Jorge Eduardo Eielson

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birillino8
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Jorge Eduardo Eielson

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[align=center]Jorge Eduardo Eielson

Immagine[/align]

Jorge Eduardo Eielson nacque il 13 aprile 1924 a Lima (Perù), da madre peruviana e padre nordamericano di origine norvegese. Fin da piccolo dimostra di essere eccezionalmente dotato per la scrittura, la musica e la pittura. A soli 21 anni e con la prima raccolta di versi pubblicati, Reinos, vince il premio nazionale di poesia del Perù. L'anno successivo inizia a pubblicare i primi disegni su riviste e giornali di Lima. Subito dopo, con i suoi amici Javier Sologuren e Sebastián Salazar Bondy pubblica una antologia di poesia peruviana con illustrazioni di Fernando de Szyszlo. Nel 1948 fa la sua prima mostra personale con opere grafiche, dipinti e oggetti scultorici.
È molto inserito nell'ambiente intellettuale della sua città ma desidera intensamente conoscere l'Europa. Nel 1949 ottiene una borsa di studio che gli permette di trasferirsi a Parigi. Lì conosce e si inserisce nel movimento Madì, con cui fa la prima mostra europea, nel Salon des Réalités Nouvelles (si tratta di lavori astratti e geometrici e di mobils). Nel 1950 ottiene una seconda borsa, questa volta dell'UNESCO, e si trasferisce a Ginevra. Nel 1951 arriva a Roma e inizia a pubblicare articoli su arte e letteratura su diversi giornali e riviste latinoamericane. Entra a far parte del gruppo L'Obelisco e stabilisce rapporti di amicizia con Dorazio e Rotella. Fa diverse mostre, ma tra il '54 e il '58 si concentra nell'attività letteraria. Sono gli anni delle raccolte dedicate alla città di Roma e della sua poesia più sperimentale.
In questi anni conosce Michele Mulas, giovanissimo artista sardo che sarà da questo momento e fino alla sua morte il suo compagno di vita e la sua unica famiglia. Durante gli anni '60 i due artisti si muovono spesso tra Parigi e diverse città italiane. Eielson viene invitato alla Biennale di Venezia nel '64, nel '66 e nel '72; alla Mostra d'Arte Latinoamericana del Festival dei Due Mondi di Spoleto, alla Biennale di Parigi, dove realizza inoltre diverse mostre. Nel 1967 viaggia a New York e frequenta l'ambiente dell'Hotel Chelsea; poco dopo va a Lima dove fa una grande mostra nella Galleria Moncloa. Gli anni '70 lo vedono ugualmente attivo nel campo artistico e nel campo letterario (il suo romanzo El cuerpo de Giulia-no viene pubblicato in Messico dalla prestigiosa casa editrice Joaquín Mortiz). Negli anni '70 ritorna spesso a Parigi dove conosce Taisen Deshimaru, che lo guiderà nella scoperta del buddismo zen. Di ritorno in Italia, Eielson e Mulas si stabiliscono definitivamente a Milano, che lasceranno soltanto per brevi viaggi di lavoro, e regolarmente d'estate per trascorrere le vacanze estive in Sardegna, nella loro casa di campagna della provincia di Nuoro.
Negli anni '80 Eielson pubblica ancora poesia e narrativa: nel 1983 esce a Parigi il suo capolavoro poetico Noche oscura del cuerpo, in traduzione francese di Claude Couffon e con testo a fronte; e nel 1988 il suo secondo romanzo, Primera muerte de María, pubblicato in Messico dal Fondo de Cultura Económica. Il lavoro letterario e il lavoro artistico seguono strade parallele, con ritmi ugualmente intensi, ma di lì a poco si produrrà - o almeno risulterà evidente - la congiunzione tra i due. E tale congiunzione passa sicuramente attraverso la configurazione del nodo/kipu. Nel 1988 partecipa alla Terza Biennale de L'Avana. Gli anni '90 lo vedono molto presente in Gallerie e manifestazioni di varie città italiane: Roma, Bologna, Milano, Brescia, etc. Nel 1993 esce l'edizione italiana delle sue poesie, Poesia scritta, a cura di Martha Canfield, pubblicata da Le Lettere di Firenze. Nel 1998 un convegno internazionale sulla sua opera artistica e letteraria viene organizzato dal King's College di Londra e il collezionista e mecenate Giuliano Gori lo invita a fare un'installazione nella Fattoria di Celle (Pistoia). In una preziosa e accuratissima edizione lo stesso Giuliano Gori pubblicherà la poesia visiva di Eielson con il titolo Canto visibile.
A partire dal 2000 il nome di Eielson si diffonde sempre di più e la sua opera viene fatta conoscere in numerose antologie, cataloghi e volumi critici. Inoltre lui riprende a scrivere poesia, dando alle stampe nuove raccolte: Sin título, Valencia (Spagna), 2000; Celebración, Lima, 2001; De materia verbalis, México, 2002; Nudos, Tenerife, 2002; Del absoluto amor y otros poemas sin título, Valencia (Spagna), 2005. La casa editrice Ave del Paraíso del poeta-artista spagnolo José Miguel Ullán pubblica una vastissima e aggiornata antologia poetica sotto il titolo Vivir es una obra maestra (Madrid 2003), parafrasi di una sua vecchia famosa installazione, Dormir es una obra maestra.
Michele Mulas veniva a mancare il 19 dicembre 2002 e da allora la malattia che lentamente andava consumando l'organismo di Eielson si fece evidente e dolorosa, riducendo notevolmente la sua autonomia. Malgrado ciò egli continuò a produrre, a scrivere, a tenere numerosi rapporti di lavoro e i contatti con gli amici. Si spense l'8 marzo 2006. Attualmente le sue ceneri riposano nel piccolo cimitero di Barisardo, in Sardegna, come era il suo desiderio.
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Gardalis



