Andrea Camilleri

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Soleanna1
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Andrea Camilleri

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[align=center]Andrea Camilleri[/align]

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Camilleri nasce a Porto Empedocle (AG), la futura Vigàta dei suoi romanzi, nel 1925, figlio unico di Carmelina Fragapane e di Giuseppe Camilleri, ispettore delle compagnie portuali. Attualmente vive a Roma.

Dal 1939 al 1943, dopo una breve esperienza in collegio (si fece espellere lanciando delle uova contro un crocifisso), studia al liceo classico Empedocle di Agrigento dove otterrà, nella seconda metà del 1943, la maturità senza fare esami, poiché il preside decise che sarebbe valso il solo scrutinio a causa dell'imminente sbarco in Sicilia delle forze alleate. A giugno infatti inizia, come ricorda lo scrittore, "una sorta di mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra, sporcarsi di polvere di sangue, di paure"

Nel 1944 si iscrive alla facoltà di Lettere, non continua gli studi ma comincia a pubblicare racconti e poesie. Intanto aderisce al Partito comunista.

Dal 1948 al 1950 studia regia all'Accademia di Arte drammatica Silvio d'Amico e inizia a lavorare come regista e sceneggiatore. In questi anni, e fin dal 1945 ha pubblicato racconti e poesie, vincendo anche il "Premio St Vincent". Nel 1954 partecipa con successo a un concorso per funzionari RAI, ma non viene assunto perché comunista. Entrerà alla RAI qualche anno più tardi. Nel 1957 sposa Rosetta Dello Siesto dalla quale avrà tre figlie e quattro nipoti.

Nel 1958 è il primo a portare in Italia il teatro dell'assurdo di Beckett con "Finale di partita" al teatro dei Satiri di Roma e poi in televisione con Adolfo Celi e Renato Rascel. Comincia a insegnare al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.

Nel 1959 tra le molte produzioni RAI di cui si occupa ha molto successo una serie sul tenente Sheridan con Ubaldo Lay, più tardi poi con Il commissario Maigret con Gino Cervi, e con diverse messe in scena di opere teatrali, sempre con un occhio di riguardo a Pirandello.

Nel 1977 ottiene la cattedra di regia all'Accademia di Arte Drammatica. La manterrà per vent'anni.

Nel 1978 esordisce nella narrativa con "Il corso delle cose", scritto 10 anni prima e pubblicato da un editore a pagamento con l'impegno di citare l'editore stesso nei titoli dello sceneggiato TV tratto dal libro, "La mano sugli occhi": è un insuccesso, il libro non viene notato praticamente da nessuno. Due anni dopo, nel 1980, pubblica con Garzanti Un filo di fumo, primo di una serie di romanzi ambientati nell'immaginaria cittadina siciliana di Vigàta a cavallo fra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento.

Nel 1992 riprende a scrivere dopo 12 anni di pausa e pubblica La stagione della caccia con Sellerio Editore: Camilleri diventa un autore di grande successo e i suoi libri, ristampati più volte, vendono mediamente intorno alle 60 mila copie.

Nel 1994 esce con La forma dell'acqua, primo romanzo poliziesco con il Commissario Montalbano, e arriva il grande successo: Camilleri ha 69 anni.

Dal 1995 al 2003 si amplia il fenomeno Camilleri. Titoli come Il birraio di Preston (1995) (il libro ai suoi tempi più venduto con quasi 70 mila copie), La concessione del telefono e La mossa del cavallo (1999) vanno a ruba, mentre la serie televisiva su Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti, ne fa ormai un autore cult.

Nel 2004 esce La pazienza del ragno, a marzo 2005 esce Privo di titolo, il 23 giugno 2005 esce La luna di carta che vede protagonista il Commissario Montalbano. Anche questi volumi sono pubblicati da Sellerio.
Da non dimenticare anche il romanzo Il re di Girgenti, ambientato nel Seicento, interamente scritto in siciliano inframezzato con lo spagnolo.

