Elfi
Inviato: dom nov 06, 2005 7:32 pm
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«Su due sedie sormontate da un baldacchino di rami viventi. sedevano fianco a fianco Celeborn e Galadriel. Si alzarono ad accogliere gli ospiti, secondo l'usanza degli Elfi. Erano molto alti, e la statura della Dama pari a quella del Signore; i loro volti erano gravi e belli. Le vesti bianche, e i capelli della Dama di un oro intenso, e quelli del Sire Celeborn d'argento. lunghi e lucenti, nessuna traccia d'età. salvo forse la profondità dei loro occhi, penetranti come lance, eppur impenetrabili, abissi di arcaici ricordi.»
(da "Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell'Anello" di J.R.R. Tolkien)[/align]
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[align=left]Il loro antico nome nordico è alfr e indicava i geni della mitologia nordica, simbolo delle forze dell'aria, del fuoco, della terra e dei fenomeni atmosferici in generale. In origine pare che gli elfi siano stati concepiti come anime di defunti, poi furono venerati anche come potenze che favorivano la fecondità. Di qui la distinzione, nella mitologia nordica, fra Dokkalfar, "elfi delle tenebre", e Liosalfar, "elfi della luce".
Gli elfi furono la prima razza a svegliarsi nelle mere di Cuiviènen, l'"Acqua del Risveglio" e ad avventurarsi nella Terra di Mezzo. Essi sono esseri immortali, nobili ed aggraziati. Sono di aspetto simile agli uomini, ma essi rifulgono di un intimo splendore che ne svela lo spirito e le doti, che non hanno eguali nella Terra di Mezzo. Nessuna razza è stata più privilegiata e nessuna è dovuta sottostare ai crudeli giochi del Fato al pari degli Elfi. Rispetto agli uomini, sono di solito più alti ma anche meno robusti e dal corpo glabro: non hanno né barba né baffi. I lineamenti sono più dolci e delicati, ed hanno uno sguardo particolarmente acuto e penetrante, che gli conferisce un'aria di incanto e di mistero. Dotati di straordinaria destrezza e agilità; sono inoltre capaci di camminare con la massima leggerezza, senza lasciar tracce, perfino sulla neve fresca. A dispetto del loro aspetto aggraziato, possiedono una grande forza; sono infatti capaci di resistere alle temperature più estreme e sono immuni a tutte le malattie o a ogni forma di contagio. Gli elfi sono immortali ed invecchiano in modo impercettibile, senza che la loro proverbiale bellezza svanisca col tempo. Due sole cause possono portarli alla fine: una morte violenta o la stanchezza di vivere. In quest'ultimo caso, si lasciano andare al tedio di un'esistenza infinita perdendo la volontà di vivere.Gli elfi sono devoti ai Valar, dei quali, molti di loro, conoscono la vera natura, venerano queste divinità con il canto e la poesia, ma non possiedono una vera e propria religione formale; talvolta si riuniscono per celebrare la vita e i doni degli Dei, ed il particolare rispetto che manifestano per la natura è giustificato dalla intima accettazione che il fato, segnato dal Gran Canto della Creazione (l'Ainulindalë) ha rivelato loro, attraverso la contemplazione del Creato, il modo di vedere e comprendere la natura come un dono dei Valar. Gli elfi non necessitano di dormire: usano riposarsi meditando sulle memorie e sugli eventi trascorsi, il cui ricordo mai li abbandona. Cadono in questa sorta di trance per un paio di ore al giorno, ma all'occorrenza possono privarsene per giorni e giorni. Quando sono in questo stato, si risvegliano naturalmente dopo un certo tempo: ma prima dello scadere di questa sorta di sonno è difficilissimo svegliarli. Questo modo di riposare è strettamente connesso con la natura notturna degli elfi. Gli uomini li chiamano per questo "Popolo delle stelle". Infatti, nelle noti stellate, gli elfi possono vedere meglio di quanto un umano in pieno giorno. La particolare vista degli elfi è utile ed ideale nella parziale oscurità delle foreste ombrose e consente loro una mobilità superiore ad ogni altra razza. nel buio completo, comunque, come gli umani ed a differenzadei nani, non possono vedere nulla. L'udito è sensibilissimo e questo forse giustifica la loro abilità musicale. Amano cantare più di ogni altra razza della Terra di Mezzo, tanto che sono soliti tramandarsi la loro cultura e tradizione attraverso struggenti canti e melodie.
