Gioconda Belli

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birillino8
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Gioconda Belli

Messaggio da birillino8 »

Gioconda Belli

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Gioconda Belli nasce in Nicaragua, nel 1948. Seconda di cinque fratelli, ha la fortuna di appartenere alla borghesia nicaraguense, cosa che le permette di studiare e di portare avanti gli studi prima in Spagna e poi in America, dove si diploma in Giornalismo a Philadelfia. Nel 1967, dopo la specializzazione in giornalismo, torna in patria. Dal 1970 comincia a pubblicare le sue poesie su diverse riviste letterarie del suo paese, ottenendo i primi riconoscimenti in ambito nazionale.

In quello stesso anno entra a far parte del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale, di cui cura le relazioni internazionali. Esiliata dal regime di Somoza in Costa Rica tra il 1976 e il 1978, torna in Nicaragua per contribuire alla campagna elettorale sandinista e, in seguito alla vittoria politica del Fronte, occupa varie cariche all'interno del governo rivoluzionario, fino al 1994, anno in cui lascia la politica attiva a causa di alcune sue divergenze con il partito.

Nel frattempo porta avanti la sua carriera lettearia, giungendo ai primi successi in ambito internazionale con la raccolta di poesie La costola di eva, che fu un successo in molti paesi sudamericani. Ma il vero successo internazionale arriva con il suo primo romanzo, La donna abitata, pubblicato nel 1989 e tradotto anche in molti paesi Europei e in Nord America. Il libro, in parte autobiografico, racconta le vicende di una donna che entra a far parte del movimento rivoluzionario del suo paese, oppresso dala dittatura, intrecciando alla sua storia il racconto dell'analoga resistenza perpetrata, 500 anni prima, da una donna maya contro l'invasione spagnola. A questa sua prima opera seguono altri tre romanzi: nel 1990 Sofia dei presagi, nel 1996 Waslala e, infine, Il paese sotto la pelle, pubblicato nel 2001, racconto pienamente autobiografico degli anni della lotta sandinista. Tutti i suoi romanzi, in Italia, sono pubblicati dalle Edizioni E/O.

Dal 1990 Gioconda Belli vive a Santa Monica, in California, pur tornando spesso in patria, e continua la professione di scrittrice a tempo pieno
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Non mi pento di niente


Dalla donna che sono
mi succede, a volte, di osservare nelle altre, la donna che potevo essere;
donne garbate esempio di virtù,
laboriose brave mogli, come mia madre avrebbe voluto.
Non so perchè
tutta la vita ho trascorso a ribellarmi a loro.
Odio le loro minacce sul mio corpo
la colpa che le loro vite impeccabili,
per strano maleficio mi ispirano;
mi ribello contro le loro buone azioni,
contro i pianti notturni sotto il cuscino,
contro la vergogna della nudità sotto la biancheria intima, stirata e inamidata.
Queste donne, tuttavia, mi guardano dal fondo dei loro specchi;
alzano un dito accusatore
e, a volte, cedo al loro sguardo di biasimo
e vorrei guadagnarmi il consenso universale,
essere "la brava bambina", "la donna per bene", la Gioconda irreprensibile,
prendere dieci in condotta
dal partito, dallo Stato, dagli amici, dalla famiglia, dai figli
e da tutti gli esseri che popolano abbondantemente questo mondo.
In questa contraddizione inevitabile tra quel che doveva essere e quel che è,
ho combattuto numerose battaglie mortali,
battaglie inutili, loro contro di me
- loro contro di me che sono me stessa -
con la psiche dolorante, scarmigliata,
trasgredendo progetti ancestrali, lacero le donne che vivono in me
che, fin dall'infanzia, mi guardano torvo
perchè non riesco nello stampo perfetto dei loro sogni,
perchè oso essere quella folle, inattendibile, tenera e vulnerabile
che si innamora come una triste puttana
di cause giuste, di uomini belli e di parole giocose
perchè, adulta, ho osato vivere l'infanzia proibita
e ho fatto l'amore sulle scrivanie nelle ore d'ufficio,
ho rotto vincoli inviolabili e ho osato godere
del corpo sano e sinuoso di cui i geni di tutti i miei avi mi hanno dotata.
Non incolpo nessuno. Anzi li ringrazio dei doni.
Non mi pento di niente, come disse Edith Piaf:
ma nei pozzi scuri in cui sprofondo al mattino, appena apro gli occhi,
sento le lacrime che premono, nonostante la felicità che ho finalmente conquistato,
rompendo cappe e strati di roccia terziaria e quaternaria,
vedo le altre donne che sono in me, sedute nel vestibolo
che mi guardano con occhi dolenti e mi sento in colpa per la mia felicità.
Assurde brave bambine mi circondano e danzano musiche infantili... contro di me;
contro questa donna fatta, piena,
la donna dal seno sodo e i fianchi larghi,
che, per mia madre e contro di lei, mi piace essere.[/align]
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Regole del gioco
per gli uomini che vogliano amare donne donne