Nell'aprile 2006 esce, sempre per Sellerio, il decimo romanzo che ha per protagonista il Commissario Montalbano: La vampa d'agosto.

Nel novembre 2006 esce l'undicesimo romanzo del Commissario Montalbano: Le ali della sfinge, sempre edito da Sellerio, per la collana La Memoria.

Nel marzo 2007, edito da Sellerio, per la collana La Memoria, esce Le pecore e il pastore.

Fino ad oggi Camilleri ha venduto 10 milioni di copie.

Riconoscimenti
Nel 2003 è stato insignito del titolo di Grande Ufficiale dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Nel 2004 ha vinto il Premio della Cultura “Vittorio De Sica” consegnatogli dallo stesso Ciampi.

Titoli accademici
Nel 2002 l’Università IULM di Milano gli ha conferito la laurea honoris causa in “Lingue e Letterature Straniere”.
Nel 2005 l’Università di Pisa gli ha conferito la laurea honoris causa in “Sistemi e progetti di comunicazione”.
Nel 2007 l'Università dell'Aquila gli ha conferito la laurea honoris causa in “Psicologia applicata all'analisi criminale”.

Dall'aprile 2003 il comune di Porto Empedocle ha assunto la denominazione ufficiale di Porto Empedocle Vigata, dal nome immaginario attribuito al paese dallo scrittore che in quei luoghi ha ambientato i romanzi e i racconti aventi come protagonista il Commissario Montalbano.
Nel 2005 Il giornalista Mariano Sabatini ha inserito nel suo Trucchi d'autore un capitolo sulle tecniche di lavoro dello scrittore siciliano.
Viene imitato da Fiorello nella trasmissione Viva Radio2, dove un Camilleri accanito fumatore con la voce rauca elogia la "nobile arte del fumo".

Come spesso accade per molti scrittori, anche per Camilleri il successo è arrivato per opere scritte e pensate come divertissment piuttosto che come vere e proprie opere letterarie. Il confronto fra i romanzi ed i racconti della serie del Commissario Montalbano e la restante opera dell'Autore può dare l'idea di una dicotomia che in realtà è inesistente, potendosi considerare il poliziesco alla Camilleri un nuovo genere a sé stante con dignità letteraria propria. In effetti, se analizzata attentamente l'opera di Camilleri ed i caratteri dei personaggi possono apparire come sfaccettature di un personaggio unico, assai poliedrico, di cui nei romanzi abbiamo istantanee nella infanzia, nella vita adulta e nella vecchiaia. Fra i romanzi ci sono tuttavia delle vere e proprie prove letterarie di spessore. Fra tutte il Birraio di Preston, romanzo che può essere letto iniziando da qualsiasi capitolo e proseguendo a piacimento. Eppure la critica non è stata sempre benevola con lo scrittore siciliano soprattutto per quel che attiene allo stile: il linguaggio dei suoi libri è parso a qualche recensore un ammiccamento etnico al lettore "continentale".
Ultima modifica di Soleanna1 il lun giu 18, 2007 11:06 pm, modificato 5 volte in totale.
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Le pecore e il pastore

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Titolo: Le pecore e il pastore
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Sellerio di Giorgianni
Genere: letteratura italiana
Collana: La memoria
Pagine: 127
Data pubblicazione: 1 Mar 07

Un atto di lettura è all'origine di questo giallo storico. La curiosità dello scrittore viene attratta da un libro, dimesso e periferico in apparenza. Lo scrittore precipita nella lettura, ma inciampa in una nota a piè di pagina. La brevità della nota stenta a contenere l'immanità del fatto. Recita la nota: "Nella lettera del 16 agosto 1956 l'Abadessa sr. Enrichetta Fanara del monastero benedettino di Palma Montechiaro così scriveva a Peruzzo: 'Quando V. E. ricevette quella fucilata e stava in fin di vita, questa comunità offri la vita di dieci monache per salvare la vita del pastore. Il Signore accettò l'offerta e il cambio: dieci monache, le più giovani, lasciarono la vita per prolungare quella del loro beneamato pastore'". Il "pastore" delle giovani "pecore", che si lasciarono morire di fame e sete in una lunga agonia, era il vescovo di Agrigento Giovanni Battista Peruzzo: il "vescovo dei contadini" che, in nome della giustizia sociale, e a dispetto del professato anticomunismo, aveva messo il suo carisma e la sua possente eloquenza al servizio dei deboli e degli abbandonati: contro gli agrari; e contro quella "struttura di peccato", che era il latifondo incolto. Immancabilmente, due proiettili ferirono a morte il vescovo. Era una sera d'estate del 1945. Dieci monache offrirono le loro vite a Dio. Il vescovo sopravvisse al baratto. Mentre dieci cadaveri si dissolvevano nel silenzio di una strage dimenticata.
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Il colore del sole

