Costellazioni Boreali

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Costellazioni Boreali

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[align=center]ANDROMEDA[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Andromeda è la mitica figlia di Cefeo, re degli Etiopi, e di Cassiopea. Fu incatenata ed esposta nuda su uno scoglio per essere sacrificata ad un mostro marino, mandato da Poseidone irato contro Cassiopeia, che nella sua superbia aveva offeso la divinità. La leggenda narra infatti che la regina avesse offeso le Nereidi, bellissime divinità marine, vantandosi di essere più bella di loro. Il padre Poseidone aveva così scatenato un mostro marino che seminava dappertutto devastazione. Un oracolo aveva predetto che il paese non si sarebbe salvato se Andromeda non gli fosse stata offerta. Andromeda fu poi salvata da Perseo che, giunto a volo sul cavallo alato, si innamorò di lei, uccise il mostro aiutandosi con la testa di Medusa da lui recisa e la sposò.

La costellazione è visibile in autunno ed è composta da due linee di stelle che disegnano una V.

I corpi celesti che compongono la costellazione sono:

- Alfa Andromedae, nota anche come Alpheratz, stella di seconda magnitudine, collocata al vertice della V; è in condivisione con la costellazione di Pegaso e individua un angolo del suo carro.

- Gamma Andromedae, che individua il piede sinistro di Andromeda, è una stella doppia; una è di colore giallastro mentre la compagna risulta essere una stella blu più calda.

- M31 ovvero la galassia di Andromeda. La sua forma a spirale è simile a quella della nostra galassia, la Via Lattea. Visibile anche ad occhio nudo come una piccola macchia luminosa, questa galassia dista da noi circa 2.2 milioni di anni luce ed appartiene al nostro Gruppo locale di Galassie.

- M32 è una piccola galassia a forma di ellisse, satellite di M31; diversi indizi sembrano provare l'esistenza di un buco nero nel suo centro.
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[align=center]AURIGA[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Esistono varie versioni sul personaggio rappresentato da questa costellazione.

La prima ritiene che si tratti di Erittonio, mitico re di Atene, prediletto dalla dea Atena. Tra le altre cose, Atena insegnò ad Erittonio l'arte di addomesticare i cavalli: egli fu il primo uomo capace di attaccare quattro cavalli ad un carro, ad imitazione del carro del Sole. Ciò gli valse l'ammirazione di Zeus, che gli donò un posto tra le stelle.

Un'altra versione, riportata da Germanico, identifica l'Auriga con Mirtilo, il cocchiere di Enomao re di Elide. Enomao aveva una figlia bellissima, Ippodamia, ma chi avesse voluto sposarla doveva batterlo in una corsa con i carri, dalla quale si poteva uscire sposi se vincitori o condannati a morte se sconfitti. Già parecchi aspiranti erano stati uccisi, quando si presentò Pelopio, il quale corruppe il cocchiere Mirtilo, che lo fece così vincere manomettendo il carro di Enomao. Dopo la vittoria, visto che anche Mirtilo era invaghito di Ippodamia, Pelopio lo uccise gettandolo in mare.

Una terza ipotesi è quella che l'Auriga sia il figlio di Teseo, Ippolito, di cui si innamorò perdutamente la matrigna Fedra. Ippolito, che si interessava soltanto di caccia e di cavalli, la respinse e lei per la disperazione si suicidò, lasciando uno scritto in cui denunciava falsamente il giovane di averle recato violenza. Teseo allora scacciò il figlio, che poco dopo, mentre si allontanava sul suo carro, ebbe un incidente e morì.

Riconoscibile dal pentagono formato dall'unione delle sue stelle che appaiono più luminose includendo anche la stella Beta del Toro. Visibile in inverno.

Gli oggetti più importanti che compongono la costellazione sono:

- Alpha Aurigae, nota come Capella ovvero "capra", è la sesta stella in apparenza più luminosa del cielo e dista 42 anni luce dal Sole.

- Epsilon Aurigae, la stella più in alto nel triangolo che individua "the kids", e` una binaria ad eclisse con periodo di 27 anni, il più lungo finora conosciuto per questo tipo di binarie; la stella visibile orbita attorno ad una compagna il cui raggio risulta essere 2000 volte quello del Sole, ovvero quasi un miliardo e mezzo di Km., la più grande stella che si conosca.

