Edward Estlin Cummings
Moderatori: juventina1978, Misscoty, birillino8
- birillino8
- Sognatore
- Messaggi: 2957
- Iscritto il: dom feb 20, 2005 10:14 pm
- Località: Genova
Edward Estlin Cummings
[align=center]Edward Estlin Cummings [/align]
[align=center][/align]
Edward Estlin Cummings nacque a Cambridge, nel Masachussetts, nel 1894 (morto a New Conway nel New Hampshire nel 1963), figlio di un pastore della chiesa unitaria, studiò ad Harvard. Durante la prima guerra mondiale fu soldato in Francia: fu messo in campo di concentramento francese per 3 mesi sotto l'accusa infondata di spionaggio: ne nacque il romanzo autobiografico La stanza enorme (The enormous room, 1922) improntato al suo anarchismo di individualista irriducibile erede della cultura del New England. Ancora un'esperienza vissuta è all'origine di Eimi (1933), diario di un dantesco viaggio nella Russia stalinista. I maggiori risultati li ebbe nella poesia.
Il suo primo libro di versi, Tulipani e camini (Tulips and chimneys, 1923) è giocoso e irriverente verso ogni forma di autorità costituita. Scrisse poi: è 5 (is 5, 1926), Viva (1931), 50 poesie (50 poems, 1940), Xaipe (1950), 95 poesie (95 poems, 1958), 73 poesie (73 poems, 1963). Esse confermano il carattere libero e folgorante della sua poesia, i cui aspetti grafici riflettono le esperienze di C. come pittore e disegnatore di visionaria finezza. le tematiche amorose o sociali, e le figure simboliche (il circo, la morte) delle sue 'partiture' liriche si ripresentano nei testi drammatici: Lui (Him, 1927) e Santa Klaus (1946).
Le sue bizzarrie tipografiche ricordano Marinetti, ma la sua musica ha il timbro e l'equilibrio degli antichi madrigali. Il suo sperimentalismo è mosso dalla precisa volontà di potenziare la comunicazione del discorso poetico.
Raggiunse livelli di immensa popolarità pubblica, prima di morire nel '62, quando era il poeta più letto dal pubblico statunitense, alla pari con Frost.
[align=center][/align]
Edward Estlin Cummings nacque a Cambridge, nel Masachussetts, nel 1894 (morto a New Conway nel New Hampshire nel 1963), figlio di un pastore della chiesa unitaria, studiò ad Harvard. Durante la prima guerra mondiale fu soldato in Francia: fu messo in campo di concentramento francese per 3 mesi sotto l'accusa infondata di spionaggio: ne nacque il romanzo autobiografico La stanza enorme (The enormous room, 1922) improntato al suo anarchismo di individualista irriducibile erede della cultura del New England. Ancora un'esperienza vissuta è all'origine di Eimi (1933), diario di un dantesco viaggio nella Russia stalinista. I maggiori risultati li ebbe nella poesia.
Il suo primo libro di versi, Tulipani e camini (Tulips and chimneys, 1923) è giocoso e irriverente verso ogni forma di autorità costituita. Scrisse poi: è 5 (is 5, 1926), Viva (1931), 50 poesie (50 poems, 1940), Xaipe (1950), 95 poesie (95 poems, 1958), 73 poesie (73 poems, 1963). Esse confermano il carattere libero e folgorante della sua poesia, i cui aspetti grafici riflettono le esperienze di C. come pittore e disegnatore di visionaria finezza. le tematiche amorose o sociali, e le figure simboliche (il circo, la morte) delle sue 'partiture' liriche si ripresentano nei testi drammatici: Lui (Him, 1927) e Santa Klaus (1946).
Le sue bizzarrie tipografiche ricordano Marinetti, ma la sua musica ha il timbro e l'equilibrio degli antichi madrigali. Il suo sperimentalismo è mosso dalla precisa volontà di potenziare la comunicazione del discorso poetico.
Raggiunse livelli di immensa popolarità pubblica, prima di morire nel '62, quando era il poeta più letto dal pubblico statunitense, alla pari con Frost.
- birillino8
- Sognatore
- Messaggi: 2957
- Iscritto il: dom feb 20, 2005 10:14 pm
- Località: Genova
[align=center]Così piccole mani
Il tuo più tenue sguardo
facilmente mi aprirà
benché abbia chiuso me stessa
come dita
sempre mi apri petalo per petalo
come la primavera fa
toccando accortamente
misteriosamente la sua
prima rosa
e io non so quello che c’è
in te che chiude e apre
solo qualcosa in me
comprende che è più
profonda la luce dei tuoi
occhi di tutte le rose.
Nessuno… neanche
la pioggia ha…
Così piccole mani.[/align]
Il tuo più tenue sguardo
facilmente mi aprirà
benché abbia chiuso me stessa
come dita
sempre mi apri petalo per petalo
come la primavera fa
toccando accortamente
misteriosamente la sua
prima rosa
e io non so quello che c’è
in te che chiude e apre
solo qualcosa in me
comprende che è più
profonda la luce dei tuoi
occhi di tutte le rose.