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Titolo: Il colore del sole
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Mondadori
Genere: letteratura italiana
Collana: Scrittori italiani e stranieri
Pagine: 122
Data pubblicazione: 6 Feb 07

Recatosi da Roma a Siracusa per assistere alla rappresentazione di una tragedia classica, allo scrittore Andrea Camilleri capitano alcuni avvenimenti strani. Qualcuno gli infila in tasca un biglietto con un numero da chiamare, ma da una cabina pubblica. Il numero corrisponde ad un utente segreto. L'Andrea Camilleri scrittore di romanzi gialli non può sottrarsi ad una serie di misteri via via più fitti e inquietanti. Misteri che lo portano a una villa spersa nella più remota campagna dell'entroterra, dove leggerà un diario incredibile, le pagine scritte di suo pugno da un artista di quattro secoli prima. Un artista grandissimo e maledetto: Michelangelo Merisi, il Caravaggio.
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Le ali della sfinge

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Titolo: Le ali della sfinge
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Sellerio di Giorgianni
Genere: letteratura italiana
Collana: La memoria
Pagine: 265
Data pubblicazione: Nov 2006

Un attesissimo ritorno. L’undicesimo romanzo giallo con protagonista Salvo Montalbano, il commissario creato da Andrea Camilleri. Non è un buon momento per il commissario Montalbano: con Livia continui litigi, incomprensioni ingigantite dalla distanza, nervosismo. Passato e futuro si ammantano nei suoi pensieri di una vaga nostalgia. E in una di queste serate di malinconia viene chiamato d’urgenza. In una vecchia discarica è stato trovato il cadavere di una ragazza. Nuda, il volto devastato da un proiettile, niente borse o indumenti in giro. Solo un piccolo tatuaggio sulla spalla sinistra - una farfalla - potrebbe favorire l’identificazione della donna. Parte l’indagine con un Montalbano svogliato, stanco di ammazzatine. Ma il caso lo trascina: ci sono altre ragazze con una farfalla tatuata sulla scapola, sono tutte dell’Europa dell’est, hanno trovato lavoro grazie all’associazione cattolica. “La buona volontà” che le ha salvate da un destino di prostituzione. Montalbano non si fa persuaso. C’è qualcosa di poco chiaro all’interno di quell’organizzazione benefica? E mentre l’inchiesta va avanti il commissario è incalzato da ogni parte: dal vescovo, che non ammette ombre su “La buona volontà”, dal questore, che non vuole dispiacere al vescovo, da Livia, che vuole partire con lui per ritrovarsi. Tutto si muove sempre più velocemente, alla ricerca della soluzione e il commissario ha fretta, di concludere, di andarsene. La consueta felicità e facilità di scrittura si combina nelle Ali della sfinge con uno splendido poliziesco: audace, ben congegnato, con quei rimandi all’oggi che ne fanno un giallo struggente e pieno di umanità.
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La pensione Eva

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Titolo: La pensione Eva
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Mondadori
Genere: letteratura italiana
Collana: I miti
Pagine: 157
Data pubblicazione: 2007

