Paolina Borghese

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Soleanna1
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Paolina Borghese

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Paolina Bonaparte rappresentata come Venere Vincitrice, è una scultura neo-classica di Canova.

Questo blocco scultoreo esprime l'estremizzazione degli ideali canoviani nel rispetto delle teorie winckelmanniane; l'amore per la natura subisce una sublimazione, un superamento negli ideali così da esser tramutato in bellezza. Il marmo della sorella di Napoleone presenta un rigore chiaramente dettato dalla necessità di oggettivare le forme, di ritrovo della trasparenza in contrasto con gli eccessi e la complessa ridondanza propria del barocco. La rigidità di cui sopra viene però smorzata dalla naturale morbidezza con cui sono rappresentati i drappeggi e il triclino, abilità che Canova apprende grazie ai numerosi studi in gesso e in terracotta finalizzati ad una elevatissima conoscenza del nudo umano.

Riprende la tradizione dell'antica Roma, ritraendo un individuo mortale nelle vesti di un dio, o come in questo caso, di una dea. Inoltre, la figura femminile adagiata e reclinata su una triclino è la tipica postura utilizzata per ritrarre gli ermafroditi.

I nudi artistici non erano comuni, hanno infatti dei drappi che strategicamente coprono diversi punti del corpo. È materia di dibattito se Paolina Borghese abbia posato veramente nuda per la scultura, dato che soltanto il volto è realistico, anche se in parte idealizzato, mentre la parte superiore del corpo ricalca esattamente i canoni di bellezza neoclassici.

Quando le fu chiesto come avesse potuto posare vestendo così pochi indumenti lei rispose che nello studio c'era una stufa che le teneva caldo. Anche se questa affermazione può essere apocrifa o ideata dalla stessa Borghese per destare scandalo.

La scultura presenta una sfaccettatura mitologica: Paolina in mano tiene una mela, evocando la vittoria di Afrodite nel Giudizio di Paride.riprende infatti il momento decisivo in cui è stato chiesto a Paride di esprimere un giudizio in riferimento alla bellezza,dovendo scegliere a chi attribuirlo tra tre dee: Era, Atena e Afrodite. Il premio consisteva in un pomo d'oro presentante un incisione sulla superficie: "Alla più bella"; Paride scelse la dea dell'amore. La scelta del Canova di posizionare quel pomo nella mano della donna pone la scultura stessa all'apice dell'espressione della bellezza naturale femminile.

La stanza in cui fu esposta la scultura, alla Galleria Borghese ha un soffitto dipinto che ritrae il giudizio, realizzato da Domenico de Angelis nel 1779 e ispirato alla facciata di Villa Medici.

La base di legno, drappeggiata come un catafalco, originariamente conteneva un meccanismo che consentiva alla scultura di ruotare, come per gli altri lavori di Canova. I ruoli dello spettatore e dell'opera erano quindi rovesciati; era la scultura che ruotava, permettendo allo spettatore di osservarla da ogni angolo stando fermo.

In passato, si poteva ammirare la scultura a luce di candela, e la superficie lucida non era dovuta soltanto alla finissima qualità del marmo, ma anche alla cera su di essa, che è stata recentemente restaurata.
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