- M36, M37, M38 sono tre ammassi aperti composti per lo più da stelle blu, ovvero stelle relativamente giovani. M37 è il piu` grande contenendo circa 150 stelle di cui una dozzina sono giganti rosse , cioé stelle più anziane delle altre, da cui si deduce che dei tre ammassi sia anche il più vecchio.
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[align=center]CANI DA CACCIA[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Costellazione moderna creata dall'astronomo Hevelius nel 1690 e rappresentante i cani cacciatori di Bootes. Visibili in primavera.

Gli oggetti più importanti che compongono la costellazione sono:

- Alfa Canum Venaticorum è una bella stella doppia; venne chiamata Cor Caroli, ovvero il cuore di Carlo, da Edmund Halley, in onore del re Carlo II.

- M3 è un luminoso ammasso globulare a 30.000 anni luce di distanza.

- M63 e M94 sono due galassie a spirale.
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[align=center]CASSIOPEA[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Diverse leggende collegano la persona di Cassiopea con i paesi nordafricani; in particolare la si vuole moglie di Cefeo, re degli Etiopi, vanitosissima madre di Andromeda. Orgogliosa della propria bellezza, volle competere con le Nereidi o addirittura con Era, moglie di Zeus e dea di tutte le dee. Queste ultime chiesero a Poseidone di vendicare tale affronto ed egli inviò un mostro affinché devastasse l'Etiopia. Un oracolo, interpellato da Cefeo, disse che il paese sarebbe stato liberato dal flagello, se la figlia Andromeda fosse stata offerta in sacrificio quale capro espiatorio. La giovane fu salvata da Perseo, mentre Cassiopea fu trasformata in costellazione.

Luminosa costellazione circumpolare dalla inconfondibile forma a W, si trova rispetto alla Stella Polare proprio all'opposto dell'Orsa Maggiore. Visibile in tutto l'anno alla nostra latitudine.

Gli oggetti più importanti che compongono la costellazione sono:

- Iota Cassiopeiae è una bella stella tripla, due di colore giallo e la terza di colore blu.

- M103, posto nelle immediate vicinanze della stella Delta, è un ammasso aperto a forma di ventaglio contenente parecchie centinaia di stelle ma non è particolarmente luminoso a causa della sua notevole distanza, 8.000 anni luce.

- M52, posto in linea con le stelle Alfa e Beta, è un ammasso aperto contenente più stelle dell'ammasso M103 e probabilmente è anche più giovane; dista solo 3.000 anni luce.
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[align=center]CEFEO[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Cepheus fu re di Ioppa, una non meglio precisata località, forse in Palestina, forse in Etiopia. Sposò Cassiopeia e fu padre di Andromeda.

Costellazione prossima al Polo Nord Celeste e vicina a Cassiopea e la cui forma ricorda una casa con un alto tetto. Visibile sempre alla nostra latitudine.

L'oggetto più importante che compone la costellazione è:

- Delta Cephei, collocata all'apice del piccolo triangolo di tre stelle nell'angolo in basso a sinistra della casa, è uno dei piu` importanti esempi di stella variabile: ogni 5 giorni la sua luminosità cambia di quasi una magnitudine. Questa stella è stata la prima variabile di questo tipo ad essere scoperta, divenendone così il prototipo; in suo onore questo tipo di stelle sono oggi classificate come variabili Cefeidi che sono stelle pulsanti che alternano una fase di espansione e raffreddamento ad una fase di contrazione e riscaldamento, con conseguente variazione di luminosità.
Per gli astronomi queste stelle sono importantissime: scoperta una Cefeide se ne determina il periodo di variazione luminosa e, con pochi passaggi matematici, è possibile risalirne alla distanza; di conseguenza si ha anche una stima della distanza dell'ammasso o della galassia che la contiene.
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[align=center]CIGNO[/align]

[align=center]Immagine[/align]

E’ un’estesa costellazione che rappresenta, secondo il mito greco, il cigno in cui si trasformò Zeus, per raggiungere una sua amante. Si trattava, secondo il mito, della regina Leda di Sparta e che dalla loro unione ebbero origine due uova: da uno nacquero i gemelli Castore e Polluce, dall’altro, Elena di Troia.