Il primo romanzo d'amore di Andrea Camilleri. Una storia in cui l'amore è più forte della morte, quello destinato a lasciare per sempre nell'aria la scia del suo profumo. Per le stanze della pensione Eva, il casino di Vigàta appena rinnovato e promosso dalla terza alla seconda categoria, transitano figure e personaggi provinciali e sonnolenti. E questa "casa chiusa" diventa lo sfondo - o il primo piano? - di un vero e proprio romanzo di formazione prima dolce e poi crudele. Ogni quindici giorni le sei "picciotte" della pensione partono, e ne arrivano delle nuove; è in mezzo a queste presenze carnali che trascorre la giovinezza di Nenè, Ciccio e Jacolino. Un periodo indimenticabile, perché "le storie che quelle picciotte potevano contare gli avrebbero permesso di capire. Capire qualichi cosa di lu munnu, di la vita".
Frequentando la Pensione i ragazzi si imbattono in apparizioni spirituali, fantasmi letterari, vicende al confine fra la poesia e la realtà. E una storia che era iniziata all'insegna della curiosità sul sesso si chiude sulla deflagrazione dell'amore, quello più forte della morte, quello destinato a lasciare per sempre nell'aria la scia del suo profumo.
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La pista di sabbia

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Titolo: La pista di sabbia
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Sellerio di Giorgianni
Genere: varia
Data pubblicazione: 7 Jun 07

Montalbano, una mattina, si alza, spalanca le persiane della sua camera e la prima cosa che vede è il cadavere insanguinato di un cavallo sulla riva. Il comissario ha appena il tempo di convocare i suoi uomini ed il cavallo è sparito, rimane solo il segno del corpo sulla sabbia. Quello stesso giorno una donna "forestiera", Rachele Estermann, denunzia al commissario di Vigata il furto del suo cavallo mentre nelle scudreie di Saverio Lo Duca, uno degli uomini più ricchi della Sicilia, un altro purosangue è svanito nel nulla. Lo scenario della vicenda è il mondo delle corse clandestine, passatempo preferito di una certa aristicrazia terriera che scommette forte. E' in questo ambiente dorato che Montalbano deve indagare, perchè, dopo il cavallo, viene trovato cadavere anche un custode delle scuderie. Fra maggiordomi in livrea, baroni e contesse Montalbano è un po' a disagio, mentre "ignoti" entrano una, due, tre volte nella casa di Marinella: non rubano niente ma mettono tutto sottosopra, sembrano cercare qualcosa: ma cosa? Ne "La pista di sabbia" spira un vento di novità, ritroviamo Ingrid e conosciamo la sua amica Rachele, che nella storia ha un ruolo importante. Nuovo è soprattutto l'ambiente e il personaggio sullo sfondo; i comprimari invece sono sempre loro: Fazio, questa volta un po' distratto e di cattivo umore, Mimì Augello costretto agli occhiali da presbite (ai quali Montalbano non intende rassegnarsi), Adelina che, questa volta, giocherà la sua parte nella risoluzione del "giallo". Livia è sempre più lontana e per questa volta rimane a Genova.
Ultima modifica di Soleanna1 il mer giu 20, 2007 1:59 pm, modificato 1 volta in totale.
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La prima indagine di Montalbano

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Titolo: La prima indagine di Montalbano
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Mondadori
Genere: narrativa italiana
Collana: Scrittori italiani e stranieri
Pagine: 340
Data pubblicazione: 6 Apr 04


Di quei pochi personaggi a cui tocca il destino della memorabilità il lettore affezionato crede di sapere tutto. Come di certe persone di famiglia siamo convinti di conoscere vita, morte e miracoli, così ci sentiamo preparatissimi sui luoghi, sui gusti e sulle compagnie di un eroe come Montalbano. Ma sbagliamo, non possiamo sapere tutto, e su Montalbano, comunque, Camilleri ne sa sempre più di noi. Sul suo passato, per esempio. Perciò ci farà una curiosa impressione vedere il giovane Montalbano vivere una relazione amorosa non con Livia ma con una certa Mery. E se la geografia di Vigàta ci è nota oramai in ogni dettaglio, che cosa ci fa venire in mente il buffo nome di Mascalippa? Eppure, in questo sperduto paese di montagna della Sicilia più segreta, il giovane vicecommissario Montalbano ci ha patito per qualche anno. Ma nonostante quest'aspra bellezza, l'allora capo di Montalbano, il commissario Libero Sanfilippo, sbirro di razza e maestro d'indagini, si è subito accorto che gli sguardi desideranti del suo vice vagano lontano, alla ricerca ansiosa del mare.
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La pazienza del ragno

