Robert Creeley

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birillino8
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Robert Creeley

Messaggio da birillino8 »

[align=center]Robert Creeley

Immagine[/align]

Robert Creeley nacque ad Arlington, Massachusetts, il 21 maggio del 1926. Frequentò la Harvard University dal 1943 al 1946, dal 1944 al 1945 lavorò per l’American Field Service in Burma e in India.
Nel 1946 pubblica la sua prima poesia, in Harvard magazine Wake.
Nel 1949 comincia la sua corrispondenza con William Carlos Williams ed Ezra Pound.
L’anno seguente conosce il poeta Charles Olson.
Nel 1954, come rettore del Black Mountain College (un college d’arte sperimentale in North Carolina), Olson invitò Creeley ad unirsi alla facoltà e dirigere la Black Mountain Review.
Nel 1960 Creeley ricevette un Master's Degree dalla University of New Mexico, Albuquerque.
Grazie alla Black Mountain Review ed ai suoi scritti critici, Creeley contribuì a definire una contro tradizione emergente all’establishment letterario — una poesia postbellica nata con Pound, Williams, e Zukofsky e sviluppatasi attraverso le vite e le opere di Olson, Robert Duncan, Allen Ginsberg, Denise Levertov, Edward Dorn, e altri.

Robert Creeley ha pubblicato più di sessanta libri di poesia negli Stati Uniti e all’estero tra cui Just in Time: Poems 1984-1994 (New Directions, 2001), Life and Death (1998), Echoes (1994), Selected Poems 1945-1990 (1991), Memory Gardens (1986), Mirrors (1983), The Collected Poems of Robert Creeley, 1945-1975 (1982), Later (1979), The Finger (1968), e For Love: Poems 1950-1960 (1962).
Ha anche pubblicato The Island (romanzo, 1963), The Gold Diggers and Other Stories (1965), e più di una dozzina di libri di prosa, saggi e interviste.
Ha curato la publicazione di libri quali Charles Olson's Selected Poems (1993), The Essential Burns (1989), e Whitman: Selected Poems (1973).
Fra i molti premi ricevuti the Lannan Lifetime Achievement Award, the Frost Medal, the Shelley Memorial Award, a National Endowment for the Arts grant, a Rockefeller Foundation grant.
Nel 1999 è stato eletto Rettore dell’Accademia dei Poeti Americani.
È scomparso sabato 30 marzo 2005 nella cittadina di Odessa in Texas all'età di 78 anni.

"...grandissimo poeta di grandissime poesie, grandissimo divulgatore e trasmettitore di idee, di cultura, di storia, grandissimo interprete di poeti cosiddetti difficili, grandissimo amico di chiunque avesse bisogno di un consiglio per respingere il suicidio. Ha passato una vita in Giappone a imparare la filosofia buddhista e l'insegnamento zen: una quarantina d'anni a partire dal '53, con brevi intervalli per ritornare nella sua America. Per andare a fare i corsi al Black Mountain College del North Carolina e per dirigere la rivista dell'Università. E poi per vivere a Taos e a San Francisco e in New Mexico nel '56 per insegnare ad Albuquerque e poi in una finca nel Guatemala. Questa girandola occidentale basata sulla sua formazione ormai orientale l'ha fatta quasi tutta soffrendo di un enfisema, per il quale ha sempre detto di non avere tempo, nonostante negli ultimi anni vivesse attaccato a una bombola di ossigeno, aiutato nella sua ostinazione da una biopsia ai polmoni risultata negativa. Robert Creeley non era mai riuscito a staccarsi dagli strani, stupendi costumi del Giappone. Né dalla sua America, di cui amava profondamente cultura e civiltà. I suoi interessi non si fermarono mai solo alla poesia. Gentile e dotato di una grazia ospitale, era soprattutto amico dei più importanti artisti moderni e lavorava spesso con loro a libri e progetti di mostre, era pure socio di musicisti jazz: un vero cultore dell'arte. La popolarità gli veniva anche dalle migliaia di letture che faceva: l'ultimo reading, in Virginia, l'ha organizzato due settimane prima di morire. E quando qualcuno si stupiva del suo intenso programma di presenze pubbliche rispondeva con un verso di uno dei suoi più cari amici poeti, il medico William Carlos Williams: «Mi chiamano e io vado». Sono molti a pensare che la sua morte ha impoverito il mondo dell'arte e delle lettere. Almeno Oltreoceano, aveva una gran reputazione di poeta postmoderno. Moltissimi giornali americani hanno accolto così la sua scomparsa: «Il poeta Robert Creeley, uno dei maggiori esponenti della lirica postmoderna americana, è morto in Texas a 78 anni. Insieme ai più noti esponenti della Beat Generation è considerato uno degli autori che ha contribuito in modo definitivo a rinnovare la poesia americana nel mondo durante il Secondo Dopoguerra»."

Fernanda Pivano
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Per amicizia



Per amicizia
fai una catena che tenga
per essere legati
agli altri, a due a due,

una passeggiata, una ghirlanda
offerta da mani
che non possono muoversi
se non unite.[/align]
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]La moglie



Conosco due donne
e l'una
è sostanza tangibile,
carne e ossa.

L'altra nella mia mente
si ritrova.
Lì tiene la sua
vera proporzione.

Ma come potrei propormi
di vivere
con queste due creature
nel mio letto -

o come potrà colui
che ha una moglie
cedere due per una
e osservare l'altra che muore.[/align]
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Un matrimonio



Il primo dono
che le fece
era una fede d'oro.

Il secondo - a notte fonda
si svegliò
e appoggiandosi ad un gomito,
la baciò.

Il terzo ed ultimo -
ci morì assieme
e smise di amarla
per convivere con lei.[/align]
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Il linguaggio



Colloca Io
ti amo da qualche
parte

tra i denti
e gli occhi,
mordilo

ma sta’ attento
a non far male,
tu vuoi tanto,

vuoi così poco.
Le parole
dicono tutto.

Io
ti amo
ancora,

allora per cosa
esiste
il vuoto. Da riempire

da riempire.
Ho udito parole
e parole colme

di buchi
dolenti. La favella
è una bocca[/align]
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