Igino racconta che Zeus si era invaghito della dea Nemesi, ma che questa non ne voleva sapere del suo amore. Per superare le sue resistenze, Zeus si trasformò in cigno e chiese ad Afrodite di mutarsi in aquila e fingere di dargli la caccia. Nemesi, impietosita dal cigno in fuga, gli diede protezione prendendolo in grembo: troppo tardi si accorse che sotto le spoglie dell'animale si celava il re degli dei.

Di questo mito esiste anche una versione diversa, narrata da Eratostene. Egli dice che Nemesi, per sfuggire alle profferte amorose di Zeus, si trasformò in vari animali: ma Zeus la inseguì caparbiamente trasformandosi di volta in volta in un animale più grande e veloce di lei. Quando Nemesi si mutò in oca, Zeus assunse le fattezze di un cigno, riuscendo infine a raggiungerla.

Gli oggetti più importanti che compongono la costellazione sono:

- Alpha Cygni, nota come Deneb, è una stella supergigante e pur distando 1.500 anni luce risulta la diciannovesima stella più brillante del cielo con una luminosità di 60.000 Soli.

- Beta Cygni, detta Albireo, è un bel esempio di stella doppia visibile anche con un piccolo telescopio.

- M29, vicino alla stella Gamma, è un ammasso aperto con poche decine di stelle.

- M39, a nord di Deneb è un altro piccolo ammasso aperto con non più di 50 stelle; nelle sue vicinanze si trova la Nebulosa del Nord America, visibile nelle notti senza Luna.
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[align=center]CORONA BOREALE[/align]

[align=center]Immagine[/align]

La costellazione rappresenta la corona che Arianna indossava quando sposò il dio Dioniso.
Arianna era la figlia di Minosse, re di Creta, ed è celebre per aver aiutato Teseo ad uccidere il Minotauro, il mostro con corpo umano e testa di toro. Il Minotauro era rinchiuso in un labirinto estremamente complesso: chi avesse voluto batterlo, dunque, non solo doveva sconfiggerlo, ma doveva anche evitare di rimanere intrappolato nella sua stessa prigione. Quando Teseo entrò nel labirinto per affrontare il Minotauro, Arianna gli diede un gomitolo di filo, affinché egli lo legasse all'entrata e lo svolgesse man mano che avanzava all'interno dell'edificio. Così, dopo aver ucciso il mostro, Teseo riuscì a trovare la via d'uscita semplicemente riavvolgendo il filo.
Ma Teseo si dimostrò ingrato nei confronti di Arianna: dopo essere salpato assieme a lei, la abbandonò sull'isola di Nasso, in mezzo al mare Egeo. Mentre la fanciulla era seduta tristemente sulla spiaggia, Dioniso la vide e se ne invaghì: dopo le loro nozze, il dio lanciò la corona indossata da Arianna in cielo, dove i gioielli che la abbellivano si tramutarono per sempre in astri.

Piccola costellazione le cui stelle principali disegnano un semicerchio la cui forma ricorda una corona. Visibile in primavera.

L'oggetto più importante che compone la costellazione è:

- Alpha Borealis, detta Alphecca, è la stella apparentemente più luminosa della costellazione e dista 75 anni luce.

Vicino al confine tra la Corona e Bootes si trova l'Ammasso di Galassie della Corona Boreale, invisibile ad occhio nudo; l'ammasso contiene circa 500 galassie attualmente alla distanza di oltre un miliardo di anni luce.
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[align=center]ERCOLE[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Hercules era il figlio di Zeus ed Alcmena, la più bella e saggia delle donne mortali; la moglie di Zeus, Era, infuriata per l'infedeltà del marito, cercò in tutti i modi di vendicarsi. Quando Hercules fu cresciuto, Era gli provocò un accesso di follia, durante il quale egli uccise i suoi figli. Ritrovato il lume della ragione e oppresso dal rimorso, consultò l'oracolo di Delo per trovare conforto: l'oracolo gli ordinò di mettersi al servizio di Euristeo, re di Micene, per dodici anni.
Euristeo volle che Hercules compisse dieci imprese, note come Fatiche di Hercules:

1)Il leone Nemeo
2)L'idra di Lerna
3)La cerva di Cerinea. Questa cerva aveva zoccoli di bronzo e corna d'oro ed era sacra ad Artemide, dea della caccia: Hercules la inseguì per un anno e infine la catturò con una rete mentre dormiva.
4)Il cinghiale Erimanzio. Hercules stanò l'animale dal fitto bosco in cui viveva e lo spinse in una forra dove la neve era alta: una volta che il cinghiale fu imprigionato nella neve, l'eroe riuscì a catturarlo vivo.
5)Le stalle di Augia. Augia, re dell'Elide, possedeva un gran numero di greggi e mandrie: Euristeo ordinò a Hercules di pulire le enormi stalle di Augia e di compiere il lavoro in un giorno solo. Hercules aprì due brecce nelle mura delle stalle e deviò il corso del vicino fiume, in modo che le sue acque spazzassero via tutto il sudiciume. Compiuta l'impresa, Hercules chiese una ricompensa ad Augia, ma questi rifiutò.
6)Gli uccelli Stinfali. Questi animali avevano becchi e artigli di bronzo e divoravano gli uomini che passavano nei pressi della loro dimora, la palude Stinfalia. Grazie ad un sonaglio donatogli dalla dea Atena, Hercules li spaventò facendoli levare in volo e li uccise.
7)Il toro cretese. Si trattava del toro padre del Minotauro (vedi anche la mitologia della Corona Borealis): Hercules lo catturò senza grossi problemi.
8)Le cavalle di Diomede. Diomede, re dei bellicosi Bistoni, possedeva quattro cavalle selvagge, divoratrici di carne umana: Hercules le catturò e le imbarcò sulla sua nave. Inseguito e attaccato dai Bistoni, l'eroe diede loro battaglia, catturò il re Diomede e lo diede in pasto alle cavalle, che da quel momento furono domate.
9)La cintura di Ippolita. La regina delle Amazzoni, Ippolita, possedeva una cintura d'oro: malgrado l'intervento di Era, che cercò di sobillare le Amazzoni contro Hercules, questi riuscì ad impadronirsi della cintura.
10)Il bestiame di Gerione. Gerione era un orco con tre teste, sei braccia e tre busti che viveva sulle rive del Mare Oceano. Hercules attraversò la Libia, giunse allo stretto oggi chiamato di Gibilterra (dove eresse le colonne che da lui presero il nome), trafugò il bestiame e uccise Gerione con un'unica freccia, che infilzò tutti e tre i corpi entrando da un fianco.
11)I pomi delle Esperidi. (Malgrado le dieci imprese fossero compiute, tuttavia Euristeo non riconobbe la seconda, perché Hercules era stato aiutato, né la quinta, perché l'eroe aveva cercato di trarne profitto: dunque impose altre due fatiche.) Giunto nel giardino delle mele d'oro, Hercules, dopo aver ucciso il serpente Ladone (poi posto in cielo nella costellazione del Draco), chiese ad Atlante, il titano che reggeva la volta celeste, di andargli a prendere i pomi meravigliosi. Atlante accettò e si impadronì delle mele, ma al ritorno rifiutò di riprendersi il cielo sulle spalle: Hercules finse di rassegnarsi, ma lo pregò di sostenere il carico ancora per un po' affinché potesse sistemarsi meglio; Atlante cadde nell'inganno ed Hercules, raccolti i frutti, tornò felicemente in Grecia.
12)La cattura di Cerbero. Hercules scese nell'oltretomba, sconfisse lo stesso Ade, dio dei morti, e catturò il mostruoso cane infernale a tre teste.

Terminate le sue fatiche, Hercules sposò la bella Deianira. Un giorno il centauro Nesso si invaghì della fanciulla e cercò di violentarla: Hercules lo vide e lo colpì con una delle sue frecce intinte nel veleno dell'idra. Il centauro morente fece credere a Deianira che il suo sangue fosse un filtro d'amore e la invitò a prenderne un po' e metterlo da parte. Quando la donna ebbe il sospetto che Hercules la tradisse, bagnò una tunica nel sangue di Nesso, sperando di riconquistare il marito: appena indossato l'indumento avvelenato, le carni di Hercules cominciarono a bruciare. Sconvolto dal dolore, l'eroe si preparò una pira e vi salì sopra ponendo fine alla sua esistenza terrena. Zeus lo accolse sull'Olimpo - dove Hercules si riconciliò con Era - e gli donò un posto tra le costellazioni.

