Lawrence Ferlinghetti

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birillino8
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Lawrence Ferlinghetti

Messaggio da birillino8 »

[align=center]Lawrence Ferlinghetti

Immagine[/align]

Lawrence Ferlinghetti nasce a Yonkers a New York nel 1919. Suo padre morì pochi mesi prima della sua nascita. La madre , Clemence , impazzì e fu ricoverata in un ospedale pubblico e Lawrence finì in un orfanatrofio. Ferlinghetti andò alla "University of North Carolina" a Chapel Hill. Durante la sua permanenza all'università Ferlinghetti divenne il direttore del giornale dell'università e continuò a scrivere poesie , che aveva cominciato a scrivere a 16 anni. Dopo la laurea , Lawrence servì la Marina Americana (United States Navy) durante la seconda guerra mondiale. Ferlinghetti tornò in seguito a Bronxville e finì alla "Columbia University Graduate School" dopo l'esperienza con la Marina. Lawrence dopo avere terminato gli studi alla Columbia University decise di andare in Francia , dove lavorò al dottorato di laurea in poesia alla Sorbona di Parigi. Successivamente tornò a San Francisco dove insieme a Peter Martin iniziò la pubblicazione di un giornale chiamato "City Lights." City Lights fu un tentativo di dare voce al fermento culturale dell'area della Baia di San Francisco. Dopo poco tempo i due aprirono una libreria sotto i loro uffici , e il nome scelto per la libreria fu quello del gionale. Questa libreria "The City Lights bookstore" si trova ancora oggi nel luogo originale. Ferlinghetti pubblicò il suo primo libro di poesia "Pictures from a Gone World" nel 1955 per la City Light , la casa editrice da lui fondata. La sua seconda raccolta " Coney Island della mente" (A Coney island of the mind) uscì nel 1958 e divenne un successo enorme , tanto che fino ad oggi ha venduto oltre un milione di copie. Nella sua attività di editore fù il primo a pubblicare la discussa opera di Allen Ginsberg , "L'urlo" (Howl). Dopo la pubblicazione di "Howl" , Ferlinghetti fu accusato di pubblicazione di opera oscena ed indecente. Ferlinghetti possedeva un capanno rustico a Big Sur che divenne la principale ambientazione del romanzo di Jack Kerouac del 1962 "Big Sur". Ferlinghetti appare nel libro come il sensibile Lorenzo Monsanto , che aiuta il personaggio (alias Jack Kerouac) a ritirarsi fra la natura per sfuggire al demone dell'alcol , ottenendo pessimi risultati. Ferlinghetti fu una delle menti più "politiche" tra i Beats , e continuò la sua attività di lotta per tutti gli anni sessanta. Egli attribuì la sua salda partecipazione ai principi pacifisti alle sue esperienze personali di guerra. Oggi Lawrence Ferlinghetti continua a vivere a San Francisco.

La poesia di Ferlinghetti e' insieme popolare e colta , si lascia leggere con piacere e fa leggere per le numerosek citazioni. Egli è uno dei poeti più letti negli Stati Uniti e uno dei più dotati , un testimone prezioso sui decenni che ha attraversato e di ciò che ha visto in tutta la sua intensa vita. Non c'è nulla nel suo discorso poetico che non possa parlare ad un giovane ragazzo di oggi , nulla di scostante. E' proprio questa capacità di parlarci e sorprenderci sempre di nuovo che fa di Ferlinghetti un poeta indispensabile , che non si può ignorare. L'opera più fortunata di ferlinghetti è senza dubbio "Coney Island della mente" (Coney Island of the mind) , edita nel 1958 comprendente 29 poesie senza titolo. Il titolo dell'opera allude alla spiaggia di Brooklyn destinata ad area di intrattenimento fin dalla metà del 1800 , luogo del primo luna park. Potrebbe essere tradotto con Luna park della mente : e quindi in quanto tale , distinto dal luogo reale , l'accento cade sulla trasformazione fantastica di una realtà colorita e saporita. Si notano vaghi echi dei " paesaggi della mente " di impronta romantica Wordsworthiana. L'intera opera di Ferlinghetti è quanto di più complesso e variegato si possa incontrare. Apparentemente facile e fluida , la sua energia poetica scorre attraverso dimensioni linguistiche e simboliche che si sostanziano di continui rimandi visivi e musicali. Il suo stile è asciutto e votato ad una attentissima scelta di ritmi e di lessico che approda all'inglese come ultima sponda , dopo aver navigato nel mare francese , portoghese , spagnolo e italiano ( conosciuti per tradizione familiare ) e averne ibridamente assimilato atmosfere e colori. Ispirata ai grandi maestri europei , la sua poesia ha creato un incontro ideale , ma anche una contaminazione sul piano artistico con i grandi maestri europei. Ferlinghetti rende omaggio a Chagal , Picasso , Monet , Yeats , Eliot , Pound rievocando le loro atmosfere e rivisitandoli nei luoghi a loro più cari. Ferlinghetti intarsia parole e concetti spaziandoli visivamente in sequenze in cui capoversi e pause sono una guida di lettura , un accompagnamento ritmico e sonoro.
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Il mondo è un posto bellissimo