I
L'uomo che mi ami
dovrà saper aprire il velo della pelle,
scoprire la profondità dei miei occhi
e conoscere quello che si annida in me,
la rondine trasparente della tenerezza.

II
L'uomo che mi ami
non vorrà possedermi come una mercanzia,
né esibirmi come un trofeo di caccia,
saprà stare al mio fianco
con lo stesso amore
con il quale io starò al suo.

III
L'amore dell'uomo che mi ami
sarà forte come gli alberi di ceibo,
protettivo e sicuro come quelli,
limpido come una mattina di dicembre.

IV
L'uomo che mi ami
non dubiterà del mio sorriso
né temerà l'abbondanza dei miei capelli,
rispetterà la tristezza, il silenzio
e con carezze toccherà il mio ventre come chitarra
perché sgorghi musica ed allegria
dal profondo del mio corpo.

V
L'uomo che mi ami
potrà trovare in me
l'amaca dove riposare
il pesante fardello delle sue preoccupazioni,
l'amica con cui dividere i suoi segreti più intimi,
il lago dove nuotare
senza paura a che l'ancora del compromesso
gli impedisca di volare quando gli succeda d'essere uccello.

VI
L'uomo che mi ami
farà poesia con la sua vita,
costruendo ogni giorno
con lo sguardo posto al futuro.

VII
Però, sopra ogni cosa,
l'uomo che mi ami
dovrà amare il popolo
non come una parola astratta
estratta dalla manica,
ma come qualcosa di reale, concreto,
al quale rendere omaggio con azioni
e dare la vita se è necessario.

VIII
L'uomo che mi ami
riconoscerà il mio viso nella trincea
ginocchio in terra mi amerà
mentre spariamo insieme
contro il nemico.

IX
L'amore del mio uomo
non conoscerà la paura del darsi,
né temerà scoprirsi alla magia dell'innamoramento
in una piazza piena di gente.
Potrà gridare -ti amo-
o mettere striscioni dall'alto delle case
proclamando il suo diritto a sentire
il più bello e umano dei sentimenti.

X
L'amore del mio uomo
non fuggirà dalle cucine,
né dai panni del figlio,
sarà come un vento fresco
portando via tra le nubi del sogno e del passato,
le debolezze che, per secoli, ci hanno tenuti separati
come esseri di distinta statura.

XI
L'amore del mio uomo
non vorrà definirmi o etichettarmi,
mi darà aria, spazio,
alimento per crescere ed essere migliore,
come una Rivoluzione
che faccia di ogni giorno
l'inizio di una nuova vittoria.[/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Sempre

Sempre questa sensazione di inquietudine
Di attesa d’altro.
Oggi sono le farfalle e domani sarà la tristezza inspiegabile,
la noia o l’ansia sfrenata di rassettare questa o quella stanza,
di cucire, andare qua e là a fare commissioni,
e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito,
creare la mia felicità con ingredienti da ricetta di cucina,
succhiandomi le dita di tanto in tanto,
di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,
che sono un barile senza fondo,
sapendo che “non mi adeguerò mai”,
ma cercando assurdamente di adeguarmi
mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,
si dilatano come pori infiniti
in cui si annida una donna
che avrebbe voluto essere uccello, mare, stella,
ventre profondo che dà alla luce Universi splendenti stelle nove…
e continuo a far scoppiare palamitas nel cervello,
bianchi bioccoli di cotone,
raffiche di poesie che mi colpiscono tutto il giorno
e mi fanno desiderare di gonfiarmi come un pallone per contenere
il Mondo, la Natura, per assorbire tutto e stare
ovunque, vivendo mille e una vita differente…