Nessuno… neanche
la pioggia ha…
Così piccole mani.[/align]
- birillino8
- Sognatore
- Messaggi: 2957
- Iscritto il: dom feb 20, 2005 10:14 pm
- Località: Genova
[align=center]Mi piace il mio corpo quand'è col tuo
Mi piace il mio corpo quand'è col tuo
corpo. È una cosa tanto nuova.
Muscoli meglio e nervi di più.
mi piace il tuo corpo. mi piace quel che fa,
e il come. mi piace sentir la sua spina
dorsale, le sue ossa e il tremolante
-liscio-sodo che bacerò
ancora ancora e ancora
di te mi piace baciare questo e quello,
mi piace, lentamente accarezzare, il folto
elettrico pelo, e quel che viene a carne
che si separa... E occhi grandi briciole d'amore,
e forse mi piace il brivido
di sotto me te così nuova.[/align]
Mi piace il mio corpo quand'è col tuo
corpo. È una cosa tanto nuova.
Muscoli meglio e nervi di più.
mi piace il tuo corpo. mi piace quel che fa,
e il come. mi piace sentir la sua spina
dorsale, le sue ossa e il tremolante
-liscio-sodo che bacerò
ancora ancora e ancora
di te mi piace baciare questo e quello,
mi piace, lentamente accarezzare, il folto
elettrico pelo, e quel che viene a carne
che si separa... E occhi grandi briciole d'amore,
e forse mi piace il brivido
di sotto me te così nuova.[/align]
- birillino8
- Sognatore
- Messaggi: 2957
- Iscritto il: dom feb 20, 2005 10:14 pm
- Località: Genova
[align=center]I carry your heart with me
Io porto il tuo cuore in me (lo porto nel
mio cuore)non lo lascio mai (ovunque
vado tu vai,cara:e quel che faccio
io da solo lo fai tu,tesoro mio)
non temo
fato(tu sei il mio fato,mia dolce) né
voglio il mondo (bella, mio mondo,mai fedele)
tu sei quel che luna sempre fu
e quel che un sole sempre canterà sei tu
qui sta il più grande segreto che nessuno sa
(qui l’intima radice e bocciolo e cielo
di un albero chiamato vita;che cresce
più alto di quanto anima speri e mente
celi) e questa meraviglia regge le stelle
io porto il tuo cuore (lo porto nel mio cuore).[/align]
Io porto il tuo cuore in me (lo porto nel
mio cuore)non lo lascio mai (ovunque
vado tu vai,cara:e quel che faccio
io da solo lo fai tu,tesoro mio)
non temo
fato(tu sei il mio fato,mia dolce) né
voglio il mondo (bella, mio mondo,mai fedele)
tu sei quel che luna sempre fu
e quel che un sole sempre canterà sei tu
qui sta il più grande segreto che nessuno sa
(qui l’intima radice e bocciolo e cielo
di un albero chiamato vita;che cresce
più alto di quanto anima speri e mente
celi) e questa meraviglia regge le stelle
io porto il tuo cuore (lo porto nel mio cuore).[/align]
- birillino8
- Sognatore
- Messaggi: 2957
- Iscritto il: dom feb 20, 2005 10:14 pm
- Località: Genova
[align=center]If I love you
Se ti amo
(con consistenza pari
ad interi mondi abitati da
fate vagabonde e severe e leggiadre
se tu mi
ami) la distanza è solo una mente con cura
illuminata dagli innumerevoli gnomi
d'un mondo perfetto
se ci amiamo (oh, timidamente)
quel che fanno le nuvole od i fiori
silenziosi raffigura la bellezza
molto meno del nostro respiro.[/align]
Se ti amo
(con consistenza pari
ad interi mondi abitati da
fate vagabonde e severe e leggiadre
se tu mi
ami) la distanza è solo una mente con cura
illuminata dagli innumerevoli gnomi
d'un mondo perfetto
se ci amiamo (oh, timidamente)
quel che fanno le nuvole od i fiori
silenziosi raffigura la bellezza
molto meno del nostro respiro.[/align]
- birillino8
- Sognatore
- Messaggi: 2957
- Iscritto il: dom feb 20, 2005 10:14 pm
- Località: Genova
[align=center]Somewhere i have never travelled
Da qualche parte ove non ho mai viaggiato, gioiosamente aldilà
D’ogni esperienza, gli occhi tuoi hanno il loro silenzio.
Nel tuo gesto più lieve è un qualcosa che mi cattura
O che non posso toccare, perché mi è troppo vicino.
Uno sguardo tuo, il più rapido dei tuoi sguardi mi dischiuderà
Sebbene mi sia chiuso in me come si chiudono le dita nella mano
Tu poi sempre mi schiudi, petalo dopo petalo, come la Primavera
Apre (con tocco esperto, nel mistero) la sua prima rosa.