Gli elfi furono i primi ad usare la parola ed hanno insegnato a tutte le altre razze ad utilizzare questo strumento. Da ciò il nome con cui chiamano se stessi: "Quendi", ovvero "gli Oratori". Il linguaggio elfico, vario, bello e sottile come l'acqua, si presta facilmente ad essere composto in versi e canzoni.
Da molte parti si sostiene che gli angeli sono una rilettura cristiana degli elfi: lo dimostrerebbe il loro aspetto etereo e la loro possibilità di volare.
Per contro, da sempre, si sostiene che gli elfi, i folletti e le altre creature fantastiche sono le creature rinnegate da Dio, i figli nascosti di Eva e per questo condannati all'oscurità: così si spiegherebbero certe loro stranezze e cattiverie, in particolare di certi folletti dispettosi.
Ma forse, come ha scritto Brian Froud nel libro Fate (dedicato per lo più a tutte le creature fantastiche, come suggerisce la parola Faeries in inglese), queste creature sentono così solo perché sono diverse da noi...
Tolkien è lo scrittore che in questo secolo ha ridato dignità al mondo fantastico, ha creato una vera e propria mitologia degli elfi e della Terra del Regno di Mezzo: gli Hobbit, gli Elfi Alti, gli Elfi Chiari, gli Elfi dei Boschi, gli Elfi dei Tumuli, gli Elfi della Luce, gli Elfi dell'Est, dell'Ovest; gli Elfi del Mare, gli Elfi Fabbri, e ancora gli Elfi Scuri, Silvani e Verdi sono una serie di creature fantastiche con le quali tutti gli scrittori venuti dopo si sono dovuti confrontare.
Tra gli elfi non di Tolkien:
Gli elfi di Darkover, creati da Marion Zimmer Bradley e Gli elfi di Sinadon, creati da Alan Garner.
- Immagini "Elfi"
- "Intro - Un mondo magico"[/align]
«Su due sedie sormontate da un baldacchino di rami viventi. sedevano fianco a fianco Celeborn e Galadriel. Si alzarono ad accogliere gli ospiti, secondo l'usanza degli Elfi. Erano molto alti, e la statura della Dama pari a quella del Signore; i loro volti erano gravi e belli. Le vesti bianche, e i capelli della Dama di un oro intenso, e quelli del Sire Celeborn d'argento. lunghi e lucenti, nessuna traccia d'età. salvo forse la profondità dei loro occhi, penetranti come lance, eppur impenetrabili, abissi di arcaici ricordi.»
(da "Il Signore degli Anelli, La Compagnia dell'Anello" di J.R.R. Tolkien)[/align]
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[align=left]Il loro antico nome nordico è alfr e indicava i geni della mitologia nordica, simbolo delle forze dell'aria, del fuoco, della terra e dei fenomeni atmosferici in generale. In origine pare che gli elfi siano stati concepiti come anime di defunti, poi furono venerati anche come potenze che favorivano la fecondità. Di qui la distinzione, nella mitologia nordica, fra Dokkalfar, "elfi delle tenebre", e Liosalfar, "elfi della luce".
