Fallen Astronaut

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Soleanna1
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Fallen Astronaut

Messaggio da Soleanna1 »

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Fallen Astronaut (letteralmente: Astronauta Caduto) è il nome di una scultura in alluminio di 8,5 centimetri che rappresenta la figura stilizzata di un astronauta in tuta spaziale. Fu posata sulla superficie della Luna durante la missione Apollo 15 ed al momento (2007) è l'unico manufatto di tipo artistico che l'uomo ha lasciato su suolo extraterrestre.

La statuetta fu creata dallo scultore belga Paul Van Hoeydonck specializzato in soggetti riguardanti lo spazio. Gli venne commissionata dall'astronauta David Scott durante un incontro a cena. A Van Hoeydonck fu richiesto di creare una piccola scultura per poter commemorare personalmente gli astronauti e i cosmonauti che erano deceduti sia per il progresso dell'esplorazione spaziale sia in altre circostanze. Siccome la scultura avrebbe dovuto viaggiare nello spazio ed essere esposta alle condizioni estreme della superficie lunare l'artista ricevette precise istruzioni sulle sue dimensioni, sul peso e sul materiale in cui sarebbe dovuta essere realizzata. Per soddisfare i requisiti richiesti di leggerezza e robustezza venne scelto come materiale l'alluminio che aveva anche il vantaggio di poter resistere alle forti escursioni termiche lunari senza deformarsi. Van Hoeydonck ricevette precise istruzione anche sul soggetto che avrebbe dovuto rappresentare, la figura non avrebbe dovuto essere identificabile in un sesso preciso ne in una precisa etnia. Sia l'artista che il committente, per evitare ogni commercializzazione della commemorazione che avrebbe avuto luogo sullo Luna, concordarono che l'opera non avrebbe dovuto riportare la firma dell'artista e che lo stesso nome dello scultore non avrebbe dovuto essere divulgato al pubblico.

Il Fallen Astronaut fu portato sulla Luna nel 1971 dagli astronauti della missione Apollo 15 e venne lasciato sul suolo lunare il 2 agosto EDT durante l' ultima delle tre EVA compiute sulla Luna da David Scott e James Irwin. Durante queste ultime fasi della missione Scott aveva il compito di guidare il Rover lunare a una certa distanza dal LEM e di posizionare la telecamera che guidata da terra avrebbe permesso di registrare le immagini del distacco dalla superficie del modulo di risalita. Prima di abbandonare il Rover lunare nella sua sede definitiva vi lasciò una piccola Bibbia e a circa 6 metri a nord rispetto a dove il rover era parcheggiato in un piccolo cratere Hadley-Apennine posò sul suolo lunare il Fallen Astronaut.[2] Nel suolo vicino alla statuetta conficco' una piccola targa metallica con i nomi, in ordine rigorosamente alfabetico, di 14 astronauti:

(EN)
«
Charles Bassett (died Feb. 1966 in an aircraft accident),
Pavel Belyayev (Jan. 1970, disease),
Roger Chaffee (Jan. 1967, Apollo 1 fire),
Georgi Dobrovolsky (Jun. 1971 re-entry pressurization failure),
Theodore Freeman (Oct. 1964, aircraft accident),
Yuri Gagarin (Mar. 1968, aircraft accident),
Edward Givens (Jun. 1967, automobile accident),
Gus Grissom (Jan. 1967, Apollo 1 fire),
Vladimir Komarov (Apr. 1967, re-entry parachute failure),
Viktor Patsayev (Jun. 1971, re-entry pressurization failure),
Elliot See (Feb. 1966, aircraft accident),
Vladislaw Volkov (Jun. 1971, re-entry pressurization failure),
Edward White (Jan. 1967, Apollo 1 fire),' C.C. Williams (Oct. 1967, aircraft accident).


» (IT)
«
Charles Bassett morto il (28 febbraio 1966, incidente aereo)
Pavel Belyayev (10 gennaio 1970, malattia)
Roger Chaffee (27 gennaio ]] 1967, incendio sull'Apollo 1)
Georgi Dobrovolski (30 giugno 1971, perdita pressurizzazione durante il rientro)
Theodore Freeman (31 ottobre 1964, incidente aereo)
Yuri Gagarin (27 marzo 1968, incidente aereo )
Edward Givens (6 giugno 1967 incidente automobilistico)
Gus Grissom (27 gennaio 1967, incendio sull'Apollo 1)
Vladimir Komarov (24 aprile 1967, malfunzionamento del paracadute durante il rientro)
Viktor Patsayev (30 giugno 1971, perdita pressurizzazione durante il rientro)
Elliott See (28 febbraio 1966, incidente aereo )
Vladislav Volkov (30 giugno 1971, perdita pressurizzazione durante il rientro)
Edward White (27 gennaio 1967, incendio sull'Apollo 1)
C.C. Williams (5 ottobre 1967, incidente aereo )

»


Dei 14 uomini commemorati 8 erano astronauti americani e 6 cosmonauti sovietici tutti deceduti sia per cause di servizio sia in altre circostanze. Il centro di controllo missione di Houston era allo scuro delle intenzioni dell'equipaggio dell'Apollo 15 [2] ma anche se privo di ufficialità il Fallen Astronaut venne posato al suolo con deferenza. La breve commemorazione era priva di qualsiasi intento politico tuttavia resta importante in quanto si trattò di un gesto di riguardo fatto da astronauti americani nei confronti di colleghi sovietici nel pieno della guerra fredda e della corsa allo spazio. Nelle intezioni quindi si trattò di un evento privato e disinteressato fatto durante una missione spaziale in cui ogni singola operazione che gli astronauti dovevano eseguire era stata accuratamente programmata.

Il pubblico venne a conoscenza della statuetta solo dopo il rientro a terra degli astronauti dell'Apollo 15 durante la conferenza stampa post volo.[4] Dopo che l'esistenza del Fallen Astronaut divenne pubblica il National Air and Space Museum di Washington richiese di poterne costruire una copia perchè fosse esposta al pubblico. L'equipaggio fu daccordo ma pose la condizione che l'esposizione sarebbe dovuta avvenire rispettando il buon gusto e senza pubblicità. Nell' aprile 1972 Van Hoeydonck diede al museo una replica della scultura, questa è ancora oggi in esposta assieme alla replica della placca con i nomi dei 14 astronauti deceduti.

Nel maggio del 1972 Scott venne a conoscenza che Van Hoeydonck stava progettando di fare diverse repliche della statuetta per venderle. Sentendo che questa sarebbe una violazione dello spirito del loro accordo, Scott tentò di persuadere Van Hoeydonck a rinunciare, ma non ebbe successo e 950 repliche firmate furono vendute a 750 dollari l'una alla galleria Waddell di New York. Sucessivamente, in un intervista rilasciata sul quotidiano belga De Morgen, Van Hoeydonck disse che quanto detto da Scott non era vero affermando che nelle intenzioni originali la statua doveva rappresentare l'umanità. Dopo però divenne evidente che gli astronauti avevano trasformato la scultura in un monumento per gli astronauti caduti. La NASA, sempre secondo Van Hoeydonck, non avvertì di questo ne lui ne il proprietario della galleria che nel frattempo aveva progettato di realizzare un migliaio di copie (spendendo un ingente somma di denaro) e alla fine a causa delle proteste della pubblica opinione solo 20 copie furono eseguite la maggior parte delle quali per essere vendute a dei musei.
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