O se vuoi essere vicina a me, la mia vita e me stesso
Ci chiuderemo a riccio, all’improvviso, splendidamente
Come quando il cuore di questo fiore si raffigura
La neve che scende piena di cura, in ogni dove.
Non sentiremo nulla, nulla in questo mondo
Che il potere eguagli della tua fragilità intensa
Le cui forme mi stringono nei colori delle sue terre
Donando morte ed eternità ad ogni suo respiro.
(Non so cosa in te abbia il potere di chiudere e aprire
Soltanto, in me qualcosa mi dice
Che la voce dei tuoi occhi è più profonda di ogni rosa)
Nessuno, neanche la pioggia, ha mani più minute.[/align]
Da qualche parte ove non ho mai viaggiato, gioiosamente aldilà
D’ogni esperienza, gli occhi tuoi hanno il loro silenzio.
Nel tuo gesto più lieve è un qualcosa che mi cattura
O che non posso toccare, perché mi è troppo vicino.
Uno sguardo tuo, il più rapido dei tuoi sguardi mi dischiuderà
Sebbene mi sia chiuso in me come si chiudono le dita nella mano
Tu poi sempre mi schiudi, petalo dopo petalo, come la Primavera
Apre (con tocco esperto, nel mistero) la sua prima rosa.
O se vuoi essere vicina a me, la mia vita e me stesso
Ci chiuderemo a riccio, all’improvviso, splendidamente
Come quando il cuore di questo fiore si raffigura
La neve che scende piena di cura, in ogni dove.
Non sentiremo nulla, nulla in questo mondo
Che il potere eguagli della tua fragilità intensa
Le cui forme mi stringono nei colori delle sue terre
Donando morte ed eternità ad ogni suo respiro.
(Non so cosa in te abbia il potere di chiudere e aprire
Soltanto, in me qualcosa mi dice
Che la voce dei tuoi occhi è più profonda di ogni rosa)
Nessuno, neanche la pioggia, ha mani più minute.[/align]
- birillino8
- Sognatore
- Messaggi: 2957
- Iscritto il: dom feb 20, 2005 10:14 pm
- Località: Genova
[align=center]Al tempo di asfodeli...
Al tempo di asfodeli (che sanno
la meta del vivere è crescere)
scordando perché, ricorda come
al tempo di lillà che dicono
lo scopo di svegliarsi è sognare,
ricorda così (scordando pare)
al tempo di rose (che svelano
a noi ora qui il paradiso)
scordando se, ricorda sì
al tempo d’ogni dolce cosa che
qualsivoglia mente non comprenda,
ricorda cerca (scordando trova)
e in un mistero che sarà
(quando tempo da tempo ci libererà)
scordandoti di me, ricordami.[/align]
Al tempo di asfodeli (che sanno
la meta del vivere è crescere)
scordando perché, ricorda come
al tempo di lillà che dicono
lo scopo di svegliarsi è sognare,
ricorda così (scordando pare)
al tempo di rose (che svelano
a noi ora qui il paradiso)
scordando se, ricorda sì
al tempo d’ogni dolce cosa che
qualsivoglia mente non comprenda,
ricorda cerca (scordando trova)
e in un mistero che sarà
(quando tempo da tempo ci libererà)
scordandoti di me, ricordami.[/align]
- birillino8
- Sognatore
- Messaggi: 2957
- Iscritto il: dom feb 20, 2005 10:14 pm
- Località: Genova
[align=center]La mia ragazza è alta
La mia ragazza è alta, ha duri, lunghi sguardi;
quando è in piedi le sue lunghe dure mani tengono
il silenzio sul suo vestito; buono per il letto
è il suo lungo duro corpo pieno di sorprese,
come bianco filo elettrico dà scosse,
se sorride, talvolta al duro lungo sorriso
gaiamente mi trafiggono eccitanti dolori,
e il lieve rumore dei suoi occhi affila
subito il taglio della mia smania. La mia ragazza
è alta e soda, ha le gambe sottili d'una vite
che ha consumato la vita sul muro d'un giardino,
e sta per morire. Quando andiamo a letto irritati
comincia a ondeggiare le gambe, e s'avvinghia
a me e mi bacia il viso e la testa.
traduzione di Salvatore Quasimodo [/align]
La mia ragazza è alta, ha duri, lunghi sguardi;
quando è in piedi le sue lunghe dure mani tengono
il silenzio sul suo vestito; buono per il letto
è il suo lungo duro corpo pieno di sorprese,
come bianco filo elettrico dà scosse,
se sorride, talvolta al duro lungo sorriso
gaiamente mi trafiggono eccitanti dolori,
e il lieve rumore dei suoi occhi affila
subito il taglio della mia smania. La mia ragazza
è alta e soda, ha le gambe sottili d'una vite
che ha consumato la vita sul muro d'un giardino,
e sta per morire. Quando andiamo a letto irritati
comincia a ondeggiare le gambe, e s'avvinghia
a me e mi bacia il viso e la testa.
traduzione di Salvatore Quasimodo [/align]