Fiaba:La cicala e la formica

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birillino8
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Fiaba:La cicala e la formica

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La cicala e la formica


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L'estate passava felice per la cicala che si godeva il sole sulle foglie degli alberi e cantava, cantava, cantava. Venne il freddo e la cicala imprevidente, si trovò senza un rifugio e senza cibo.

Si ricordò che la formica per tutta l'estate aveva accumulato provviste nella sua calda casina sotto terra. Andò a bussare alla porta della formica.

La formica si fece sulla porta reggendo una vecchia lampada ad olio.

- Cosa vuoi? - chiese con aria infastidita.

- Ho freddo, ho fame….- balbettò la cicala. Dietro di lei si vedeva la campagna innevata. Anche il cappello della cicala ed il violino erano pieni di neve.

- Ma davvero? - brontolò la formica - lo ho lavorato tutta l'estate per accumulare il cibo per l'inverno. Tu che cosa hai fatto in quelle giornate di sole?

- Io ho cantato!

- Hai cantato? - Bene… adesso balla!

La formica richiuse la porta e tornò al calduccio della sua casetta, mentre la cicala, con il cappello ed il violino coperti di neve, si allontanava, ad ali basse, nella campagna.



(da: Jean de La Fontaine)



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Esopo
La cicala e la formica


Era d'inverno, e le formiche stavano asciugando il loro grano, che si era bagnato. Ed ecco che una cicala affamata andò a
chiedere loro del cibo. Ma le risposero le formiche: "Perché durante l'estate non hai fatto anche tu provviste?"
Rispose la cicala: "Non ne avevo tempo, ma cantavo armoniosamente".
E quelle, ridendole in faccia, le dissero: "Beh, se nel tempo estivo cantavi, d'inverno balla".


La favola insegna che in ogni circostanza di vita bisogna guardarsi dall'essere trascurati, per non soffrire e non trovarsi nei pericoli. [/align]
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