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Titolo: La pazienza del ragno
Autore: Andrea Camilleri
Editore: Sellerio di Giorgianni
Genere: narrativa italiana
Collana: La memoria
Pagine: 272
Data pubblicazione: 2004

La pazienza del ragno inizia esattamente dove finiva Il giro di boa. Avevamo lasciato Montalbano, ferito nel conflitto a fuoco che metteva fine all'indagine, mentre veniva accompagnato all'ospedale di Montechiaro da Fazio e Gallo. Finita la degenza il commissario torna a casa con la prescrizione medica di un lungo periodo di convalescenza. È abbattuto e depresso; la casa di Marinella, le premure di Livia, le attenzioni gastronomiche di Adelina lo confortano ma non lo rasserenano. Forse gli manca il commissariato, e quando giunge la telefonata di Tatarella che lo informa della scomparsa di una ragazza, Montalbano si getta a capofitto nell'indagine. Nonostante le inquietudini che tormentano le sue notti, l'inchiesta va avanti. La ragazza non torna a casa ma viene ritrovato il suo motorino e si fa strada l'ipotesi del rapimento.
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Le inchieste del commissario Collura

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Titolo: Le inchieste del commissario Collura
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Libreria dell'Orso
Genere: letteratura italiana
Collana: Storia e letteratura
Pagine: 96
Data pubblicazione: 2002

Dopo essere rimasto ferito nel corso di una sparatoria, il commissario Vincenzo (Cecè) Collura decide di trascorrere un periodo di convalescenza su una nave da crociera. Il commissario si trova a indagare su una serie di piccoli e divertenti gialli, aiutato da un fedele collaboratore, il triestino Scipio Premuda. Il mistero del finto cantante, il fantasma apparso in una cabina, lo scambio tra due gemelle, la comparsa di un cadavere sconosciuto, la bisca clandestina, il furto di preziosi gioielli: sono alcune delle inchieste che Cecè conduce, seguendo il fiuto dello sbirro che ha in comune con il famoso personaggio di Camilleri, Salvo Montalbano.
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Il re di Girgenti

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Titolo: Il re di Girgenti
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Sellerio di Giorgianni
Genere: letteratura italiana
Collana: La memoria
Pagine: 448
Data pubblicazione: 2001

Ambientato nel primo quindicennio del Settecento, il romanzo di Camilleri si ispira ad un episodio della storia siciliana. Erano gli anni in cui la Sicilia era con i Savoia, si succedevano rivolte e rivoluzioni. Per sei giorni Girgenti diventò un regno indipendente con un contadino che si autoproclamò re. Si chiamava Michele Zosimo, nei giorni dell'insurrezione pare bevesse vino mescolato a polvere da sparo. Re per soli sei giorni, una volta sedata la rivolta, venne ucciso.
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La gita a Tindari

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Titolo: La gita a Tindari
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Sellerio di Giorgianni
Genere: letteratura italiana
Edizione: 7
Collana: La memoria
Pagine: 304
Data pubblicazione: 2000

Il commissario Montalbano è impegnato in una nuova indagine tra l'immaginaria Vigàta e il promontorio di Tindari. Un triplice omicidio è avvenuto: un giovane dongiovanni che viveva al di sopra dei suoi mezzi apparenti, due anziani pensionati seppelliti in casa che improvvisamente decidono una gita a Tindari. Li collega, sembra, solo un condominio. Ma Montalbano ha una maledizione, sa leggere i segni che provengono dall'"antichissimo" che vive nel "modernissimo" continente Sicilia: lo aiutano un vecchio ulivo contorto, la sua squadra, la svedese Ingrid, un libro di Conrad e un Innominato senza pentimento.
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Il gioco della mosca