Il mondo è un posto bellissimo
in cui nascere
se non t'importa che la felicità
non sia sempre
così divertente
se non t'importa un po' d'inferno
di tanto in tanto
proprio quando tutto va bene
perchè perfino in paradiso
non si canta tutto il tempo
Il mondo è un posto bellissimo
in cui nascere
se non t'importa che qualcuno muoia sempre
o forse solo muoia di fame
ogni tanto
cosa che poi non è così terribile
se a morire non sei tu
Oh il mondo è un posto bellissimo
in cui nascere
se non t'importa troppo
di alcune teste perse
nei posti di comando
e a una o due bombe
di tanto in tanto
sul tuo viso alzato
o ad altre simili scorrettezze
a cui questa nostra società "di marca"
si dedica
con i suoi uomini che vogliono distinguersi
e con quelli destinati a estinguersi
e i suoi preti
e altri poliziotti
e le sue svariate segregazioni
e indagini parlamentari
e altre costipazioni
di cui la nostra povera carne è erede
Sì il mondo è il posto migliore di tutti
per un sacco di motivi come
far una scena da ridere
e far una scena d'amore
far una scena di tristezza
e cantare canzoni con toni bassi
e avere l'ispirazione
e andare in giro
e guardare tutto
e odorare i fiori
e dare una pacca sul sedere alle statue
e perfino pensare
e baciare la gente e
fare bambini e indossare i pantaloni
e agitare cappelli e
ballare
e andar a nuotare nei fiumi
o durante i picnic
nel pieno dell'estate
e così in generale
"viversela"

ma proprio sul più bello
arriva ridendo
l'impresario delle pompe funebri.[/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]

Il pittore



Pura luce nella prima luce
Pura come un angelo
stava la tela
davanti al giovane pittore
Pulsava in onde di luce
Brillava di luce propria
Egli poteva solamente insudiciarla
sopraffarla
con il suo pennello troppo duro
violarla
con la sua spatola troppo fallica
Egli desiderava un bel pennello di piume bianche
(il Cigno con Leda)
Ed egli indietreggiò
E appoggiò la tela a terra
E giacque solo con lei
E a lungo giacque con quella vergine
desiderando una purezza tutta per sé[/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Era un volto che
l’oscurità poteva uccidere



Era un volto che l’oscurità poteva uccidere
In un istante
Un volto facilmente offeso
Dal riso o dalla luce
“Noi di notte pensiamo in modo diverso”
mi disse una volta
sdraiandosi languidamente
e amava citare Cocteau
“Sento che c’è un angelo in me” diceva
“che io scandalizzo
sempre”
Poi sorrideva e distoglieva lo sguardo
Accendeva una sigaretta per me
Sospirava e si sollevava
E stiracchiava
La sua dolce anatomia
Lasciava cadere una calza.[/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Un mucchio di immagini spezzate



Una casa vuota all’orizzonte
Due volti alla finestra
con le teste girate
Un cane che abbaia a una catena tesa
Un pene appeso a un muro che sta per crollare
Una mano alzata
con sei dita incrociate
Una scala capovolta appoggiata al cielo
Un’onda di mare che sta per infrangersi su una spiaggia
Un uccello in volo che sta per gridare
Due sirene che si cantano l’un l’altra
segnano il luogo dove una storia è finita

Un sole che tramonta
tiene a bada la notte
Tutto questo sospeso nel tempo
L’universo trattiene il suo respiro
C’è silenzio nell’aria
La vita pulsa ovunque
La cosa chiamata morte non esiste[/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Nostalgia tunisina