A Michele, re di Gardalis

Cammino tra la mia ombra
E l'ombra dei pini. Il mio corpo
È una manciata d'erba alla deriva
E il bosco azzurro che mi circonda
Sono io stesso che respiro. Non distinguo più
Tra l'abete e la mia barba cresciuta. Cammino
E ogni bagliore ogni tenebra
Ogni ciliegia smaltata
Sono una cosa sola con il mio palato
E con il mio sesso. Gocce brillanti compaiono
Tra la mia pupilla e i verdi frutti
Dell'arancio. Emergono ventagli
Di freschezza e diamanti che non durano
Tranne che il tempo di un sospiro
La farfalla nasce allegramente
Dove il bruco muore e nulla cresce
Senza essere stato prima un'altra creatura
Che forse sono io forse uno scoiattolo
Che si affretta nel folto del bosco. Grida e sibili
Accompagnano lo scheletro che poco prima
Era una gazzella spaventata
E che ora risplende nella corolla
Di un fiore giallo. Tutto vola
Tutto canta o si trascina senza rimedio
Come l'improvviso rospo d'oro
Che è parte anch'esso della mia vita
Piange l'edera da una parte e dall'altra
La festa dell'allodola e la cicala
Inizia in fondo al mio sangue
Il mio cuore segue senza sforzo
La marcia misteriosa di una formica
Che non vedo. Non c'è stella
Che non brilli sulla mia testa ma anche
In una pozzanghera di acqua sporca. I vecchi rami
Dell'ulivo si confondono facilmente
Con le mie ossa e non c'è sapore più perfetto
Del miracolo racchiuso
In una goccia d'acqua
Tutto è rotondo e profumato
E perfino il mio corpo è una giungla
Dove l'amore è come la pioggia
Il mio pensiero una tartaruga
Che riesce appena a reggere il cielo
Su un piedistallo di niente. Un sacro effluvio
Di gelsomino e caprifoglio attraversa la foresta
Come una sfera celeste
Tutto mi ferisce e tutto mi illumina
Io sono la freccia che vola
E anche l'animale ferito
Mi dispero per una fragile creatura
Per un uccello che muore ma mi nascondo
Dietro una maschera di fiori
Soltanto condivido la mia tristezza con i salici
La mia allegria con la lepre
Che adesso corre al mio fianco. Non berrò mai
Il calice di rugiada che compare
Ogni mattina all'alba tra il fogliame
Né il raggio di sole che tanto attendo
Sulla palma della mia mano. Ma abbraccio
Il vecchio rovere come fosse mio fratello
(Che lontane ormai che lontane
Le deboli case degli uomini
Le infinite ruote del dolore
E la fatica l'oscura fiammata
Che tutto ricopre di cenere!)
Io sono soltanto un albero
Che cammina un animale che fiorisce
Una pietra che sorride
E l'umile ranocchio che canta vicino al fiume
Canta anche vicino al mio petto