Costellazione alquanto estesa a forma di farfalla, posta tra la Corona Boreale e la Lira. Visibile in primavera.

Gli oggetti più importanti che compongono la costellazione sono:

- Alpha Herculis, spesso confusa con la vicina stella Alfa dell'Ofiuco, è una bella stella doppia, di cui la principale è una variabile.

- M13 è uno spettacolare ammasso globulare spesso denominato il Grande Ammasso di Ercole; contiene oltre un milione di stelle, dista circa 26.000 anni luce e si stima che abbia una età di ben 10 miliardi di anni.Visibile anche con un semplice binocolo, in notti particolarmente limpide può essere osservato ad occhio nudo.

- M92 è un altro ammasso globulare ma rispetto ad M13 è più compresso e meno luminoso.
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[align=center]DRAGO[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Nella mitologia greca il drago Ladone era il custode all'ingresso del giardino delle Esperidi dove crescevano le mele d'oro. Le Esperidi, figlie di Atlante, vivevano nell'estremo occidente del mondo facendo la guardia ai frutti, dono della dea Gea (Terra) ad Era (Giunone) per il suo matrimonio con Zeus (Giove). Si racconta che il mostro avesse cento teste, anche se in cielo viene raffigurato con una sola, e parlasse lingue diverse. Tra le dodici fatiche di Eracle (Ercole), l'undicesima consistette proprio nel rubare i frutti dorati. Ci riuscì colpendo il drago con le sue frecce avvelenate e uccidendolo.
Era, per ringraziare la fedeltà dell'animale, pose allora la sua immagine in cielo.

Costellazione alquanto lunga che copre una ampia area situata presso il Polo Nord Celeste. È facilmente individuabile per la sua vicinanza alla Stella Polare. Sempre visibile alla nostra latitudine.

L'oggetto più importante che compone la costellazione è:

- Alpha Draconis, detta Thuban, era la stella più vicina al Polo Nord Celeste circa 4.000 anni fa (per il fenomeno della precessione).

Sembra che la Grande Piramide di Cheope, costruita verso il 2650 A.C., sia stata orientata verso tale stella.
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[align=center]GIRAFFA[/align]

[align=center]Immagine[/align]

J. Hevel (1611-1687), generalmente noto con la forma latinizzata del suo nome in Hevelius, visse a Danzica, dove fece costruire un osservatorio astronomico nel 1641. Si deve a lui la costellazione della Giraffa, formata con alcune stelle di modesto splendore, comprese tra l' Orsa Maggiore, l' Orsa Minore, Cassiopea, Perseo e l' Auriga. Visibile sempre alle nostre latitudini.

Rappresenta l'animale biblico cavalcato da Rebecca per recarsi a Canaan a sposare Isacco.
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[align=center]LINCE[/align]

[align=center]Immagine[/align]

E' una costellazione "moderna", introdotta da Hevelius nel 1690, e priva di riferimenti mitologici. Secondo un'interpretazione fu chiamata così perché, data la debolezza delle sue stelle, sono necessari occhi di lince per riconoscerla.

Costellazione poco evidente dalla forma allungata compresa tra l'Orsa Maggiore e l'Auriga. Visibile in primavera.
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[align=center]LIRA[/align]

[align=center]Immagine[/align]

