Duccio di Buoninsegna
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[align=justify]Duccio di Buoninsegna (Siena 1255 circa - 1319) fu un pittore italiano.
Da Cimabue riprende l'impostazione delle figure monumentali e malinconiche, rendendole però con una linea morbida e una raffinata gamma cromatica, successivamente lo stile di Duccio raggiunge esiti di sempre più naturalezza e morbidezza.
Duccio, figlio di Buoninsegna, nasce probabilmente poco oltre la metà del 1200. Il primo documento su di lui è del novembre 1278, quando viene pagato per dodici casse dipinte destinate a contenere documenti del Comune di Siena, opere perdute, successivamente lo ritroviamo citato in documenti che parlano di decorazioni di registri pubblici, anche questi andati perduti.
Il 15 aprile 1285 gli viene commissionata la cosiddetta Madonna Rucellai, dalla Compagnia dei Laudesi per la chiesa di Santa Maria Novella a Firenze, ora agli Uffizi, in essa è raffigurata la Madonna col Bambino in trono fiancheggiato da sei angeli, ma il suo nome fu sostituito ben presto da quello di Cimabue; tale errata attribuzione fu sostenuta a lungo, anche dopo il ritrovamento del documento di allogazione (1790).
"La Maestà", è opera chiave nel percorso dell'artista, che in essa stemperò il solenne impianto bizantino nel nuovo fasto gotico, senza dimenticare il nuovo senso della forma che a Firenze veniva allora proposto da Cimabue. Degli stessi anni sono altre Madonne: quella del Museo di Buonconvento, quella della Galleria Sabauda di Torino, quella del Museo dell'Opera del Duomo di Siena, proveniente dalla chiesa di Santa Cecilia a Crevole, quella con tre frati francescani, ora nella Pinacoteca senese.
Sempre dello stesso periodo è il Crocifisso, ora in collezione privata, dove il Cristo con gli occhi aperti ed ancora vivo riprende un'iconografia di epoca romanica, molto rara alla fine del Duecento.
Nel 1288 circa, realizza la grande vetrata circolare dell'abside del duomo di Siena. Dal 1308 abbiamo documenti relativi alla Maestà, realizzata per l'altar maggiore del Duomo di Siena, e esposta nel Duomo, anche se fra vari spostamenti, fino al 1878, e ora conservata presso il Museo dell'Opera Metropolitana del Duomo di Siena, con sul retro 25 storie della Passione di Cristo mentre nella predella e nel coronamento scene della Vita di Gesù e di Maria, oltre a quelle conservate a Siena, alcune di esse si trovano al British Museum di Londra.
Il 9 giugno 1311 l'ancona venne posta in essere nella Cattedrale, con una lunga processione con squilli di tromba. Forse del 1314 è l'affresco con la Consegna del castello di Giuncarico, per la Sala del Mappamondo del Palazzo Pubblico di Siena.
Duccio morì forse nell'estate del 1319, lo stesso anno in cui i figli rifiutano l'eredità, gravata da debiti onerosi. Fra i suoi collaboratori più fedeli Ugolino di Nerio e Segna di Bonaventura.[/align]
Duccio di Buoninsegna
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Duccio di Buoninsegna
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