Si abbassa il sole nella foresta
Sale la luna scende il cervo verso il ruscello
Come verso un segreto appuntamento
Seguo le sue orme la sua urina luminosa
Fino al suo regno di alabastro
Ma in fondo all'acqua
Al posto della sua bellezza
Gonfio di felicità e dolore
Vedo solo i miei occhi che piangono
Perché il cervo sono io
E il ruscello pure [/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Canzone



Stamani
In un angolo del giardino
Ho sotterrato il mio cuore
Non so se veramente
Si tratti del mio cuore
O del mio sax
È possibile pure
Che il mio cuore
Sia soltanto una combinazione
Del mio sesso con il mio sax
E che non ci sia il giardino
Ma soltanto una canzone
Che io scambio con il mio cuore
E con il mio sax. [/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Bilancia



È soltanto un raggio
Procedente dal niente
O forse è uno sguardo
E io che vivo
Con la luce
Di un bicchier d'acqua
In una mano
E tutto il peso
Del pianeta
Sull'altra. [/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Amo gli astri e le albe



Le acque amare
Le anguille e le alghe
Gli alberi annosi e gli animali
Amo gli armadi e gli aghi
Le abitazioni ampie e senza arredi
Gli angeli atroci ma abbassati
Gli amori antichi un po' annebbiati
Quasi sempre assurdi e ammalianti
E tutte le parole che iniziano per A
Anche quelle che non fanno
Ah [/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Qualcuno dice



Qualcuno dice
Che nella notte dello sputnik
E del personal computer
I veri poeti
Non scrivono più
Ma pensano soltanto
Avanzano senza intoppi
Fra la materia e il nulla
Attraversano cifre e galassie
Che magari non esistono
Intanto io
Scrivo solamente
Solamente scrivo
Altri dicono
Che i veri poeti
Si occupano dell'amore
Della primavera e della morte
Io solamente scrivo
Scrivo solamente
Ogni cosa è parola per me
Parole scintillanti sono i giorni
Parole il mio cuore e le mie costole
E i diecimila oggetti
Scarpe sedie e bottiglie
Che come lupi m'assediano
Parole soltanto
E le diecimila coppie
Che sulla terra si accoppiano
Come fossero volatili o pesci
Parole soltanto
Perché la poesia
Che ora muove la mia mano
Muove pure migliaia
E migliaia di comete
Come fossero cerini
Non dice nulla la poesia
Che ormai non canta né sorride
Né singhiozza in mezzo ai fiori
Ma semplicemente tace
Dentro il calamaio
Cosa potrei accostare
A così tanto silenzio
Se non silenzio
Ancora silenzio
Soltanto silenzio?[/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Mi piacerebbe scrivere