La costellazione rappresenta la lira costruita da Ermes con un guscio di tartaruga e donata ad Apollo, il quale, a sua volta, la regalò a Orfeo. Orfeo era un magnifico musicista: quando cantava e suonava tutte le creature lo ascoltavano incantate e lo seguivano.
Orfeo si unì alla spedizione degli Argonauti (vedi la mitologia della Carina), alla quale fu di grande aiuto quando la nave Argo si trovò a passare presso l'isola delle Sirene, le quali incantavano i marinai e li rendevano incapaci di allontanarsi facendoli poi morire: il suono della lira di Orfeo sedusse pure loro rendendole inoffensive.
Orfeo sposò la bella Euridice. Un giorno la fanciulla venne insidiata da Aristeo: fuggendo, ella incespicò in un serpente che la uccise con il suo morso velenoso. Orfeo si recò allora nell'oltretomba per chiedere che la moglie adorata gli fosse restituita: il suo canto intenerì anche Ade, dio dei morti, che concesse ad Euridice di tornare nel mondo dei vivi. Ad una condizione: Orfeo non doveva voltarsi a guardare indietro finché lui ed Euridice non fossero usciti dall'oltretomba. Ma quando furono ormai giunti quasi alla fine del tragitto, Orfeo non poté impedirsi di controllare che la moglie lo stesse seguendo e si voltò: ed Euridice venne trascinata indietro nel regno dei morti.
Oppresso dal dolore, Orfeo respinse tutte le donne che si offrirono di sposarlo: Ovidio, nelle Metamorphoses (libro XI, vv. 1-66), racconta che allora alcune donne, offese dal suo rifiuto, lo assalirono e lo fecero a brani. L'ombra di Orfeo scese nell'oltretomba, dove rimase per sempre assieme alla sua amata Euridice: Eurydicenque suam iam tutus respicit Orpheus.

Piccola ma facilmente riconoscibile costellazione a forma di parallelogramma simile ad un'arpa a due corde. Visibile in estate.

Gli oggetti più importanti che compongono la costellazione sono:

- Alpha Lyrae, meglio conosciuta come Vega, è la stella che ci appare più luminosa nel cielo d'estate e la quinta in apparenza più luminosa tra tutte; dista solo 27 anni luce.

- Beta Lyrae è il prototipo di una classe di stelle binarie ad eclisse, ovvero la più piccola eclissa (passa davanti) la più grande ogni 13 giorni causandone una apparente diminuzione di luminosità.

Ci sono forti indizi che le due stelle si scambino materiale tra loro; inoltre sono talmente ravvicinate che la mutua forza attrattiva, unita alla loro rapida rotazione, gli ha conferito la forma di sfere schiacciate.

- Epsilon Lyrae è la più nota stella doppia di questa zona di cielo; spesso è denominata sistema " Doppia-Doppia" in quanto ciascuna delle due stelle componenti è a sua volta una stella doppia.

- Zeta Lyrae è un'altra stella doppia ma di minore interesse.

- M57 ovvero la Nebulosa dell'Anello, la prima "nebulosa planetaria" ad essere scoperta (1772): appare come un delicato anello di fumo al cui centro si trova una stella nana bianca. Si pensa che l'esplosione di gas sia avvenuta circa 20.000 anni fa.

- M56 è un ammasso globulare compatto.
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[align=center]LUCERTOLA[/align]

[align=center]Immagine[/align]

La costellazione venne disegnata nel 1687 da Johannes Hevelius. Quest'ultimo le diede anche un altro nome, Stellio il Tritone, che però cadde ben presto in disuso.

Piccola e debole costellazione compresa fra Andromeda ed il Cigno. Visibile in autunno.

Un oggetto di interesse all'interno di questa costellazione è la galassia attiva BL Lacertae; essa fu catalogata tempo fa, e scambiata per una stella variabile (da qui il suo nome, tipico della nomenclatura delle stelle variabili). Scoperta la sua vera natura, ha dato il suo nome ad un'intera categoria di oggetti extragalattici piuttosto enigmatici, sedi di fenomeni violenti, gli oggetti BL Lacertae.
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[align=center]ORSA MAGGIORE[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Il mito antico della Grande Orsa è molto cruento ed è legato a Callisto. Callisto, figlia di Licaone (re di Arcadia), ha un amore con Giove, dal quale nasce Arcade. Licaone, incredulo, invita giove a pranzo e gli serve Arcade fatto a pezzi. Giove si accorge di questo e, grazie ai suoi poteri divini, resuscita Arcade e trasforma Licaone in lupo (da cui il termine licantropo). Giunone intanto, venuta a conoscenza dell’amore di Giove per Callisto, trasforma quest’ultima in orsa. Arcade, divenuto cacciatore, quindicenne, incontra in un bosco quest’orsa, che è in realtà sua madre, e la uccide, mentre lei si era rifugiata in un tempio. Giove, impietositosi, trasforma l’orsa in una costellazione e pone Arcade in un’altra, che è quella di Boote (guardiano dell’orsa).