Nuda camera di marmo bianco
In quel bianco hotel
Su un alto promontorio
Sul mare
A Cartagine
Le grandi portefinestre si aprono
Sul mare troppo azzurro
Tremolanti riflessi di sole
Sull’alto soffitto
Sul grande letto
Con le lenzuola di mussola così bianche
E i pavimenti di marmo grigio chiaro
Freddi a piedi nudi
E attraverso una porta socchiusa
Si intravedono due corpi
Sul letto nel caldo di mezzogiorno
Una bottiglia di retzina aperta
Sul pavimento
E poi la porta chiusa sbattuta
Le tapparelle sciolte
E poi le risa e
I baci e
Il pianto
Uditi
Attraverso il tramezzo
In quella stanza oscurata
Affittata per un giorno tanto tempo fa.[/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]

Nell’oltretempo Prassitele...



Nell’oltretempo Prassitele
manovrò uno scalpello d’oro
scolpendo nella pietra
i suoi ideali di alabastro
pronunciando
tutto il lessico dello scultore
in sillabe visibili
fuse alberi di bronzo
su di uno pietrificò un camaleonte
fece volare
colombe di pietra
i suoi compassi misuravano ponti
e amanti
e certi altri sovrumani che
lui coglieva lungo il loro cammino polveroso
verso la morte
così loro non la raggiunsero mai
potete ancora quasi vedere
il loro respiro
i loro occhi di pietra che guardano
attraverso tremila anni
placano la nostra paura di invecchiare
sebbene lo stesso Prassitele
a ventott’anni morì
perché la scultura non è per
giovani
come Costantin Brancusi
più tardi
affermò. [/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Metti ancora il vino nella bottiglia



Metti ancora il vino nella bottiglia
Prima che si rompa il bicchiere di cristallo
La festa è finita
Addio
Una nuova festa è quasi finita
Una nuova razza di uomini
come ha detto Henry Miller
molto tempo fa
Una razza di barbari
che non ha oltrepassato le porte
ma è cresciuta dentro
Loro hanno fatto la Casa Bianca
in un Bianco Cavallo
il loro Cavallo di Troia
pieno di civili soldati
con armi di distruzione grossolana
quale è un nuovo nome per i loro cervelli
o quello che potrebbe essere diagnosticato come
le loro patologiche personalità
Questi mastermind
del ventunesimo secolo
e il loro Progetto per il Nuovo Secolo

E io ho sentito il Saggio Astronomo
dire la storia delle stelle
in cui le costellazioni hanno cospirato
per ucciderci tutti
al di là del puro hubris
e dell’Imperativo Territoriale
da quando noi eravamo contro
il loro dominio totale dell’universo
Ed esse assoldarono questi terrestri
In un Bianco Cavallo
perché lo facessero per loro! [/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Rischiando continuamente assurdità...



Rischiando continuamente assurdità
e morte
dovunque si esibisce
sulle teste
del suo pubblico
il poeta come un acrobata
s'arrampica sul bordo
della corda che s'è costruita
ed equilibrandosi sulle travi degli occhi
sopra un mare di volti
marcia per la sua strada
verso l'altra sponda del giorno
facendo salti mortali
trucchi magici coi piedi
e altri mirabili gesti teatrali
e tutto senza sbagli
ogni cosa
per ciò che forse non esiste
Perché egli è il super realista
che deve per forza capire
una tersa verità
prima di affrontare passi e posizioni
nel suo supposto procedere
verso quell'ancor più alto posatoio
dove la Bellezza sta e aspetta
gravemente
l'avvio della sua girandola di morte
E lui
un piccolo Charlot
che potrà cogliere o no
la sua dolce forma eterna
con le braccia distese in croce nell'aria vuota
dell'esistenza.[/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]L'occhio del poeta guarda in modo indecente...



L'occhio del poeta guarda in modo indecente
e vede la superficie del mondo rotondo
con i suoi tetti ubriachi
e oiseaux di legno sui fili del bucato
e i suoi maschi e le sue femmine d'argilla
con gambe bollenti e seni a bocciolo
in letti con le rotelle
e i suoi alberi pieni di misteri
e i suoi parchi domenicali e le statue mute
e la sua America
con le sue città fantasma e Ellis Island vuote
e il suo paesaggio surrealista di
praterie svagate
periferie di supermercati
cimiteri riscaldati a vapore
e cattedrali protestanti
un mondo a prova di baci di sedili di cesso in plastica tampax e taxi
cowboy da spaccio e vergini da las vegas
indiani espropriati e matrone pazze per il cinema
senatori non romani e obiettori senza coscienza
e di tutti gli altri fatali frammenti tranciati
del sogno degli immigrati diventato troppo vero
e smarrito

tra la gente stesa al sole. [/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Pazzo mai



