È MORTO MIKE BONGIORNO

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È MORTO MIKE BONGIORNO

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È MORTO MIKE BONGIORNO
IL PAPA' DELLA TV


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È morto Mike Bongiorno. Il decano dei presentatori tv è scomparso a Montecarlo la notte scorsa. Secondo quanto si è appreso, Bongiorno, 85 anni, sarebbe stato colto da un infarto nella sua casa del principato. Proprio lunedì il popolare conduttore era partito da Milano per trascorrere un breve periodo di vacanza prima di tuffarsi nella nuova avventura televisiva, un quiz su Sky.
«Mi dispiace molto, era un amico, scompare un grande protagonista della storia della tv italiana» ha detto commosso Silvio Berlusconi. «Sognava di diventare senatore», ha aggiunto il premier. «L'ho sentito una settimana fa al telefono - ha sottolineato - e gli avevo detto che negli spot l'avevo visto in forma spettacolare. Mamma mia, non mi capacito...». Unanime il cordoglio del mondo della televisione. «Mike era l’essenza della televisione italiana», è il ricordo di Maurizio Costanzo. «Mi colpiva di lui la sua capacità di costruire i suoi errori e le sue gaffe». «È stato il primo divo della tv», ha detto Pippo Baudo, mentre per Piero Chiambretti Bongiorno resta una «figura immortale». «Al di fuori delle sue indiscutibili doti artistiche e professionali», dichiara l'amico Renzo Arbore, «Mike mi ha sempre affascinato per il suo candore, la sua perenne buona fede e la sua generosità verso colleghi e verso chiunque». Continua Arbore: «Non l'ho mai sentito parlare malevolmente di qualcuno ma sempre giustificare benevolmente anche chi non gli era amico. Questa è una dote oggi assolutamente preziosa e pressoché, ahimè, rara. Una dote che ha fatto di Mike un vero amico di tutti, anche mio: sono profondamente colpito e rammaricato di non averlo frequentato ancora di più, anche se i nostri incontri erano intrisi di stima e rispetto e, per quanto mi riguarda, di sincero affetto».

Dalla Rai a Sky, la carriera in tv- Nel suo cuore c'era Rischiatutto, un format che lui stesso inventò e al cui restyling stava lavorando per riportalo in tv, nel prime time di Sky Uno, il prossimo novembre. Mike se ne è andato lasciando incompiuto questo suo sogno che stava diventando realtà sulle reti di Murdoch dopo la rottura con Mediaset, la triste cena della pace con il premier Silvio Berlusconi seguita a un suo appello in tv da Fabio Fazio e il definitivo addio alle reti del Biscione. Il re del tele-quiz, il conduttore che ha tenuto a battesimo la tv italiana, prima quella pubblica poi quella commerciale, è stato premiato oltre venti volte con il Telegatto, ha presentato undici festival di Sanremo, a partire dal '63 e fino al '97 quando formò la strana coppia con Piero Chiambretti. E, nonostante la lunga carriera a Mediaset, è sempre rimasto inevitabilmente legato alla Rai dove è stato per 25 anni.

Nato a New York il 26 maggio del 1924 da padre avvocato siciliano e madre torinese, Mike Bongiorno si è «sempre sentito italiano». In Italia ha studiato al liceo di Torino e collaborato giovanissimo alle pagine sportive della Stampa. Durante la guerra si è unito alle formazioni partigiane sulle montagne piemontesi. Arrestato, nell'aprile 1944 e rinchiuso nel carcere milanese di San Vittore, dove è stato compagno di cella di Indro Montanelli fino ad ottobre è poi stato trasferito in vari campi di concentramento tedeschi dove ha visto, come aveva raccontato, «decine di ebrei avviarsi verso le camere a gas».

