Il Cavallo di Leonardo

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Soleanna1
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Il Cavallo di Leonardo

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Il Cavallo di Leonardo è un monumento ideato da Leonardo da Vinci, del quale riuscì a portare a termine solo un modello in creta.

Ispirandosi ai suoi progetti sono state create, a partire dagli anni 70, due riproduzioni.
Il progetto originario

Nel 1482 Ludovico il Moro Duca di Milano, propose a Leonardo di costruire la più grande statua equestre del mondo: un monumento a suo padre Francesco, duca dal 1452 al 1466 (anno della sua morte), che era anche il fondatore della casata Sforza.

Leonardo sapeva perfettamente che la qualità del cavallo era molto importante per sottolineare l'importanza del personaggio e quindi studiò molto tutti i dettagli anatomici dell'animale, realizzando disegni preparatori usando come modelli alcuni cavalli già famosi per la loro bellezza. I disegni ritraevano proprio le parti anatomiche più belle di ciascun cavallo; tra le sue note si trovano appunti del tipo: "Morel Fiorentino è grosso e ha un bel collo e assai bella testa", oppure "Ronzone, bianco, ha belle cosce, e si trova a Porta Comasina".
L'intenzione di Leonardo, quindi, era quella di prendere dei "pezzi" dei vari cavalli e farne una specie di "montaggio" per ottenere il cavallo ideale e attribuire quindi il meglio ai personaggi che, in vario modo, voleva onorare.

Leonardo, con questo monumento, voleva realizzare un'opera che oscurasse tutte le precedenti statue equestri, in particolare quelle del Verrocchio e del Donatello, dedicate rispettivamente al Colleoni e al Gattamelata. A Leonardo interessava, in realtà, più il cavallo che il cavaliere; il suo cavallo doveva essere il più grande di tutti, superare i 7 metri di altezza, ed essere ritto sulle zampe posteriori in una posizione rampante, una sfida mai tentata prima. Proprio per questo Leonardo riempì fogli e fogli di schizzi di anatomia, passando moltissimo tempo a progettare e calcolare quest'opera gigantesca che, per la sua fusione, avrebbe richiesto ben 100 tonnellate di bronzo.

Intanto Ludovico il Moro cominciava a spazientirsi per l'attesa e cercò perfino altri scultori a Firenze in grado di realizzare quest'opera in tempi brevi, ma nessuno si presentò. Ad un certo punto, Leonardo si convinse che i problemi erano troppi per riscire a costruire un cavallo rampante, e ripiegò su un classico cavallo al passo, ma dovette riprendere i propri studi da capo.

Finalmente, dopo quasi 16 anni di studi (anche se in modo saltuario), la costruzione del modello cominciò, e fu completata in occasione del matrimonio della nipote del duca con l'imperatore d'Austria. Questa colossale statua venne esposta pubblicamente, sollevando l'ammirazione generale. Leonardo realizzò quindi gli stampi per la fusione e a quel punto tutto era pronto per realizzare davvero l'opera. Purtroppo, le 100 tonnellate di bronzo necessarie alla realizzazione del monumento non erano più disponibili, essendo state utilizzate per realizzare dei cannoni utili alla difesa del ducato d'Este dall'invasione dei Francesi di re Luigi XII. L'arrivo delle truppe a Milano nel 1499 creò i danni più gravi, infatti la soldataglia usò il modello come un tiro a segno con le balestre.
In realtà, il fatto più grave fu che i calchi andarono perduti; il modello in gesso poteva anche essere sacrificato, ma senza più i calchi, l'opera a quel punto venne definitivamente persa per sempre.

Il cavallo di Leonardo a distanza di 5 secoli
Nel 1977 Charles Dent, un pilota americano collezionista d'arte e amante della scultura, si entusiasmò all'idea di realizzare dopo 5 secoli il sogno di Leonardo. Mettere in piedi l'organizzazione e trovare i fondi si rivelò però un'impresa difficile che richiese più di 15 anni: il costo del cavallo, alla fine, arrivò a quasi 2,5 milioni di dollari, ma Charles Dent morì nel 1994 prima di riuscire a vedere realizzata la sua idea.
Il progetto è andato avanti fra mille difficoltà e alla fine la direzione dei lavori è stata data alla scultrice Nina Akamu che ha finalmente condotto in porto l'impresa.

Il primo passo è stato quello di realizzare un cavallo di dimensioni ridotte, circa 3 metri di altezza. Questo fu il primo modello per arrivare alla gigantesca scultura in argilla di 8 metri. È dal cavallo di argilla che sono stati ricavati i calchi in gesso (o in cera, per i dettagli più fini), dove è stato colato il bronzo fuso. Contrariamente al progetto di Leonardo, questo cavallo è stato realizzato a pezzi, d'altra parte, a quei tempi, non era possibile saldare il bronzo.

Le sette sezioni arrivarono nel luglio del 1999 a Milano dove vennero saldate insieme. Dopo qualche discussione il cavallo fu posto nel settembre del '99 all'ingresso dell'ippodromo di San Siro.

In Italia, e a Milano, pochissimi sanno che di Cavalli ce ne sono due identici. Infatti alla morte di Dent il progetto stava per essere abbandonato, quando Frederik Meijer, proprietario di una catena di supermercati nel Michigan, si offrì di finanziare il progetto, purché si facessero due cavalli: uno per Milano e l'altro per i Meijer Gardens: un parco naturale e artistico a Grand Rapids (Michigan), proprietà di Meijer, dove sono raccolte all'aperto copie delle statue moderne più celebri. Il Cavallo di Leonardo venne sistemato nel parco nell'ottobre del 1999 ed è oggi il pezzo più importante dell'esposizione.
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