Pazzo mai
Eppure mai lontano
dal ludico ludibrio
o dal grottesco assurdo
Un recita-tragedie
Eppure
io chiedo il massimo alla poesia
il massimo all'arte
Solo l'assoluto deve adattarsi
all'Assoluta verità all'Assoluta bellezza
(Ah ipocrita postmoderno, vattene!)
lmpermeabile
come una roccia in un oceano
sopra le onde infrangibili
Samotracia irraggiungibile
su un promontorio
destinata a non cadere mai
o a non esistere mai
La Dea calva
o la Divinità rasata
viste da vicino
Che si muovano
e si voltino verso di noi
gesticolando
e scuotano il mondo
scuotano i nostri sensi
e sensori
e censori
Che i muri del tempio si scuotano
Che le stelle risplendano attraverso
un varco nel cielo
(come attraverso la volta del Pantheon)
per vedere un' estrema
notte bianca
l'ultima
assurda visione. [/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]La gatta



La gatta
si lecca la zampa e
si allunga in
un angolino della libreria
Essa
può rimanere
nella posizione della sfinge
senza muoversi per
molte ore
e quindi voltare la testa
verso di me e
sollevarsi e stiracchiarsi
e voltarmi
la schiena e
leccarsi di nuovo la zampa come se
non fosse passato del tempo
Non è passato
e lei è la sfinge con
tutto il tempo del mondo
nel deserto del suo tempo
La gatta sa
dove le mosche muoiono
vede fantasmi nei granelli d'aria
e ombre nei raggi del sole
Lei ode
la musica delle sfere e
il ronzio dei fili delle case
e il ronzio dell'universo
negli spazi interstellari
ma
preferisce luoghi domestici
e il ronzio della stufa.[/align]
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Cane



Libero il cane trotta nella strada
e vede la realtà
e le cose che vede
sono più grandi di lui
e le cose che vede
sono la sua realtà
Ubriaconi nei portoni
Lune sugli alberi
Libero il cane trotta nella strada
e le cose che vede
sono le più piccole di lui
Pesce nei giornali
Formiche nei buchi
Polli alle finestre del Quartiere cinese
le loro teste a un isolato di distanza
Libero il cane trotta nella strada
e le cose che odora
sanno un po' di lui stesso
Libero il cane trotta nella strada
passando pozzanghere e bambini
sigari e gatti
biliardi e poliziotti
Non odia i pizzardoni
Non gl'importa proprio nulla
e li passa
e passa i vitelli morti sospesi tutt'interi
al mercato di San Francisco
Preferirebbe mangiare un vitello tenero
piuttosto che un poliziotto duro
ma l'uno o l'altro gli andrebbero giù lo stesso
E passa la fabbrica di ravioli Romeo
e passa la Torre Coit
e il congressista Doyle
Ha paura della torre
ma non del congressista
anche se ciò che sente dire è molto scoraggiante
molto deprimente
molto assurdo
per un giovane cane triste com'è lui
per un cane serio com'è lui
Ma un mondo libero per viverci lui ce l'ha
E una buona pulce da mangiare
La museruola non gliela metteranno
Il congressita Doyle è soltanto uno dei tanti
idranti di pompieri
per lui
Libero il cane trotta nella strada
ed ha la sua vita da cane da vivere
e a cui pensare
e su cui riflettere
toccando gustando esaminando tutto
e tutto investigando
senza beneficio di spergiuro
da vero realista
con una storia vera da raccontare
e una vera coda per farlo
un vero
democratico
can che abbaia
impegnato in un'autentica
iniziativa privata
con qualcosa da dire
circa l'ontologia
qualcosa da dire
circa la realtà
e come guardarla
e come ascoltarla
con la testa sulle zampe
agli angoli delle strade
come se stesse per farsi
fotografare
per i dischi Victor
in ascolto della
Voce del Padrone
mentre guarda
come un punto interrogativo vivo
nel
grande grammofono
dell'enigmatica esistenza
con la magnifica tromba aperta
che sembra sempre
sul punto di sputare
qualche Vittoriosa risposta
a tutto.[/align]
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