Raffaele Carrieri

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birillino8
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Raffaele Carrieri

Messaggio da birillino8 »

[align=center]Raffaele Carrieri

Immagine[/align]

Raffaele Carrieri, il poeta tarantino scomparso nel 1984, nacque nel 1905. La sua adolescenza si caratterizzò subito come problematica: fuggì di casa a 14 anni, raggiunse l'Albania e di lì, dopo pochi mesi, raggiunse Gabriele D'Annunzio a Fiume (1920). Lì venne ferito gravemente alla mano sinistra nei combattimenti delle cinque giornate. Tornò a Taranto ma dopo pochi mesi si imbarcò di nuovo e girovagò per i porti del Mediterraneo e la costa del Nord Africa. Tornato in Italia fu per due anni gabelliere a Taranto. Iniziò qui a scrivere la sua prima raccolta, Il lamento del gabelliere, pubblicata nel 1945. Lo stesso anno si stabilì a Parigi ed entrò in contatto con la vivacità della grande capitale culturale dell'Europa in quel decennio, stringendo relazioni e amicizie con i maggiori artisti (soprattutto pittori) del tempo. Dal 1930 si stabilì a Milano, dedicandosi soprattutto alla critica d'arte e alla poesia. Significativi i suoi contributi all'Ambrosiano, l'Illustrazione italiana, XX siècle, Pan, Tempo, Corriere della Sera, Epoca, Milano-sera. Fondò egli stesso nel 1945 un mensile di arte e letteratura, Le tre arti.
Ha scritto oltre 40 volumi di saggi e narrativa, di rilievo quelli riguardanti le avanguardie e i Futuristi. Conobbe e fu in corrispondenza con personalità di rilievo come Lautrec, Modigliani, Cendrars, Picasso, Marini, Campigli, Fiume, Cagli, Apollinaire, Cantatore, ecc. Collaborò anche a numerose riviste, fra le quali spicca Esperienza poetica di Vittorio Bodini, dal 1954 al 1956 (sulla quale scrissero importanti nomi impegnati nel rinnovamento poetico e nel superamento della contrapposizione neorealismo / marxismo per una nuova forma poetica; ricordiamo fra gli altri Erba, Romanò, Scotellaro, Caproni, Tentori, Volponi, Zanzotto, Bellintani, Bona, Cataffi).
La sua opera di poesia più significativa e matura dal punto di vista artistico, è la raccolta delle d'amore Canzoniere amoroso, 1959. Ebbe importanti riconoscimenti per la sua opera poetica (Viareggio, Chianciano, Tarquinia-Cardarelli, Taormina).
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Chi mi cammina dentro




Chi mi cammina dentro
e orma lascia di fuga?
Chi rimuove l'antica collera,
chi brucia, chi mi fruga?
Chi si serve del mio piede
e attraversa la strada
non mia?
Chi l'amico percuote
con la mia buona mano?
Frammenti d'altre vite,
memorie di peccati
antichi io mi porto.
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Io batto la terra




Io torno al bosco ai boschi
E batto coi piedi la terra
come si batte la donna amata
per capriccio o allegria:
in una mano ciondoli
e nell'altra ruscelli.

Io batto e batto la terra
come si batte lana di pecora
prima che la sposa si corichi.
Rauco più della cornacchia
e più stonato del violino di valle
io canto perché mi piace cantare.
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Forestiero in ogni luogo



Forestiero sono stato in ogni luogo
più del lucchesino in Brasile
che vende re di scagliola.
Sono andato di paese in paese
come il piccolo calabrese
astrologo e ombrellaio.
Ho risparmiato e sprecato.
sono stato più paziente del muratore
che attraversa il mare
per alzare un muro in Australia.
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Sera d'Africa



I cammellieri fermarono i cammelli.
L'aria era piena di tamburi
come un cestello è pieno d'uova.
Disceso dalla mia torre di stracci
strinsi molte mani
e molto mi inchinai.

Quale giuoco interrotto ripresi?
I millenni divennero specchi
inganni e begli sguardi.
Sposai Sara con la vista.
i neri capelli furono miei
e il gelsomino dei seni.

Senza disfare veli
presi la via del mare.
Sara di nuovo nel tallero
conservato nella lana
suona ancora nell'aria
delle mie sere d'Africa.
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Bagno di Sara



Quanti sguardi alle balaustre
e trapani nell'aria:
più nuda non potevi essere.
Da siepi e feritoie
spiavano i caprai,
ti tagliavano con gli occhi.
Più nuda non potevi essere
del pesce spada controvento
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Non attendere



Quella che vedi tra le frasche,
incappucciata di rosa viola,
la susina è di San Martino.
All'albore d'ottobre matura
e se devi coglierla
non attendere l'inverno.
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Le strade



Quello che sono e sono stato
domandatelo alle strade
dei paesi della sete.
Tufi lucertole spine,
bell'uva sulle colline
dove fui ladro di galline.
Strade di cenere e pomice
lavorate dallo scorpione.
Dove ramingo io vissi
la cicala ancora muore.

Quello che sono e sono stato
domandatelo alle strade.
Una dice, scatenato!
E mostra le ferite
che fuggendo ho lasciato.
Dalle braccia di mia madre
dalle mani dell'amata
sempre fuggiasco sono stato.
Da me solo inseguito
braccato, colpito.

Re per un giorno
per cent'anni povero.
Soldato bracciante gabelliere:
su ogni nuova strada
nuovo mestiere.
Domandate ai sentieri della neve
alle doline alle cordigliere
quello che sono e sono stato.
Domandatelo alle strade.

Alla malora carte
cartigli e scartoffie
che potevano darmi gloria.
La vita ho consumato
su carta e inchiostro.
Mio Dio quanto ho limato
notte e giorno.
Mio Dio quanto ho penato.
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Io che sono cicala



Io che sono cicala
per te canto.
Per te canto
che stai zitta,
sola in ombra
nella casa grande.

Si addice al mio verso

Si addice al mio verso
l'andamento leggiero
e l'odore bruciato
del fuggiasco.

Si addice il vento caldo
che fa spuntare
astri all'aglio
nella fornace di sabbia.

Nasce per la rabbia
lo spinoso cardo
e la capra consola
col suo fiore.
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Mio limone



I tuoi rami sono lunghe
mani di ragazza more
il cui polso garrulo suona
di verzicanti bracciali.
Il tuo profumo è una scala
di tondi e lisci gradini
che corrono a chiocciola
intorno alla luna.
La tua foglia è tre volte verde
bandierina d' alga
di una domenica siciliana.
Il tuo frutto ha sapore
di navigli nuovi
che prendono il mare
con risa fanciulle
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Blu turco



Blu turco, folletto d'oltremare
In altre contrade e carte
Chiamato pure turchese.
Batticuore del celeste
Che vuol essere verde
Laggiù nel Golfo Persico
Verde Nilo, verde Bisanzio
Oro verde del serraglio
Quanto spreco di blu turco
Dall'azzurro all'azzurrino:
Nelle isole del turchino
Tutti i verdi fanno turchese.
[/align]
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