Ma devo ricordarmi che sono qui e che continuerò
ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,
a cucirmi un vestito di sole,
di luna, il vestito verde color del tempo
con il quale ho sognato di vivere
un giorno su Venere.[/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]
Voglio uno sciopero

Voglio uno sciopero dove incontrarci tutti.
Uno sciopero di braccia, di gambe, di capelli,
uno sciopero che nasca in ogni corpo.
Voglio uno sciopero
di operai, di colombe
di autisti, di fiori
di tecnici, di bambini
di medici, di donne.
Voglio un grande sciopero,
che arrivi sino all'amore.
Uno sciopero dove si fermi tutto,
l'orologio, le fabbriche
lo stabilimento, le scuole
l'autobus, gli ospedali
la strada, i porti.
Uno sciopero di occhi, di mani, di baci.
Un grande sciopero dove non sia permesso respirare,
uno sciopero dove nasca il silenzio
per ascoltare i passi
del tiranno che si allontana. [/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Non si sceglie



Non si sceglie il paese dove si nasce;
ma si ama il paese dove si è nati.

Non si sceglie il tempo per venire al mondo
ma bisogna lasciare un segno nel proprio tempo.

Nessuno può sfuggire alle proprie responsabilità.
Nessuno può tapparsi gli occhi, le orecchie,
tacere e tagliarsi le mani.

Tutti abbiamo un dovere d’amore da compiere,
una storia da realizzare
una meta da raggiungere.

Non scegliamo il momento per venire al mondo:
adesso possiamo fare il mondo
in cui nascerà e crescerà il seme che abbiamo portato con noi.[/align]
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Quando...


Quando giungerò alla vecchiaia - se ci giungerò -
mi guarderò allo specchio e conterò le rughe
delicata orografia nella mia pelle distesa.
Quando potrò contare i segni che han lasciato le lacrime
e le ansie - e il mio corpo risponderà con lentezza ai miei desideri,
quando vedrò la mia vita scorrere in vene azzurre, -
in profonde occhiaie, ... So che il mio cuore manderà ancora
- ribelle - il suo ticchettio - e i dubbi e i vasti orizzonti
saluteranno ancora - le mie mattine.[/align]
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Giconda Belli ~ E Dio mi fece donna

Messaggio da nonnopino »

[align=center]Immagine[/align]

[align=center]E Dio mi fece donna,
(per quanto io avrei tradotto il titolo in: "E Dio fece di me una donna"

con capelli lunghi,
occhi,
naso e bocca di donna.
Con curve
e pieghe
e dolci avvallamenti
e mi ha scavato dentro,
mi ha reso fabbrica di esseri umani.
Ha intessuto delicatamente i miei nervi
e bilanciato con cura
il numero dei miei ormoni.
Ha composto il mio sangue
e lo ha iniettato in me
perché irrigasse tutto il mio corpo;
nacquero così le idee,
i sogni,
l’istinto
Tutto quel che ha creato soavemente
a colpi di mantice
e di trapano d’amore,
le mille e una cosa che mi fanno donna
ogni giorno
per cui mi alzo orgogliosa
tutte le mattine
e benedico il mio sesso.

© Gioconda Belli[/align]
Ultima modifica di nonnopino il dom ott 04, 2009 11:39 am, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da nonnopino »

[align=center]Una classica di Gioconda Belli che ancora oggi risplende nella sua attualità.
Per me una delle sue più belle poesie

Un giorno su Venere

Immagine

Sempre questa sensazione di inquietudine

di attesa d’altro.

Oggi sono le farfalle e domani sarà la

tristezza inspiegabile, la noia o l’ansia sfrenata

di rassettare questa o quella stanza,

di cucire, andare qua e là a fare commissioni,

e intanto cerco di tappare l’Universo con un dito

creare la mia felicità con

ingredienti da ricetta di cucina,

succhiandomi le dita di tanto in tanto,

di tanto in tanto sentendo che mai potrò essere sazia,

che sono un barile senza fondo,

sapendo che”non mi adeguerò mai”,

ma cercando assurdamente di adeguarmi

mentre il mio corpo e la mia mente si aprono,

si dilatano come pori infiniti

in cui si annida una donna che avrebbe

voluto essere

uccello, mare stella

ventre profondo che dà alla luce Universi

splendenti stelle nove…

e continuo a far scoppiare Palomitas nel cervello,

bianchi bioccoli di cotone,

raffiche di poesie che mi colpiscono

tutto il giorno e

mi fanno desiderare di gonfiarmi come un

pallone per contenere

il mondo, la natura, per assorbire tutto e stare

ovunque, vivendo mille e una vita differente…

ma devo ricordarmi che sono qui e che continuerò

ad anelare, ad afferrare frammenti di chiarore,

a cucirmi un vestito di sole,

di luna, il vestito verde color del tempo

con il quale ho sognato di vivere

un giorno su Venere.

