il più intelligente degli dei. E' il maestro delle tecniche e gli succede spesso di porre riparo alle schiocchezze commesse da altre divinità.

- Ishtar, è la dea della guerra, spesso rappresentata con un arco. E' anche la dea dell'amore, ma a volte riserva una morte crudele ai suoi amanti.

- Marduk, è il dio di Babilonia. Nel 1000 a.C diventa re degli dei e sostituisce Enlil, dopo aver salvato le altre divinità dalla collera di Tiamat, la madre di tutti.

Gli Anunnaki, il cui re è Enlil, sono gli dei dominanti. Vivono senza fare nulla, poichè le altre divinità, gli Igigi, lavorano per nutrirli, fino al momento in cui si rivoltano per l'eccessiva fatica.
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[align=center]LA CREAZIONE DELL'UNIVERSO[/align]

Come sono nati la Terra e gli dei? Secondo un testo intitolato "Epopea della creazione", in orgine esistevano solo due esseri, che erano al tempo stesso personaggi e luoghi: Apsù, l'acqua dolce, elemento maschile, e Tiamat, il mare, elemento femminile. Dall'unione di Apsù e Tiamat sono nati tutti gli altri dei.

Apsù è disturbato dal rumore di tutti i suoi figli e pensa di sopprimerli, ma Enki scopre il complotto, lo fa addormentare e lo uccide. Enki ha un figlio Marduk, il dio più potente. I litigi tra gli dei ricominciano e Tiamat, esasperata dalle urla, decide anche lei di eliminare i suoi figli.
A tale scopo, crea draghi giganteschi nelle cui vene scorre veleno invece di sangue, mostri marini, leoni colossali e uomini scorpioni.

Marduk si offre per salvare tutti gli dei. Se vincerà pretenderà per se il titolo di re. Armato di una rete, di quattro venti e delle sue numerose armi, balza su un carro trainato da quattro cavalli instancabili. Inprigiona nella rete Tiamat, i suoi draghi e le altre orrende creature e li uccide. Tiamat è annientata.
Marduk crea l'universo dal suo corpo mostruoso: lo taglia in due e ne curva una metà formando il cielo, con il suo fegato crea la Luna e pone la Terra sopra l'Apsù (le acque dolci sotteranee).

Marduk festeggiato da tutti gli dei, è riconosciuto come il nuovo capo. Il dio decide di farsi costruire un santuario sulla Terra e lo chiama "Babilonia", il tempio dei grandi dei.
Ultima modifica di Misscoty il ven mar 16, 2007 11:54 pm, modificato 2 volte in totale.
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[align=center]LA CREAZIONE DEGLI UOMINI[/align]

Perchè gli dei hanno creato l'uomo? A che cosa possono servire queste creature?

I grandi dei Anunnaki si sono divisi i territori. Anu, dio onorato in modo particolare nella città di Uruk, ha preso per se il cielo, Enlil ha scelto come regno la Terra ed Enki si è impadronito dell'Apsù, la distesa di acqua dolce che si trova sotto la Terra.
Gli Anunnaki fanno baldoria e vivono senza fare nulla. Hanno infatti incaricato gli dei Igigi di svolgere tutto il lavoro. Gli Igigi scavano il letto dei fiumi, sollevano le montagne, creano le paludi: danno alla Terra la sua forma! Ma in capo a 2500 anni, gli Igigi finiscono per rivoltarsi contro il lavoro massacrante imposto loro dagli Anunnaki.

Se non trovano una soluzione, gli dei saranno ridotti alla fame. Bisogna inventare nuove creature, propone Enki. Egli prende dell'argilla e la immerge nella carne e nel sangue di un dio sacrificato: l'uomo avrà così una parte dell'intelligenza divina. Poi la dea Nintu riempie con questa pasta sette stampi per gli uomini e sette per le donne e aspetta nove mesi perchè nasca la prima generazione.
Ultima modifica di Misscoty il ven mar 16, 2007 11:55 pm, modificato 1 volta in totale.
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[align=center]IL DILUVIO[/align]

Da quando hanno creato gli uomini, tutti gli dei possono finalmente vivere senza lavorare. Ma gli uomini svolgono talmente bene il loro compito che diventano troppo numerosi.

Gli uomini esistono da 1200 anni. Hanno imparato a coltivare e a irrigare la terra, così si nutrono e si moltiplicano. Enlil è esasperato dal loro baccano e tenta una prima volta di sterminarli facendo scoppiare sulla Terra un'epidemia, ma gli uomini vengono salvati da Enki e da Namtar, dio delle malattie.
1200 anni più tardi, Enlil provoca una carestia e anche questa volta Enki salva gli uomini dalla siccità e dalla scarsità dei raccolti. Allora Enlil decide di annegarli tutti sotto un diluvio.
Mentre Enlil prepara il diluvio, Enki decide di salvare un uomo: Utnapishtim. Gli appare in sogno e gli consiglia di costruirsi un'ibarcazione sulla quale farà salire la sua famiglia, gli uccelli, gli animali delle greggi e della steppa.
La terribile tempesta dura sette giorni e sette notti. Il sole è scomparso e pioggia e vento la fanno da padrone. Poi il diluvio cessa. Poichè la sua barca si è arenata, Utnapishtim offre del cibo agli dei che accorrono. Enlil si accorge allora che gli hanno disobbedito, poichè un uomo è ancora vivo. Ma non può fare a meno di riconoscere l'intelligenza di Enki e il coraggio di Utnapishtim al quale offre l'immortalità.
Enki decide che da quel momento in poi gli uomini saranno meno numerosi per non disturbare più gli dei.
Alcune donne non potranno avere figli e tutti gli esseri umani moriranno di morte naturale dopo essere vissuti un determinato numero di anni.

