Correggio

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Soleanna1
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[align=justify]Correggio, pseudonimo di Antonio Allegri (Correggio (RE), agosto 1489 - 5 marzo 1534) è stato un pittore italiano. Uno degli elementi fondamentali dei dipinti del pittore è la luce, cui più volte l'artista ha attribuito il ruolo principale della composizione, declinata secondo un chiaroscuro morbido e delicato considerato uno dei punti di non ritorno della pittura, capace di influenzare movimenti artistici tra loro diversissimi come il barocco di Giovanni Lanfranco e Baciccio e il neoclassicismo di Anton Raphael Mengs.

Antonio Allegri nacque nel 1489 a Correggio, città dalla quale prese il nome con cui divenne famoso, figlio di Pellegrino de Alegris e Bernardina Ormani; Giorgio Vasari scrive nelle Vite che la famiglia di origine del pittore era molto povera, mentre una ricostruzione storica successiva racconta di una famiglia facoltosa.

Anche gli inizi di Correggio come pittore sono molto incerti: la memoria locale attribuisce le sue prime nozioni di disegno allo zio Lorenzo Allegri; un'altra lo vorrebbe giovane apprendista a Modena, presso la bottega di Francesco Bianchi Ferrari; realisticamente la sua prima formazione si svolse in ambito emiliano, tra gli altri a contatto con l'opera dello scultore in terracotta Antonio Begarelli, poi presso Andrea Mantegna a Mantova alla corte della famiglia Gonzaga, dove avrebbe appreso la resa prospettico-illusionistica. La sua formazione dopo una fase di semplice apprendistato, si svolge dalla prima determinante esperienza dell'ambiente mantovano, con l'illusionismo prospettico del Mantegna e il garbato classicismo del Costa, ai successivi arricchimenti forniti dalla conoscenza dello sfumato leonardesco e dal tonalismo del Giorgione, dallo studio di Raffaello; mentre nella maturità artistica riesce a creare uno stile personale che avrebbe poi posto le basi per una pittura rivoluzionaria.

Successivamente, forse con il passaggio a Mantova di Leonardo da Vinci, Correggio venne profondamente influenzato dallo stile dell'artista toscano, da cui riprese la delicatezza della tecnica dello sfumato, anche se nelle sue opere la morbidezza del colore mostra influssi anche dell'arte di Raffaello e del primo manierismo centro-italiano, anche se secondo Giorgio Vasari l'artista emiliano non fu mai a Roma.
In questa città Correggio realizzò, insieme ai figli di Mantegna, alcuni lavori presso la Chiesa di Sant'Andrea (soprattutto la Cappella funeraria del maestro e l'atrio d'ingresso).

Nel 1514 Correggio stipulò un contratto per l'esecuzione della "Madonna di San Francesco" presso un convento francescano di Correggio; tre anni dopo gli venne commissionata una pala d'altare, oggi dispersa, dalla chiesa di San Prospero ad Albinea.
Nel 1518 probabilmente si recò a Roma.

L'anno successivo si sposa con Girolama Merlini, dalla quale in seguito ebbe tre figli: Pomponio Quirino nato nel 1521, Francesca Letizia nata nel 1524 e Anna Geria nata nel 1527.
Un anno dopo la nascita dell'ultima figlia Girolama morì.

Nel 1519 eseguì gli affreschi per la camera della badessa nel convento di San Paolo a Parma, in cui dipinse nel soffitto un pergolato con tondi di ghirlande da cui si affacciano dei putti, mentre nella zona inferiore inserì delle lunette a monocromo con bassorilievi anticheggianti, con un chiaroscuro tenue e vibrante.
L'anno successivo decorò l'abside e la cupola della Chiesa di San Giovanni Evangelista a Parma, di cui oggi restano solo la decorazione della cupola, con la Visione di san Giovanni a Patmos e la figura di apostolo nel transetto sinistro, mentre dell'Incoronazione della Vergine rimane solo un frammento nella Pinacoteca Nazionale di Parma. Nella cupola usa lo sfondato, cioè simula un cielo aperto con le monumentali figure degli apostoli a fare da corona, seguendo il perimetro della cupola, al Cristo sospeso a mezz'aria. Il tono cromatico forte e violente accresce la suggestione della scena, a questi affreschi si ispirerà tutta la successiva pittura barocca.

Stipula il contratto per la decorazione del coro e della cupola del duomo di Parma nel 1522 e si stabilisce in questa città. Nella cupola è la scena dell'Assunzione della Vergine in cui una moltitudine di angeli a cerchi concentrici accompagnano l'ascesa della Madonna su un cielo nuvoloso, qui le figure perdono la individualità, diventando parte integrante di una grandioso scena corale, esaltata e maggiormente unificata dall'uso di tinte chiare, leggeri e fluenti che creano un continuo armonico fino al punto di volta.

Tra il 1527 e il 1528 realizzò la Pala della Madonna di san Gerolamo detta Il Giorno (oggi a Dresda), costruita sulla linea orizzontale che parte dalla testa del santo a sinistra e passa per tutti i volti dei maggiori protagonisti della scena.

Tra il 1524 e il 1527 eseguì la tela con Giove e Antiope, oggi conservata al Louvre. Fose in pendant con L'educazione di Amore della National Gallery di Londra, che rappresenta l'Amore celesta, mentre questa tela rappresenta l'Amore terrestre, forse le tele sono state realizzate per il conte mantovano Nicola Maffei, nella cui casa si trovavano nel 1536.

Tra il 1529 e il 1530 realizzò lAdorazione dei Pastori (oggi a Dresda), di ambientazione notturna (nota come La Notte)e costruita su le linee oblique che si incontrano ad x nel punto luminoso interno al dipinto costituito dal Bambino, da questo punto partiranno le ricerche sulla luministica dei Carracci.

Dal 1530 Correggio eseguì le quattro tele con Danae, Leda, Io, e Gaminmede del ciclo con "Gli amori di Giove" per Federico II Gonzaga.

Il 5 marzo 1534 l'artista morì nella sua città natale (Correggio) e viene sepolto nella Chiesa di San Francesco.
Vasari scrive che il pittore fu colpito da una forte febbre mentre tornava a piedi a Correggio da Parma, dove si era recato a riscuotere il denaro di una commissione.[/align]
Ultima modifica di Soleanna1 il dom lug 08, 2007 4:58 pm, modificato 3 volte in totale.
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"La camera di San Paolo", 1519 - 1520

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Assunzione della Vergine, 1526 - 1530

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Venere e Amore spiati da un satiro, 1528

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"Madonna di San Gerolamo" o "Il Giorno" 1526 - 1528

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Martirio dei santi Placido, Flavia, Eutichio e Vittorino, 1524 - 1525

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Visione di San Giovanni a Patmos, 1520 ed il 1521

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