Fernando Pessoa
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- juventina1978
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Fernando Pessoa
AMO TUTTO CIO' CHE E' STATO
Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno.
Amo tutto ciò che è stato,
tutto quello che non è più,
il dolore che ormai non mi duole,
l’antica e erronea fede,
l’ieri che ha lasciato dolore,
quello che ha lasciato allegria
solo perché è stato, è volato
e oggi è già un altro giorno.
- juventina1978
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- juventina1978
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NULLA
Gli angeli vennero a cercarla
La trovarono al mio fianco,
lì dove le sue ali l'avevano guidata.
Gli angeli vennero per portarla via.
Aveva lasciato la loro casa,
il loro giorno più chiaro
ed era venuta ad abitare presso di me.
Mi amava perché l'amore
ama solo le cose imperfette.
Gli angeli vennero dall'alto
e la portarono via da me.
Se la portarono via per sempre
tra le ali luminose.
É vero che era la loro sorella
e così vicina a Dio come loro.
Ma mi amava perché
il mio cuore non aveva una sorella.
Se la portarono via,
ed è tutto quel che accadde.
Gli angeli vennero a cercarla
La trovarono al mio fianco,
lì dove le sue ali l'avevano guidata.
Gli angeli vennero per portarla via.
Aveva lasciato la loro casa,
il loro giorno più chiaro
ed era venuta ad abitare presso di me.
Mi amava perché l'amore
ama solo le cose imperfette.
Gli angeli vennero dall'alto
e la portarono via da me.
Se la portarono via per sempre
tra le ali luminose.
É vero che era la loro sorella
e così vicina a Dio come loro.
Ma mi amava perché
il mio cuore non aveva una sorella.
Se la portarono via,
ed è tutto quel che accadde.
- juventina1978
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LA POESIA
Nella mia mente è sopita una poesia
che esprimerà la mia anima intera.
La sento vaga come il suono e il vento
eppure scolpita in piena chiarezza.
Non ha strofa, verso né parola.
Non è neppure come la sogno.
E’ un mero sentimento, indefinito,
una felice bruma intorno al pensiero.
Giorno e notte nel mio mistero
la sogno, la leggo e riprovo a sillabarla,
e sempre la parola precisa è sul bordo di me stesso
come per librarsi nella sua vaga compiutezza.
So che non sarà mai scritta.
So che non so che cosa sia.
Ma sono contento di sognarla,
e una falsa felicità, benché falsa, è felicità.
Nella mia mente è sopita una poesia
che esprimerà la mia anima intera.
La sento vaga come il suono e il vento
eppure scolpita in piena chiarezza.
Non ha strofa, verso né parola.
Non è neppure come la sogno.
E’ un mero sentimento, indefinito,
una felice bruma intorno al pensiero.
Giorno e notte nel mio mistero
la sogno, la leggo e riprovo a sillabarla,
e sempre la parola precisa è sul bordo di me stesso
come per librarsi nella sua vaga compiutezza.
So che non sarà mai scritta.
So che non so che cosa sia.
Ma sono contento di sognarla,
e una falsa felicità, benché falsa, è felicità.
- juventina1978
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SOGNO
Era un luogo solitario
di silenzio e di luna.
Tutto come una laguna.
Non vi penetrava alcun affanno
tranne il vago deliquio del vento.
Paesaggio intermedio
tra sogni e terra.
Il vento si era placato, soffiando piano.
Ricche di alghe erano le acque
dove immergevamo la nostra mano.
Lasciavamo la mano vagare
nell’acqua non vista.
I nostri occhi erano abbagliati
dal meandro illuminato di luna
nello scenario della foresta.
Perdevamo lo spirito
del nostro quieto essere noi stessi.
Eravamo liberi come fate,
non avendo da ereditare
niente dall’essere.
Lì le fate e i folletti
Imporporavano i loro strascichi illuminati dalla luna.
Lì per un po’ conquisteremo
l’inafferrabilità dell’io
che non si può mai ottenere.
Era un luogo solitario
di silenzio e di luna.
Tutto come una laguna.
Non vi penetrava alcun affanno
tranne il vago deliquio del vento.