Gli elfi furono la prima razza a svegliarsi nelle mere di Cuiviènen, l'"Acqua del Risveglio" e ad avventurarsi nella Terra di Mezzo. Essi sono esseri immortali, nobili ed aggraziati. Sono di aspetto simile agli uomini, ma essi rifulgono di un intimo splendore che ne svela lo spirito e le doti, che non hanno eguali nella Terra di Mezzo. Nessuna razza è stata più privilegiata e nessuna è dovuta sottostare ai crudeli giochi del Fato al pari degli Elfi. Rispetto agli uomini, sono di solito più alti ma anche meno robusti e dal corpo glabro: non hanno né barba né baffi. I lineamenti sono più dolci e delicati, ed hanno uno sguardo particolarmente acuto e penetrante, che gli conferisce un'aria di incanto e di mistero. Dotati di straordinaria destrezza e agilità; sono inoltre capaci di camminare con la massima leggerezza, senza lasciar tracce, perfino sulla neve fresca. A dispetto del loro aspetto aggraziato, possiedono una grande forza; sono infatti capaci di resistere alle temperature più estreme e sono immuni a tutte le malattie o a ogni forma di contagio. Gli elfi sono immortali ed invecchiano in modo impercettibile, senza che la loro proverbiale bellezza svanisca col tempo. Due sole cause possono portarli alla fine: una morte violenta o la stanchezza di vivere. In quest'ultimo caso, si lasciano andare al tedio di un'esistenza infinita perdendo la volontà di vivere.Gli elfi sono devoti ai Valar, dei quali, molti di loro, conoscono la vera natura, venerano queste divinità con il canto e la poesia, ma non possiedono una vera e propria religione formale; talvolta si riuniscono per celebrare la vita e i doni degli Dei, ed il particolare rispetto che manifestano per la natura è giustificato dalla intima accettazione che il fato, segnato dal Gran Canto della Creazione (l'Ainulindalë) ha rivelato loro, attraverso la contemplazione del Creato, il modo di vedere e comprendere la natura come un dono dei Valar. Gli elfi non necessitano di dormire: usano riposarsi meditando sulle memorie e sugli eventi trascorsi, il cui ricordo mai li abbandona. Cadono in questa sorta di trance per un paio di ore al giorno, ma all'occorrenza possono privarsene per giorni e giorni. Quando sono in questo stato, si risvegliano naturalmente dopo un certo tempo: ma prima dello scadere di questa sorta di sonno è difficilissimo svegliarli. Questo modo di riposare è strettamente connesso con la natura notturna degli elfi. Gli uomini li chiamano per questo "Popolo delle stelle". Infatti, nelle noti stellate, gli elfi possono vedere meglio di quanto un umano in pieno giorno. La particolare vista degli elfi è utile ed ideale nella parziale oscurità delle foreste ombrose e consente loro una mobilità superiore ad ogni altra razza. nel buio completo, comunque, come gli umani ed a differenzadei nani, non possono vedere nulla. L'udito è sensibilissimo e questo forse giustifica la loro abilità musicale. Amano cantare più di ogni altra razza della Terra di Mezzo, tanto che sono soliti tramandarsi la loro cultura e tradizione attraverso struggenti canti e melodie.
Gli elfi furono i primi ad usare la parola ed hanno insegnato a tutte le altre razze ad utilizzare questo strumento. Da ciò il nome con cui chiamano se stessi: "Quendi", ovvero "gli Oratori". Il linguaggio elfico, vario, bello e sottile come l'acqua, si presta facilmente ad essere composto in versi e canzoni.
Da molte parti si sostiene che gli angeli sono una rilettura cristiana degli elfi: lo dimostrerebbe il loro aspetto etereo e la loro possibilità di volare.
Per contro, da sempre, si sostiene che gli elfi, i folletti e le altre creature fantastiche sono le creature rinnegate da Dio, i figli nascosti di Eva e per questo condannati all'oscurità: così si spiegherebbero certe loro stranezze e cattiverie, in particolare di certi folletti dispettosi.
Ma forse, come ha scritto Brian Froud nel libro Fate (dedicato per lo più a tutte le creature fantastiche, come suggerisce la parola Faeries in inglese), queste creature sentono così solo perché sono diverse da noi...
Tolkien è lo scrittore che in questo secolo ha ridato dignità al mondo fantastico, ha creato una vera e propria mitologia degli elfi e della Terra del Regno di Mezzo: gli Hobbit, gli Elfi Alti, gli Elfi Chiari, gli Elfi dei Boschi, gli Elfi dei Tumuli, gli Elfi della Luce, gli Elfi dell'Est, dell'Ovest; gli Elfi del Mare, gli Elfi Fabbri, e ancora gli Elfi Scuri, Silvani e Verdi sono una serie di creature fantastiche con le quali tutti gli scrittori venuti dopo si sono dovuti confrontare.
Tra gli elfi non di Tolkien:
Gli elfi di Darkover, creati da Marion Zimmer Bradley e Gli elfi di Sinadon, creati da Alan Garner.
- Immagini "Elfi"
- "Intro - Un mondo magico"[/align]