Ovidio, riprende il mito di Esiodo con alcune varianti. Narra Ovidio che Callisto, bellissima ninfa dei boschi e compagna di caccia di Artemide, avesse giurato solennemente ad Artemide, toccandone l’arco, che sarebbe rimasta vergine per sempre. Callisto, riuscì a stare lontana dai mortali, ma da Zeus fu indotta in colpa, cosicché fu allontanata da Artemide e cacciata via come spergiura. Dopo dieci lunazioni Callisto divenne madre. Giunone, moglie di giove, si infuriò e mutò l’aspetto della fanciulla dandole le sembianze di un’orrenda fiera. Così, la donna che prima era stata amata da Giove, divenne un’orsa vagante per le montagne impervie.Il figlio, divenuto cacciatore, un giorno la incontrò e lei, come se lo riconoscesse, emise un gemito. Il figlio, ignaro, l’avrebbe trafitta con la sua freccia se, a quel punto, entrambi non fossero stati innalzati in cielo, per opera di giove. Lì ora risplendono vicini: lei è l’Orsa Maggiore, lui, che brilla alle sue spalle è la stella Arturo della costellazione di Boote (nome di origine assiro-babilonese: mandriano che guida l’orsa attraverso il cielo). Non ancora appagata, Giunone chiese a Teti che l’Orsa non si bagnasse nelle acque del mare e non le toccasse, a perenne ricordo dello spergiuro. Ed è per questo, conclude Ovidio, che la costellazione dell’Orsa non tramonta mai. Essa è, infatti, circumpolare, ossia appare descrivere nel cielo una circonferenza centrata nel polo celeste.

Questa costellazione copre una ampia area del cielo in una regione prossima al Polo Nord Celeste. Dentro la sua figura è contenuto il Grande Carro, forse la rappresentazione celeste più famosa. Visibile sempre alla nostra latitudine.

Con l'eccezione di Alpha ed Eta Ursa Majoris, le altre 5 stelle del Grande Carro appartengono ad uno stesso ammasso aperto distante solo 75 anni luce, il più vicino ammasso aperto al nostro Sole.Zeta Ursa Majoris, detta Mizar, ovvero " la cintura". Un'altra stella più debole ci appare nelle sue immediate vicinanze; si tratta di Alcor.
Alcor e Mizar, comunemente denominate il fantino e il cavallo, formano quella che viene detta una doppia visuale, ovvero due stelle apparentemente vicine ma che in realtà sono talmente distanti da non avere legami gravitazionali.

- M101 è un'ampia galassia a spirale larga quanto la nostra Via Lattea contenente oltre 250 milioni di stelle; dista ben 25 milioni di anni luce.

- M81 e M82 sono apparentemente due galassie gemelle ma un telescopio mostra come in realtà siano diverse: M81 è una spirale più piccola della nostra galassia e dista 7 milioni di anni luce; M82 e` una cosidetta "peculiare", ovvero una galassia dalla forma atipica, forse a causa di una violenta esplosione subita dal nucleo che ha espulso enormi masse di gas sopra e sotto il piano della galassia. Da questo materiale espulso stanno tuttora nascendo nuove stelle.

- M97 è nota come la Nebulosa del Gufo; è una nebulosa planetaria non molto luminosa di soli 3 anni luce di diametro con una debole stella nel centro.
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[align=center]ORSA MINORE[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Secondo Arato, la costellazione rappresenta una delle due ninfe che allevarono Zeus neonato: in particolare si tratta di Ida, mentre l'altra, Adrastea, è identificata nell'Ursa Maior.

È la costellazione alla quale appartiene la Stella Polare . Al suo interno è contenuto il disegno del Piccolo Carro, nota costellazione popolare non compresa tra le 88 ufficiali. A causa della bassa luminosità apparente delle sue stelle, questa costellazione non è facilmente individuabile, specie nelle città. Visibile sempre alla nostra latitudine.

Gli oggetti più importanti che compongono la costellazione sono:

- Alpha Ursa Minoris, ovvero la ben nota Stella Polare; questa stella, che si trova vicinissima al Polo Nord Celeste, è in realtà una stella doppia.

- Beta e Gamma Ursa Minoris sono state assieme chiamate "Guardiani del Polo".
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