Trilussa

Moderatori: juventina1978, Misscoty, birillino8

Rispondi
Avatar utente
ebre
Amministratore
Messaggi: 514
Iscritto il: dom gen 30, 2005 2:35 am
Località: Brescia
Contatta:

Trilussa

Messaggio da ebre »

Immagine
Trilussa (pseudonimo di Carlo Alberto Salustri), nacque a Roma nel 1871 e qui morì nel 1950. Divenne popolare in tutta Italia quale interprete dellla poesia dialettale romanesca attraverso numerose raccolte poetiche. Notevoli sono le sue argutissime favole, mezzo espressivo che si fece anche portavoce di un’avversione al regime fascista.

Tra il 1913 e il 1920 andò ad abitare a Campo Marzio, dove trovò il grande amore con una ragazza trasteverina. L’Italia è in guerra e Trilussa ne registra i dolori in Lupi e agnelli pubblicato nel 1919.

Non frequenta il caffè Aragno, ritrovo degli intellettuali romani: preferisce l’osteria, anche se indossa abiti eleganti.

La fama di Trilussa è tale che le sue opere arrivano all’editore italiano più importante, Mondadori che gli pubblica i suoi libri. Scrive testi per Fregoli e Petrolini. Eppure ha problemi economici; le entrate che gli vengono da pubblicazioni e collaborazioni giornalistiche, sono appena sufficienti. Nel dopoguerra, le sue condizioni economiche sono sempre modeste e si fa anche cagionevole lo stato di salute. Rinuncia all’osteria ed alle passeggiate, soffre di asma. Esce nel 1944, l’ultima raccolta di poesie, “Acqua e vino” e poi sarà il silenzio. Il 1° dicembre 1950 Luigi Einaudi lo nomina senatore a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo letterario ed artistico”. Sommerso dai telegrammi, lettere di congratulazioni che gli giunsero da tutte le parti del mondo, disse agli amici che erano con lui: “Hanno trovato la maniera di seppellirmi prima del tempo”.

Venti giorni dopo Trilussa muore: è il 21 dicembre 1950.
Avatar utente
ebre
Amministratore
Messaggi: 514
Iscritto il: dom gen 30, 2005 2:35 am
Località: Brescia
Contatta:

Re: Trilussa

Messaggio da ebre »

Er pensiero

Qualunque sia pensiero me viè in mente
prima de dillo, aspetto e, grazzi’a Dio,
finchè rimane ner cervello mio
nun c’è nessuno che me po’ di’ gnente.

Ma s’opro bocca e je do fiato, addio!
L’idea, se nun confifera la gente,
me po’ fa’ nasce qualche inconveniente
e allora er responsabile so’ io.

Per questo, ner risponne a quarche amico
che vorebbe sapè come la penso,
peso e misuro tutto quer che dico.

E metto tra er pensiero e la parola
la guardia doganale der bon senso
che me sequestra er contrabbanno in gola
Avatar utente
birillino8
Sognatore
Messaggi: 2957
Iscritto il: dom feb 20, 2005 10:14 pm
Località: Genova

Re: Trilussa

Messaggio da birillino8 »

Ninna nanna de la guerra

Ninna nanna, nanna ninna,

er pupetto vò la zinna:

dormi, dormi, cocco bello,

sennò chiamo Farfarello

Farfarello e Gujermone

che se mette a pecorone,

Gujermone e Ceccopeppe

che se regge co le zeppe,

co le zeppe d'un impero

mezzo giallo e mezzo nero.



Ninna nanna , pjia sonno

che se dormi nun vedrai

tante infamie e tanti guai

che succcedono ner monno

fra le spade e li fucili

de li popoli civili........



Ninna nannna, tu non senti

li sospiri e li lamenti

de la gente che se scannna

per un matto che commanna:

che se scannna che s' ammazza

a vantaggio de la razza......

o a vantagggio d' una fede

per un Dio che nun se vede,

ma che serve da riparo

ar " sovrano " macellaro.

Che quer covo d' assassini

che c' insanguina la terra

sa benone che la guerra

e' un gran giro de quatrini

che prepara le risorse

pe' li ladri delle Borse.



Fa' la ninna cocco bello,

finche' dura 'sto macello

fa la ninna, che domani

rivredemo li " sovrani "

che se scambieno la stima

boni amici come prima
E riuniti fra de loro

senza l' ombra d' un rimorso,

ce faranno un ber discorso

su la Pace e sul lavoro

pe' quer popolo cojone

risparmiato dar cannnone



Trilussa 1914-1918
Rispondi

Torna a “Poeti Dialettali”