Tintoretto

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Soleanna1
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Tintoretto

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Tintoretto

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Jacopo Comin detto Tintoretto (per via del mestiere paterno - Venezia, 29 settembre 1518 - 31 maggio 1594) fu uno dei più grandi pittori della scuola veneziana e probabilmente l'ultimo grande pittore del rinascimento italiano. Nella sua giovinezza fu anche nominato Jacopo Robusti, poiché il padre difese le porte di Padova in modo deciso ("robusto") contro le truppe imperiali. Il suo vero nome "Comin" è stato recentemente scoperto da Miguel Falomir, il curatore del museo del Prado di Madrid ed è stato reso pubblico nell'occasione della retrospettiva di Tintoretto al Prado, aperta dal 29 gennaio 2007. [1]

Per la sua energia fenomenale nella pittura è stato soprannominato "Il Furioso" ed il suo uso drammatico della prospettiva e della luce lo ha fatto divenire il percursore dell'arte barocca.

Nasce a Venezia nel 1518 da Giovanni Battista.
Dell'infanzia del pittore si sa ben poco in quanto non esistono documenti che attestino gli studi che ha frequentato.
Le fonti principali sono i pagamenti delle commesse e la biografia scritta da Carlo Ridolfi (1594-1658), anche se Ridolfi non incontrò mai Tintoretto ma attinse le sue informazioni dal figlio del pittore (Domenico).

Nel 1530 inizia a lavorare nella bottega di Tiziano per un breve apprendistato, dopo dieci giorni viene cacciato (secondo Ridolfi per l'invidia del maestro).

Da un documento risulta che nel maggio del 1539 Tintoretto era un "maestro pittore".

Il suo primo capolavoro viene realizzato nel 1548, "Il miracolo di San Marco", per la Scuola Grande di San Marco; la scuola rifiuta l'opera giudicandola troppo originale.
Però con questo dipinto ottiene i primi successi ottenendo incarichi per edifici pubblici Veneziani.

Nel 1550 sposa Faustina de’ Vescovi, dalla quale avrà otto figli (Marietta, Domenico e Marco seguiranno le orme del padre).

Riesce a diventare decoratore ufficiale della Scuola Grande di San Rocco nel 1564.

Nel 1574 acquista una casa nella fondamenta dei Mori a San Marziale dove abiterà fino alla morte.
Quatto anni dopo si reca a Mantova per realizzare un dipinto per la famiglia Gonzaga.

Muore il 31 maggio 1594, sempre a Venezia, viene sepolto nella chiesa della Madonna dell'Orto.

Attività artistica
La sua abilità consiste nel particolare uso del colore, per dare luce al disegno; questa luce evidenzia i personaggi proiettandoli in una realtà scenografica di gusto barocco.

Tintoretto fu un grande disegnatore: ci sono pervenuti circa 130 disegni, per la maggior parte studi di figure singole realizzati con carboncino nero. Esistono anche schizzi e copie di figure di Michelangelo realizzate dal vero.

I suoi dipinti più famosi sono quelli a soggetto religioso, anche se eseguì opere a carattere profano come scene mitologiche.
La sua scena preferita era l'"Ultima Cena", sicuramente realizzò almeno otto tele.

Si dedicò anche ai ritratti, soprattutto ricchi veneziani, ed autoritratti seguendo l'esempio di Tiziano inserì il suo volto in un dipinto a soggetto religioso: "La sepoltura".
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