~*~

Testo © by Gioconda Belli

[/align]
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Messaggio da ebre »

[align=center]Scriverti

Scrivere, scriverti, ritrarti. Impregnarti
i capelli di tutte le
parole trattenute, sospese nell'aria, nel tempo, in
quel ramo di cortés carico di fiori gialli la cui
bellezza mi fa rizzare i capelli quando scendo
sola per strada pensierosa. Definire il mistero, il
momento preciso della scoperta, l'amore, questa
sensazione d'aria compressa dentro il corpo sinuoso,
l'esplosiva felicità che mi fa piangere e mi colora
gli occhi, la pelle, i denti, mentre divento
fiore, edera, castello, poesia, tra le tue mani che mi
accarezzano e mi sfogliano, facendo sorgere parole,
sconvolgendomi tutta, grondante del mio
passato, della mia infanzia, di ricordi felici,
di sogni, di mare che si infrange
contro gli anni, sempre
più bello e più grande,
più grande e più bello.

Come posso ghermire l'illusione, stringerla tra le mani e
liberarla davanti a te come una colomba felice
che voli via
a scoprire la terra dopo il diluvio; scoprirti fin
nelle pieghe più sconosciute, impregnandomi di te
lentamente, come una carta assorbente,
perdendomi,
perdendoci tutti e due, nel mattino in cui
abbiamo fatto l'amore
con tutto il sonno, l'odore, il sudore della notte
salata sui nostri corpi, inzuppandoci d'amore,
facendolo grondare in grandi immense onde,
immergendoci nell'amore, bagnandoci con
l'amore che ci
soverchia.
[/align]
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Gioconda Belli ~ Feto ~

Messaggio da nonnopino »

Feto

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Tu
piccolo essere,
stai crescendo dentro di me
e mi dai una nuova dimensione.

(Il mio volume e' aumentato: quando scendo le scale
non mi posso vedere i piedi. Devo salire con delicatezza
sulle macchine e camminare adagio per strada).

Di notte mi svegli
col tuo dolce picchiettio
alle porte della mia casa piu' segreta.

Conversiamo senza parole
e poi ti culla
lo scorrere del mio sangue
e i battiti del cuore.

Senti gli uccelli prima di me
e la tua vita si anima contenta
come la coda di un cane
la mattina.

Sei il mio piccolo abitante
col quale vivo faccia a faccia
ed io sono il tuo sacco amniotico
minuta umanita' senza sesso,
che a volte immagino donna ed altre uomo,
che amo senza vedere
e conosco senza conoscere
nutrendoti in attesa
del nostro appuntamento.

~*~
© Gioconda Belli
Ultima modifica di nonnopino il sab nov 14, 2009 10:41 pm, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da ebre »

Questa scrittrice è una vera scoperta per me.

Mi piace molto il contrapporsi della spontaneità, a volte cruda realtà, alla dolcezza, con cui descrive i fatti della vita...
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Quando ....

Messaggio da nonnopino »

* Originale Elena:
Mi piace molto il contrapporsi della spontaneità, a volte cruda realtà, alla dolcezza, con cui descrive i fatti della vita... *

Hai assolutamente ragione Elena, per questo sono sempre più legato alle sue parole, questa per esempio; chi direbbe che è la stessa scrittrice che scrisse anche le poesie presentate sopra?
Quando .....

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Quando giungerò alla vecchiaia - se ci giungerò -
mi guarderò allo specchio e conterò le rughe
delicata ortografia nella mia pelle distesa.
Quando potrò contare i segni che han lasciato le lacrime
e le ansie - e il mio corpo risponderà con lentezza ai miei desideri,
quando vedrò la mia vita scorrere in vene azzurre, -
in profonde occhiaie, ... So che il mio cuore manderà ancora
- ribelle - il suo ticchettio - e i dubbi e i vasti orizzonti
saluteranno ancora - le mie mattine

© Gioconda Belli

Eppure rileggendo si riscontra il suo stile.
Spero sia piaciuta anche questa :D
Ultima modifica di nonnopino il sab nov 14, 2009 10:41 pm, modificato 1 volta in totale.
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Frenesia di danza

Messaggio da nonnopino »

Frenesia di danza

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Frenesia di danza
Canterò la mia frenesia illuminata,
me ne libererò
per poterti amare
in modo che ogni bacio non
sia il mio corpo disteso e nudo
sulla pietra rituale.