Paesaggio intermedio
tra sogni e terra.
Il vento si era placato, soffiando piano.
Ricche di alghe erano le acque
dove immergevamo la nostra mano.
Lasciavamo la mano vagare
nell’acqua non vista.
I nostri occhi erano abbagliati
dal meandro illuminato di luna
nello scenario della foresta.
Perdevamo lo spirito
del nostro quieto essere noi stessi.
Eravamo liberi come fate,
non avendo da ereditare
niente dall’essere.
Lì le fate e i folletti
Imporporavano i loro strascichi illuminati dalla luna.
Lì per un po’ conquisteremo
l’inafferrabilità dell’io
che non si può mai ottenere.
- juventina1978
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LICANTROPIA
In qualche luogo i nostri sogni diventeranno realtà.
C’è un lago solitario
illuminato dalla luna per me e per te
come nessuno per noi soli.
Lì la scura bianca vela spiegata
in un vago vento non sentito
guiderà la nostra vita-sonno
laddove le acque si fondono
in un lido di neri alberi,
dove boschi sconosciuti vanno incontro
al desiderio del lago di essere di più,
e rendono il sogno completo.
Lì ci nasconderemo e svaniremo,
tutti vanamente al confine della luna,
sentendo che ciò di cui siamo fatti
è stato qualche volta musicale.
In qualche luogo i nostri sogni diventeranno realtà.
C’è un lago solitario
illuminato dalla luna per me e per te
come nessuno per noi soli.
Lì la scura bianca vela spiegata
in un vago vento non sentito
guiderà la nostra vita-sonno
laddove le acque si fondono
in un lido di neri alberi,
dove boschi sconosciuti vanno incontro
al desiderio del lago di essere di più,
e rendono il sogno completo.
Lì ci nasconderemo e svaniremo,
tutti vanamente al confine della luna,
sentendo che ciò di cui siamo fatti
è stato qualche volta musicale.
- juventina1978
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SONO PALLIDO E TREMO...
Sono pallido e tremo.
Quale potere del chiar di luna
vibrante sotto il fiume
mi addolora così con diletto?
Quale incantesimo raccontato dalla luna
libera la mia anima intera?
Oh, parlami! Svengo!
Cede in me il dominio sulla vita!
Io sono uno spirito lontano, perfino
nel luogo sentito di me stesso.
O fiume troppo sereno
per la mia tranquillità!
O mal di vivere!
O tristezza per un qualcosa!
O luna-dolore che mi dai la consapevolezza
di essere inutilmente re
nel magico confine di un reame muto,
in una solitaria terra lunare!
O sofferenza di un flauto che muore
mentre vorremmo che continuasse a suonare!
Sono pallido e tremo.
Quale potere del chiar di luna
vibrante sotto il fiume
mi addolora così con diletto?
Quale incantesimo raccontato dalla luna
libera la mia anima intera?
Oh, parlami! Svengo!
Cede in me il dominio sulla vita!
Io sono uno spirito lontano, perfino
nel luogo sentito di me stesso.
O fiume troppo sereno
per la mia tranquillità!
O mal di vivere!
O tristezza per un qualcosa!
O luna-dolore che mi dai la consapevolezza
di essere inutilmente re
nel magico confine di un reame muto,
in una solitaria terra lunare!
O sofferenza di un flauto che muore
mentre vorremmo che continuasse a suonare!
- juventina1978
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Hai forse un segreto?
Confidalo, che io so tutto di te,
se me lo dirai con l'anima.
Potrai dirmelo con parole difficili,
io capirò solo perché ti amo.
Se il tuo segreto è triste, con te
piangerò fino a che non lo dimenticherai.
E se non puoi dirlo, dimmi che mi ami
ed io capirò senza volere il tuo segreto.
Confidalo, che io so tutto di te,
se me lo dirai con l'anima.
Potrai dirmelo con parole difficili,
io capirò solo perché ti amo.
Se il tuo segreto è triste, con te
piangerò fino a che non lo dimenticherai.
E se non puoi dirlo, dimmi che mi ami
ed io capirò senza volere il tuo segreto.