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Titolo: Il gioco della mosca
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Sellerio di Giorgianni
Genere: letteratura italiana
Edizione: 14
Collana: La memoria
Pagine: 104
Data pubblicazione: 1997

Si tratta di microstorie, ciascuna delle quali è all'origine di un modo di dire, di una "frase celebre" facente parte di una vera e propria mitologia familiare e cittadina, risalente agli anni dell'infanzia dell'autore, quando Porto Empedocle si chiamava ancora Molo di Girgenti. "Non posso in coscienza affermare che le cose qui scritte appartengano esclusivamente alla mia fantasia... quasi tutte mi vennero raccontate da coloro che sono i veri autori di queste pagine, cioè i membri della mia famiglia, paterni e materni."
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La voce del violino

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Titolo: La voce del violino
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Sellerio di Giorgianni
Genere: letteratura italiana
Edizione: 13
Collana: La memoria
Pagine: 222
Data pubblicazione: 1997

"Il commissario invece era di Catania, di nome faceva Salvo Montalbano, e quando voleva capire una cosa, la capiva. " Quarta inchiesta per Salvo Montalbano, 'il Maigret siciliano' di stanza a Vigàta, "il centro più inventato della Sicilia più tipica". Questa volta Montalbano deve trovare il colpevole dell'omicidio di una bella signora vigatese, assassinata nella sua villa. Ma i problemi di vita privata non sono meno spinosi per il commissario: c'è la questione del figlio adottivo e quella dell'eterna fidanzata Livia, che punta decisa al matrimonio...
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Il ladro di merendine

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Titolo: Il ladro di merendine
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Sellerio di Giorgianni
Genere: letteratura italiana
Edizione: 20
Collana: La memoria
Pagine: 247
Data pubblicazione: 1996

Terzo giallo di Andrea Camilleri che vede come protagonista Salvo Montalbano, il commissario di stanza a Vigàta, immaginaria cittadina siciliana. Questa volta il commissario, sospetta l'esistenza di un collegamento tra due morti violente: quella di un tunisino imbarcato su di un peschereccio di Mazara del Vallo e quella di un commerciante di Vigàta accoltellato dentro un ascensore. Per Camilleri la Sicilia di oggi è fonte continua di ispirazione e scoperta, di intrecci di romanzo poliziesco e di osservazione su di un costume magari inquietante ma certamente non statico, che gli suggerisce un linguaggio, una parlata mai banale nè risaputa.
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La forma dell'acqua

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Titolo: La forma dell'acqua
Autore: Camilleri Andrea
Editore: Sellerio di Giorgianni
Genere: letteratura italiana
Edizione: 20
Collana: La memoria
Pagine: 173
Data pubblicazione: 1994

Il primo omicidio letterario in terra di mafia della seconda repubblica - un omicidio eccellente seguito da un altro, secondo il decorso cui hanno abituato le cronache della criminalità organizzata - ha la forma dell'acqua ("Che fai?" gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda. "Qual è la forma dell'acqua?". "Ma l'acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data"). Prende la forma del recipiente che lo contiene. E la morte dell'ingegnere Luparello si spande tra gli alambicchi ritorti e i vasi inopinatamente comunicanti del comitato affaristico politico-mafioso che domina la cittadina di Vigàta, anche dopo il crollo apparente del vecchio ceto dirigente. Questa è la sua forma. Ma la sua sostanza (il colpevole, il movente, le circostanze dell'assassinio) è più antica, più resistente, forse di maggior pessimismo: più appassionante per un perfetto racconto poliziesco. L'autore del quale, Andrea Camilleri, è uno scrittore e uno sceneggiatore che pratica il giallo e l'intreccio con una facilità e una felicità d'inventiva, un'ironia e un'intelligenza di scrittura che - oltre il divertimento severo del genere giallo - appartengono all'arte del raccontare. Cioè all'ingegno paradossale di far vedere all'occhio del lettore ciò che si racconta, e di contemporaneamente stringere con la sua mente la rete delle sottili intese.
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