Hermann Hesse

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ebre
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Hermann Hesse

Messaggio da ebre »

Hermann Hesse






Hermann Hesse Il 2 Luglio 1877 nasce, a Calw nello Shwarwald (Württemberg), Hermann Hesse, uno degli scrittori più letti del secolo. Il padre, Johannes, ex missionario e direttore editoriale è un cittadino tedesco nato in Estonia mentre la madre, Maria Gundert, è nata in India da padre tedesco e madre svizzero-francese. Da questo singolare impasto di culture si può forse far rinvenire la successiva attrazione che Hesse svilupperà per la visione del mondo orientale, la quale avrà la sua massima espressione nel celeberrimo "Siddharta", un vero e proprio "cult" per generazioni di adolescenti e no.

Non si può ad ogni modo tralasciare l'annotazione che, a conti fatti, la famiglia degli Hesse impartì una severa educazione pietistica al figlio,


tale da provocare non poche reazioni negative nel sensibile ragazzo. Alcuni esempi di questa insofferenza si possono rinvenire direttamente per mezzo dell'autore, attraverso gli schizzi autobiografici che ci ha lasciato e in cui descrive le reazioni negative ai doveri imposti e a qualsiasi "comando familiare", prescindendone dalla giustezza come dalla nobiltà delle intenzioni.
Viene insignito nel 1946 del premio Nobel per la letteratura. Le sue opere, incentrate su personaggi alla ricerca di se stessi, hanno affascinato intere generazioni, conoscendo un vasto successo che dura ininterrotto dagli anni Sessanta e Settanta. Dop aver abbandonato gli studi in seminario, prosegue la sua formazione da autodidatta: lo spirito ribelle e polemico contro ogni valore istituzionalizzato trova espressione nelle trame dei primi due romanzi Peter Camenzind (1904) e Sotto la ruota (1906).

Durante la prima guerra mondiale, coerentemente alle sue idee pacifiste, lascia la Germania e si trasferisce in Svizzera, di cui prende la cittadinanza nel 1923. La sua narrativa, influenzata dalle teorie di Carl Gustav Jung, va alla ricerca di nuovi valori in alternativa a quelli tradizionali, avvertiti come non più validi.

Le sue opere più celebri sono: Demian (1919), sul tema del dualismo simbolico fra il personaggio onirico Demian e l'individuo reale Sinclair; Siddharta (1922), che rielabora in toni lirici vicende della vita giovanile del Buddha, riflette l'interesse per il misticismo orientale. Nel Lupo della steppa (1927), la duplice natura interiore del protagonista, umana e lupina, è simbolo del conflitto fra individualità ribelle e convenzioni borghesi, tema ripreso in seguito con Narciso e Boccadoro (1930). Con l'ultimo romanzo, Il gioco delle perle di vetro (1943), ambientato in un utopico futuro, Hesse riprende i temi e i motivi delle opere precedenti, intessendoli in una più fitta trama di riferimenti culturali.

Muore a Lugano nel 1962.
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juventina1978
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Messaggio da juventina1978 »

IO TI CHIESI

Io ti chiesi perché i tuoi occhi
si soffermano nei miei
come una casta stella del cielo
in un oscuro flutto.

Mi hai guardato a lungo
come si saggia un bimbo con lo sguardo,
mi hai detto poi, con gentilezza:
ti voglio bene, perché sei tanto triste.
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juventina1978
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Messaggio da juventina1978 »

Il principe

Volevamo costruire assieme
una casa bella e tutta nostra
alta come un castello
per guardare oltre i fiumi e i prati
su boschi silenti.

Tutto volevamo disimparare
ciò che era piccolo e brutto,
volevamo decorare con canti di gioia
vicinanze e lontananze,
le corone di felicità nei capelli.

Ora ho costruito un castello
su un'estrema e silenziosa altura;
la mia nostalgia sta là e guarda
fin alla noia, ed il giorno si fa grigio
- principessa, dove sei rimasta?

Ora affido a tutti i venti
i miei canti arditi.
Loro devono cercarti e trovarti
e svelarti il dolore
di cui soffre il mio cuore.

Devono anche raccontarti
di una seducente infinita felicità,
devono baciarti e tormentarti
e devono rubarti il sonno -
principessa, quando tornerai?
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juventina1978
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Messaggio da juventina1978 »

PERCHE' TI AMO

Perche' ti amo, di notte son venuto da te
cosi' impetuoso e titubante
e tu non me potrai piu' dimenticare
l' anima tua son venuto a rubare.

Ora lei e' mia - del tutto mi appartiene
nel male e nel bene,
dal mio impetuoso e ardito amare
nessun angelo ti potra' salvare.
Ultima modifica di juventina1978 il sab ott 21, 2006 10:14 pm, modificato 1 volta in totale.
ospite

Messaggio da ospite »

NELLA NEBBIA

Strano, vagare nella nebbia!
E' solo ogni cespuglio ed ogni pietra,
né gli alberi si scorgono tra loro,
ognuno è solo.

Pieno di amici mi appariva il mondo
quando era la mia vita ancora chiara;
adesso che la nebbia cala
non ne vedo più alcuno.

Saggio non è nessuno
che non conosca il buio
che lieve ed implacabile
lo separa da tutti.

Strano, vagare nella nebbia!
Vivere è solitudine.
Nessun essere conosce l'altro
ognuno è solo.
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »


Fuga di giovinezza

La stanca estate china il capo
specchia nell' acqua il suo biondo volto.
Erro stanco e impolverato
nell' ombra del viale.