Mi piacerebbe scrivere
Come cantare come ballare
Come salire e scendere
Una scala qualunque
Di una qualunque città
Mi piacerebbe scrivere
Come dormire come giocare
Nondimeno non scrivo io
Bensì l'altro colui che veramente
Canta e balla sale e scende
Una qualunque scala
Di una città qualunque
Sempre avvolto nella schiuma
Tra palpitanti oggetti rosa
Che singhiozzano e gioiscono
Sempre fornito di penna
Di un foglio di carta immacolata
Misera creatura
Che sembra di carne e ossa
Perché respira tossisce si dispera
Scrive versi cupi
Senza ragione né senso
Vetusti aggettivi e verbi
Che nessuno ormai addotta
Che migliaia di anni fa
Erano forse stelle
Divenuti ormai parole
Battiti virgole e punti
Forse poesia [/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Foro romano



tutte le mattine quando mi sveglio
il sole brucia fisso nel cielo
il caffellatte fuma in cucina
io domando a chi sta con me
quante ore ho dormito?
ma nessuno mi risponde

apro gli occhi e con le braccia cerco un punto d'appoggio
tocco il mio tavolo di legno e la notte cade con violenza
un lampo spegne la luce del sole
come la luce di una candela
torno a domandare
il caffellatte secolare fuma ancora sulla polvere?
ma nessuno mi risponde

nel buio mi alzo e me lo bevo
ma confermo che il latte è gelato
e il caffè acceso giace come il petrolio
molti chilometri sotto terra:
una colonna silenziosa precipita tra le mie braccia
diventata cenere
bruscamente il sole torna a levarsi
e a tramontare velocemente
in una tempesta di foglie e di uccelli rossicci
dentro la mia stanza il tramonto splende un attimo
con le sue quattro sedie d'oro agli angoli
cerco di ricordare la mia infanzia con le mani
disegno alberi e uccelli per aria come un idiota
fischio canzoni di mille anni fa
ma un'altra colonna di cenere mi crolla tra le braccia
e le mie mani cadono coperte di rughe improvvise

chiaramente ora l'acqua del lavandino
mi ricorda i miei primi bagni nel fiume
vaghi rumori nudità profumi vento
maiali fradici sotto l'ombra degli aranci
la mia memoria è forse immortale come il tuo corpo?
quando ti spogli davanti a me
tu che non sei altro che un pezzo di marmo
montagna di polvere
colonna
orologio di cenere
osso sopra osso che il tempo mi scaraventa contro gli occhi?
non ricordo forse le ultime ore della notte
quando ti baciavo infuriato sulla mia branda di ferro
come se stessi baciando un cadavere?
io domando a chi sta con me
amore mio velocissimo
quanto tempo è passato da allora
quante ore
quanti secoli ho dormito senza contemplarti?
ma nessuno mi risponde [/align]
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[align=center]Campidoglio



lei non sa quanto pesa
un cuore solitario
ci sono notti in cui la lana scura
la lana tiepida che mi protegge
arriva fino in cielo
e mentre dormo mentre respiro
mentre singhiozzo
mi si versa il latte bollente
sul viso
e allora una maschera magnifica
col sorriso del re di spade
copre il mio pianto
e tutto questo non è niente ancora
lei non mi crederà
ma lottare lottare lottare
tutte le notti con una tigre
fino a trasformarla in magnolia
e svegliarsi
svegliarsi ancora e non sentirsi
stanco e rifare ancora
striscia dopo striscia la stessa odiata tigre
senza dimenticare gli occhi gli intestini
né l'alito fetido
tutto questo per me
è molto più facile molto più leggero
mi creda
che non trascinare ogni giorno
il peso di un cuore desolato [/align]
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[align=center]Primavera a Villa Adriana



questa mattina di aprile
le foglie verdi coprono
il cuore di paolo
che non può camminare
né dire una parola
perché la vita pesa
questa mattina di aprile
come un tempio di carta
nell'ossigeno puro
e se dicesse una parola
soltanto una parola
il mondo intero brucerebbe [/align]
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[align=center]Via Veneto



mi domando
se veramente
ho le mani
se possiedo realmente
una testa e due piedi
e non soltanto guanti
e scarpe e cappello
e perché mi sento
così puro
più puro ancora
e più prossimo alla morte
quando mi tolgo i guanti
il cappello e le scarpe
come se mi togliessi le mani
la testa e i piedi [/align]
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[align=center]Genesi



Una parola sola come il sole
Una parola azzurra come la terra

La parola Adamo che dorme
Accanto alla parola Eva[/align]
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