I disegni dei bambini: guai considerarli solo scarabocchi

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Soleanna1
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I disegni dei bambini: guai considerarli solo scarabocchi

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Sono tanti i segnali che i bambini lanciano al mondo circostante. Comunicano con i gesti, il comportamento, con lo sguardo e con gli atteggiamenti che hanno nei confronti degli adulti e dei loro coetanei. Molto spesso esprimono se stessi, le loro paure e sofferenze attraverso il disegno, un mezzo di comunicazione che gli adulti dovrebbero imparare ad interpretare.

Il disagio infantile, infatti, spesso scorre in punta di matita e si fissa sulla carta, rendendo il disegno un valido strumento diagnostico per gli specialisti di psicologia infantile, che lo usano ormai da decenni. Anche genitori ed insegnanti, però, dovrebbero imparare a percepire i segnali di angoscia e sofferenza che i bambini celano dietro pochi tratti di matite colorate.

Sebbene un attento esame del disegno dovrebbe sempre essere effettuato da uno specialista, gli adulti più vicini al bambino con un po' di attenzione possono accorgersi che qualcosa non va. Esistono, infatti, dei segnali che anche gli inesperti sono in grado di cogliere.

Uno di questi è la regressione ad uno stadio più infantile rispetto all'età reale. Il fatto che un bambino di sette od otto anni cominci improvvisamente a scarabocchiare è sintomo di qualcosa che lo turba a livello psicologico.

Un disegno effettuato soltanto su una parte del foglio, lasciando il resto vuoto, può indicare un cattivo rapporto con il mondo esterno, magari dovuto a timidezza, paura, inibizione. La mancanza di una linea di terra alla base del disegno, invece, può voler dire che la vita di relazione del bambino non poggia su solide basi.

Anche i colori e il tratto sono elementi utili per capire. Macchie scure sul foglio così come l'utilizzo di colori scuri, quali il marrone, il nero e il grigio sono segno di angoscia, mentre è possibile comprendere che c'è qualcosa che non va se le figure sono soltanto accennate con contorni indefiniti e sfumati.

Altri dettagli rivelatori di un disagio psicologico riguardano i soggetti rappresentati. La presenza ripetuta di lacrime e pioggia (che indicano tristezza), mostri o piante velenose, ferite sul viso e sul corpo, letti con o senza figure umane e persone vestite con abiti eccentrici.

Dall'analisi di un disegno, poi, si può capire se il bambino è stato vittima di un abuso sessuale. La riproduzione di organi sessuali, maschili o femminili, ed evidenti simboli fallici non sempre devono far allarmare: sicuramente sono espressione di un problema legato alla sfera sessuale, ma in molti casi non si tratta di un abuso subito.

I segnali della violenza sessuale sono diversi e inconfondibili. Le bambine disegnano donne con un viso molto femminile, ricco di dettagli abbondanti (ciglia lunghe, guance dipinte, bocca grande e colorata, capelli lunghi e agghindati), mentre il corpo è piccolo e ridotto all'essenziale. I maschi, invece, disegnano clown (simbolo della vergogna) con caratteri sessuali accentuati e sguardo attonito.

Pochi tratti di matita possono rivelarci tanto sui nostri figli perché sono proprio loro che con un disegno vogliono mettersi in contatto con gli adulti, comunicando, ansie, paure e disturbi che non sono in grado di esternare a parole. Sarebbe bene, quindi, prestare più attenzione a quegli scarabocchi d'allarme.
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