Abilio Estévez

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birillino8
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Abilio Estévez

Messaggio da birillino8 »

[align=center]Abilio Estévez

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Abilio Estévez è nato nel 1954 all'Avana, città in cui si laureò in lingua e letteratura spagnola e si interessò a studi di filosofia. Irruppe nel panorama della letteratura nel 1997 con il suo primo romanzo "Tuo è il regno", ambientato nel periodo precedente alla Rivoluzione,che è stato tradotto in undici lingue e ha ricevuto il Premio della critica cubana nel 1999 e, un anno dopo, in Francia, il Premio per la migliore opera straniera. Precedentemente erano stati pubblicati "El horizonte y otros regresos" e "Juego con Gloria", raccolte di novelle, e "Manual de las tentaciones", raccolta di poesie che vinse il Premio Luis Cernuda (Siviglia, 1986) e il Premio della critica cubana nel 1987. Estévez da alcuni anni vive in Spagna dove scrive opere teatrali, poesie e racconti. Nel 2002 ha pubblicato il romanzo "I palazzi lontani".
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Scelte



Scegliere una porta significa non aprirne altre.
Un piacere presuppone che molti piaceri non verranno
vissuti, così come ogni tristezza dispensa da tante tristezze.
L'amante che porti a letto è uno tra tutti quelli possibili.
La parola per cui opti impedisce l'uso di un numero indefinito di parole.
Visiti un luogo perché altri luoghi restino ad aspettarti.
Solo il giorno che sorge per la tua morte è un giorno qualsiasi, una casualità.[/align]
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]I messaggi



Vado tutti i giorni in riva al mare: ho imparato a
decifrare i messaggi degli uomini.
So di fogli, grigi o gialli, con grafie disperate
dentro bottiglie che non possono essere aperte dalle onde. Grida,
gemiti alla deriva che giungeranno intatti fino al Baltico o
al Mar del Giappone.
A forza di trovarli tra la sabbia, provenienti da tutti
i punti della terra, so riconoscere i quattro versi
del languido, la sua richiesta d'aiuto rimata in strofe impeccabili.
So distinguere le lacrime dozzinali con cui il grossolano sigilla il suo
appello, le imprecazioni del violento e il tono freddo dell'orgoglioso.
So riconoscere il messaggio del nostalgico: appone
sempre ben chiari nome e data.
L'abitudine a ricevere messaggi mi permette di affermare che
dietro ogni cuore disegnato si nasconde un'anima di
vergine, così come gli anziani disegnano orologi e gli
adolescenti ghigliottine.
Ci sono lunghi lamenti: appartengono al vanitoso, che descrive
prolissamente le sue aspirazioni e tutto quanto tradisce il
tempo,tutto quanto si è trasformato in nulla e in menzogna.
Una donna di carattere aggiunge il ritratto in cui la si vede di profilo,
seria e orgogliosa, con un vestito da sera e una collana di zaffiri.
Il credente esige; l'incredulo supplica; l'indifferente
si dimentica di firmare.
La lettera del saggio è un foglio in bianco.[/align]
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Non ci sono tesori



Non ci sono tesori, dicono i pellegrini che ritornano.
Se ne stanno lì, sul ciglio delle strade, sulle sponde di mari e
fiumi, senza dormire e senza poter toccare l'acqua, maleodoranti e
allucinati, a indicare impauriti l'orizzonte.
Non ci sono tesori, dicono e chiudono gli occhi, e spezzano i
bastoni, e si gettano a terra e non aspettano.
Non implorano più, non supplicano più. Il cielo non risponde e
non c'è speranza nei sogni.
È una menzogna la storia dei galeoni sommersi. Non
esistono i forzieri sepolti sul fondo degli oceani, con
tutto l'oro delle antiche corti, coi rubini, gli
smeraldi e le corone degli imperi scomparsi.
Non c'è mai stato un simile sfavillio in mezzo ai pesci,
ripetono, deliranti, i pellegrini che tornano.
Ignori perché si sono stancati, chi li ha dissuasi, quale
demone dell'impazienza ha spento tra le alghe la luce
dell'oro e delle pietre preziose.
Tu ti fermi un istante.
Non ci sono tesori, gridano disperati.
(Non voltare la testa. Non li vedere con gli occhi vuoti. Non
li sentire. La strada è lunga e non c'è tempo da perdere.)[/align]
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