Rimasto nei lager fino al febbraio '45 era riuscito ad uscirne vivo grazie ad uno scambio di prigionieri tra gli Stati Uniti e la Germania. Prima di rientrare negli Stati Uniti e cominciare a lavorare alla radio al Giornale italo-americano, Bongiorno ha lavorato a The voice of America, la radio della propaganda militare alleata. Di nuovo in Italia nel '53, ha cominciato la collaborazione con la tv che allora muoveva i primi passi ed è nata la sua prima trasmissione televisiva: 'Arrivi e partenze'. Il primo successo è stato 'Lascia o raddoppia', un programma leggendario che divenne un fenomeno di costume. Seguirono poi 'Campanile sera' (1960), 'La fiera dei sogni' (1963) e il celeberrimo 'Rischiatutto' il celeberrimo quiz che raggiunse una media di 20 milioni di telespettatori , in onda il 5 febbraio del 1970 sul secondo canale della Rai. Poi ci fu 'Ieri e oggi' (1976) e 'Flash' (1980), per citare solo i programmi più importanti. Quando Silvio Berlusconi fondò prima Telemilano (1977) e poi Canale 5, Mike Bongiorno fu uno dei talenti, con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini, a farsi tentare dall'avventura della tv commerciale. «Capii che era un'idea vincente - avrebbe commentato 25 anni dopo - io ero all'apice del successo e dopo vari incontri, Berlusconi mi chiese di scegliere: o lui o la Rai. Mi pagavano 900 mila lire a puntata, lui mi offrì 600 milioni in un anno». La Rai provò a dissuaderloi, non con i soldi, ma con le parole: "ma come fai a fidarti di quel palazzinaro".
Ma, alla fine, nel 1980, disse di sì e cominciò un'avventura durata fino al passaggio a Sky, quest'anno. Mike pensava che il responsabile del suo addio fosse il figlio del premier Piersilvio Berlusconi, "che è giovane ed è arrivato dopo, quindi non sapeva tutto il lavoro che ho fatto insieme a suo padre in 30 anni".

Ma nella tv di Murdoch il re del telequiz si era rimesso in gioco, era pronto alla nuova avventura: "Ci sono tanti quiz in giro, ti fanno una domanda e ti danno tre risposte possibili, due sono errate. Sembra una lotteria. Eh no! Nei miei quiz c'è una sola risposta, quella giusta! Per questo - spiega Mike - vorrei, come trent'anni fa, solo concorrenti preparati e attendo le vostre iscrizioni per telefono e per posta", aveva detto lo scorso giugno appena aperti i casting. Cercava concorrenti che potessero restare nella memoria come la mitica campionessa Giuliana Longari, diventata famosa per una delle più famose gaffe, delle tante attribuite a Mike. Alla risposta errata della Longari su una domanda di ornitologia, Bongiorno disse: "Ahi ahi ahi, signora Longari, lei mi è caduta sull'uccello!".

Le celebri gaffe - Uscì meno di due anni fa: Bongiorno scrisse infatti, a 83 anni, la sua prima autobiografia insieme al figlio Nicolò e la intitolò "La mia versione" (Mondadori, pp.383). La prima 'interpretazione autentica' riguarda la celebre definizione che gli rifilò Umerto Eco in Fenomenologia di Mike Bongiorno, contenuta nella raccolta di saggi Diario Minimo (1961): secondo il semiologo Bongiorno aveva successo perchè era un «uomo medio», fondamentalmente un ignorante dai congiuntivi traballanti che non dava fastidio a nessuno. Replica dopo oltre 40 anni Bongiorno: «per il giovane Eco fu anche una specie di boomerang, perché le sue critiche suscitarono nelle grandi masse un'ondata di difesa e affetto nei miei confronti...».

In 'La mia versione' Bongiorno racconta un po' tutta la sua vita. La sua partecipazione alla Resistenza che lo porta in galera, dove incontra Indro Montanelli. Il fatto che Vittorio Veltroni, padre di Walter e allora alto dirigente della Rai, oltre ad averlo convinto a lasciare il suo programma radiofonico newyorchese per restare in Italia, gli abbia affibbiato anche il nome di Mike prima che liui iniziasse la carriera tv più lunga del mondo (come è puntualmente segnalato nel Guinness dei Primati). Nel libro Mike non si esime dal dare la sua versione anche sulle celeberrime gaffe, che secondo molti lui steso creava ad arte per incarnare il personaggio tratteggiato da Eco. Quella più inedita che Mike racconta con gusto a Rischiatutto, con in gara Enzo Bottesini, cameraman specializzato in riprese subacquee. Alla domanda: "Mike so che lei è un sub eccezionale", avrebbe risposto: "No, io sono un sub normale".

Una memorabile gaffe avvenne durante una puntata di «Rischiatutto»: in una domanda riguardante papa Paolo VI, stupito chiese: «Ma chi sarà questo signor Paolovi, del quale non ho mai sentito parlare?» In un'altra occasione lesse «Pio x» invece di «Pio Decimo». Nel 1997, durante la conduzione del Festival di Sanremo, sbagliò più di una volta il titolo della canzone di Silvia Salemi, che in realtà era «A casa di Luca»; Mike invece, disse «A casa di Lucia». Durante una puntata de «Il Migliore», Mike lesse la domanda ai concorrenti e per errore lesse anche la risposta.


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juventina1978
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