Ho amato uomini belli,
violenti,dolci,tristi e gioiosi.
In tutti ho cercato la luna
i flussi e i riflussi,la marea.
Sono stata un vulcano focoso
che erutta lava
e un gabbiano che vola a pelo d'acqua.
Una colomba che nutre i suoi piccoli
una leonessa che percorre maestosa le foreste.
Ho attraversato sentieri di ogni specie
e ho sudato e sorbito la vita che mi han dato.
Ho conosciuto inverni tormentosi
ed estati aride in cui la pelle si crepa con la terra.
Ho camminato in lungo e in largo
usato macchine di tutti i tipi.
Ho conosciuto la morte
e l'ho amata coperta di muschio e di lacrime.

Ma eccomi qui a sollevare sabbia su castelli d'acqua.
Eccomi qui a danzare follemente specchi senza immagini.
Albero che si scrolla inquieto i fiori
per rimanere nudo e solo all'imbrunire.

Schivo stormi di uccelli migratori
che cercano di inseguirti nello spazio.
Evito i rami del mondo in fiamme
e ti do da bere il sudore della folla.

Provo sdegno e accarezzo i riccioli neri della chioma.
Taccio o mi lancio in accese discussioni.
Mi servo di incantesimi di donna o di freddi ragionamenti da saggi.
Esaurisco le munizioni in un combattimento di nemici invisibili.

Un giorno o l'altro uscirai dal labirinto.
Camminerai per giardini quieti preso dai
ricordi.
Io mi struggerò la notte
e il tesoro delle mie meraviglie sottomarine
sarà sommerso nella valle dove nasce l'uragano.
Ora esco con la pelle nuda
a percorrere strade
in una sfrenata corsa di cervi.

Ora si rassenerà il mio cuore
tessitore di fortuna e di ragnatele.
Ora mi scuoteranno i terremoti
per creare tenui città
paesaggi delineati nella spuma.

Un giorno o l'altro morirò di esser morta.
Ti lascerò tatuato di usignoli.
Farò crescere campanule attorno
alle tue notti lontane.
Le spirali di questo tempo che sta sfumando
ti riporteranno nel profumo delle azalee
questa donna che cantò
contro penelope
per un sordo Ulisse navigante.

(Gioconda Belli)
Ultima modifica di nonnopino il sab nov 14, 2009 10:40 pm, modificato 1 volta in totale.
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Magie per sognare

Messaggio da nonnopino »

Magie per sognare

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Avrei voluto inventare una magia

di farci crescere un ramo di begonie

in mezzo al petto;

avrei voluto, vorrei

inventare un modo perché i tuoi occhi sopra i miei

spargessero ali di usignoli

e un denso, assordante torrente di miele.



Avrei voluto, vorrei

ridestarti Adamo dinanzi all'unica Eva possibile al mondo

e chissà sognare che tenace tu vada tracciando

il profilo nel mio ricordo sopra la sabbia.



Vorrei convincerti che l'orizzonte

può aprirsi come un immenso telone

da cui affacciarsi all'orlo di un'altro Universo

dove l'intensità di un girasole

può incendiare i petali del giorno.



Vorrei che il mio magico cappello

suscitatore di illusioni e teneri desideri

-irresponsabili e audaci-

fossero come mensa comune

dove entrambi alimentiamo il sorriso.



Vorrei trasformare tante cose;

mentre distanze mute si chiudono in porte

di ardenti ore interminabili.



E per volere ciò che voglio

vado sognando donna Dulcinea

Chisciotte sognatrice di mulini a vento

senza salvezza nell'amore,

amando

senza bussola

nè strumenti che guidino la mia rotta di uccello,

innamorato

del sonoro,

dolce

uragano

della tua parola


~*~

© Gioconda Belli
Traduzione Edda Cicogna
- da "Dalla costola di Eva"-
© 1990 Edizioni Mondo nuovo
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