Questo mito spiega come gli uomini sono diventati mortali.
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[align=center]LA STORIA DI GILGAMESH[/align]

Gilgamesh è re di Uruk, una città della Mesopotamia. Questo giovane semidio è fiero della sua forza e della potenza della sua città. Chi può resistergli? Nessuno, tranne forse gli dei...

Gli dei, irritati dall'orgoglio di Gilgamesh, creano un essere di nome Enkidu per combatterlo. Ma i due diventano grandi amici. Insieme uccidono il guardiano della foresta dei cedri, un gigante che sputa fuoco. Le loro imprese sono tali che la dea della guerra, Ishtar, offre il suo amore a Gilgamesh e lui osa respingerla.
Per vendicarsi, Ishtar crea un toro che eliminerà Gilgamesh e distruggerà la sua città. Ma i due amici trionfano ancora. Ishtar colpisce allora Enkidu con una malattia mortale e Gilgamesh perde il suo amico.

Gilgamesh si rende conto di essere mortale come tutti gli uomini, non accetta l'idea e parte per un lungo viaggio durante il quale incontra Utnapishtim, l'uomo sopravvissuto al diluvio che gli dei hanno reso immortale.
Utnapishtim gli rileva l'esistenza di una pianta che procura l'immortalità. Gilgamesh la scopre in fondo al mare e vuole ritornare a Uruk con questo tesoro, ma, mentre fa il bagno, un serpende divora la pianta preziosa e Gilgamesh è condannato a rimanere un semplice mortale.
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[align=center]ANZU', L'UCCELLO DEL TERRORE[/align]

Anzù è un traditore che vuole impadronirisi del potere del re degli dei.
E' una specie di aquila grandissima, dal becco dentato come una sega. Il dio Enlil lo prende al proprio servizio e lo incarica di sorvegliare l'ingresso della sua dimora.
Ogni giorno all'alba, Anzù vede il suo padrone che fa il bagno nell'acqua sacra. Enlil depone sul trono la corona, il mantello divino e la Tavoletta dei destini, dove sta scritto il destino di ogni cosa. Un giorno, Anzù decide di rubare le insegne del potere e di diventare re degli dei, così potrà realizzare il sogno di comandare tutti gli Igigi. Anzù trasporta il suo bottino sulla cima della montagna e subito il silenzio e l'immobilità regnano in tutto l'universo.

Gli dei si riuniscono per scegliere il campione che ucciderà Anzù, ma tre di loro si rifiutano. Come sfidare quell'uccello che ormai possiede i poteri divini? Enki propone di inviare Ninurta, figlio della dea che viene soprannominata "Signora delle nascite".
I primi colpi di Ninurta non hanno nessun effetto. Anzù riesce a togliergli l'arco, ma Ninurta riprende la lotta sostenuto dagli dei. Riesce a tagliare le ali dell'uccello, prima di ucciderlo; gli dei recuperano finalmente le insegne reali e tutto il loro potere: l'ordine è ristabilito.
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[align=center]IL MATRIMONIO DI SUD E ENLIL[/align]

Enlil non ha moglie. Un giorno, mentre la dea Sud, ormai fanciulla, sta davanti alla dimora della madre, affascina il dio con la sua bellezza. Ma quando lui le chiede di seguirlo subito, senza tante cerimonie, la fanciulla rifiuta.
Sud non vuole ascoltare il dio. enlil capisce che dovrà fare una domanda ufficiale di matrimonio; incarica il suo paggio, Nuska, di andare a fr visita alla madre della fanciulla. Nuska le riferisce il messaggio del padrone: se sud acconsentirà a sposare il grande dio Enlil, vivrà con lui nel suo palazzo, distribuirà i poteri agli dei e deciderà il destino degli uomini. Prenderà il nome di Ninlil (Signora Aria). L'affronto è riparato e il matrimonio stabilito.

Tutto felice Enlil invia a Sud centinaia di regali, un corteo di doni attraversa la città. Sud riceve cervi, elefanti, daini, gazzelle, orsi, pecore, arieti, agnelli, scimmie, mucche...
Riceve anche formaggi, miele di ogni specie, datteri, fichi, melagrane, ciliegie...Senza contare le pietre preziose, l'oro e l'argento.

Dopo la loro notte di nozze, Enlil conferisce alla moglie nuovi poteri: sarà la dea dell'amore e delle nascite e dirigerà il lavoro delle ostetriche. Sarà anche la dea del grano che nasce e regnerà così sull'agricoltura; anche la scrittura sarà sotto la sua protezione. Questo mito dà origine alla dea Ninlil e spiega i suoi poteri.
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