Tra i pioppi soffia una leggera
brezza. Il cielo alle mie spalle e' rosso
di fronte l' ansia della sera
- e il tramonto - e la morte.

E vado stanco e impolverato
e dietro a me resta esitante
la giovinezza, china il capo
e non vuole più seguire la strada con me.
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nonnopino
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Silenziosa come le gondole

Messaggio da nonnopino »

Silenziose come le gondole

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Silenziosa come le gondole
che vanno nei canali illuminati
dal chiarore del mattino,
così oscilla indisturbata la bilancia
del nostro amore nell'azzurro del mare dei giorni
così sfuggono leggere e senza fine
le ore attraverso le mani indolenti:
una che luccica di risate
una che si oscura nel cropuscolo dell'amore
una che trabocca di musica e canti
una che dolcemente e silenziosamente si dissangua

In silenzio riposando e stupefatti
guardiamo le gondole nel loro saliescendi
asciugandoci le mani dalle gocce
che scendono dai remi
intrecciando fraternamente le nostre dita
raramente in attesa di un bacio
che ci doniamo e accettiamo silenziosamente....


Così scorrono leggere e senza fine
le ore ed i giorni tra le nostre mani.
© Hermann Hesse
Ultima modifica di nonnopino il lun dic 07, 2009 1:24 am, modificato 1 volta in totale.
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Hermann Hesse ~ Rosa Purpurea

Messaggio da nonnopino »

Rosa purpurea


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Ti avevo cantato una canzone.
Tu tacevi. La tua destra tendeva
con dita stanche una grande,
rossa, matura rosa purpurea.

E sopra di noi con estraneo fulgore
si alzò la mite notte d'estate,
aperta nel suo meraviglioso splendore,
la prima notte che noi godemmo.

Salì e piegò il braccio oscuro
intorno a noi ed era così calma e calda.
E dal tuo grembo silenziosa scrollasti
i petali di una rosa purpurea.


© Hermann Hesse
Ultima modifica di nonnopino il lun dic 07, 2009 1:25 am, modificato 1 volta in totale.
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A sera

Messaggio da nonnopino »

A sera
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A sera vanno le coppie di amanti
lentamente attraverso il campo,
donne sciolgono i loro capelli,
commercianti contano i soldi,
sul giornale della sera leggono ansiosi
i borghesi le novità,
fanciulli agitano piccoli pugni
dormono sonni profondi e lunghi.

Ognuno compie le proprie azioni
adempie al sublime dovere,
borghesi, poppanti, coppie di amanti -
eccetto me?

Certo! Neppure delle mie azioni serali
delle quali sono schiavo
lo spirito del mondo può privarsi,
anch'esse hanno un senso.

E così affondo e risalgo,
danzo nell'intimo,
canticchio sciocchi canti di strada,
lodo Dio e me stesso,
bevo vino fantasticando
di essere un pascià,
avverto noie ai reni,
sorrido e bevo anche di più,
dico si al mio cuore
(al mattino non è possibile)
da dolori del passato
giuocando intesso una poesia,
vedo la luna e le stelle ruotare,
ne percepisco il significato
e via con loro mi sento andare
non importa dove.

© by Hermann Hesse
Ultima modifica di nonnopino il gio nov 12, 2009 10:23 pm, modificato 2 volte in totale.
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Ti prego (Bitte)

Messaggio da nonnopino »

Con questa poesia, anni fà, Hermann Hesse mi ha conquistato :-) La metto a disposizione anche nella versione originale.

Immagine

Ti prego


Quando mi dai la tua piccola mano
Che tante cose mai dette esprime
Ti ho forse chiesto una sola volta
Se mi vuoi bene?

Non è il tuo amore che voglio
Voglio soltanto saperti vicina
E che muta e silenziosa
Di tanto in tanto, mi tenda la tua mano



~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~



Bitte

Wenn du die kleine Hand mir gibst,
Die so viel Ungesagtes sagt,
Hab ich dich jemals dann gefragt,
Ob du mich liebst?

Ich will ja nicht, daß du mich liebst,
Will nur, daß ich dich nahe weiß
Und daß du manchmal stumm und leis
Die Hand mir gibst.
Ultima modifica di nonnopino il gio nov 12, 2009 10:22 pm, modificato 1 volta in totale.
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Scricchiolio di un ramo spezzato

Messaggio da nonnopino »

Ultima poesia die Hermann Hesse finita un giorno prima della sua morte.
Scricchiolio di un ramo spezzato

Immagine

Ramo spezzato e scheggiato,
che ormai pende anno dopo anno
e asciutto scricchiola al vento il suo canto,
senza più fogliame né scorza,
spelato, scialbo, di lunga vita
di lunga morte stanco.
Secco risuona e tenace il suo canto,
caparbio risuona e in segreto angoscioso
ancora per tutta un'estate, per tutto un inverno ancora

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
DE

Knarren eines geknickten astes

Splittrig geknickter Ast,
Hangend schon Jahr um Jahr,
Trocken knarrt er im Wind sein Lied,
Ohne Laub, ohne Rinde,
Kahl, fahl, zu langen Lebens,
Zu langen Sterbens müd.
Hart klingt, rauh sein Gesang,
Klingt trotzig, klingt bang,
Noch einen Sommer, noch einen Winter lang.

© by Hermann Hesse
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