Lo svezzamento

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Misscoty
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Lo svezzamento

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Con il termine svezzamento si intende il passaggio da un'alimentazione esclusivamente lattea a un'alimentazione mista in cui si introducono nella dieta i cibi solidi.

Questa importante tappa dello sviluppo del bebè, ricca di implicazioni di tipo fisiologico (il piccolo deve abituarsi a sapori diversi) e psicologico (il bebè deve imparare a considerarsi un organismo autonomo) avviene, solitamente, intorno al 4°-6° mese quando il bambino ha maturato esigenze nutritive più complesse, è in grado di deglutire e assimilare cibi solidi ed è psicologicamente pronto ad accettare il distacco dalla mamma.
Qual è l'età migliore per iniziare lo svezzamento? Non esistono regole precise per tutti i neonati: ogni bimbo ha i suoi ritmi e tempi di sviluppo.
Se il bebè ha compiuto quattro mesi, è vivace e incuriosito da stimoli esterni, con buone probabilità è pronto per sperimentare nuovi alimenti. In questa fase, è importante evitare ogni tipo di forzatura e lasciare che il piccolo si entusiasmi per le novità, assaporandole gradualmente.
Di solito, come primi alimenti, si consiglia di proporre mele o pere omogeneizzate o grattugiate che, grazie al loro sapore dolce, sono ben accette ai bambini e hanno il vantaggio di essere facilmente digeribili e di regolarizzare l'intestino.
È importante ricordare che se si preferisce un frutto fresco bisogna assicurarsi che sia ben lavato.
Per controllare la comparsa di eventuali allergie alimentari e permettere al bebè di abituarsi senza traumi ai nuovi sapori e consistenze, i nuovi alimenti andrebbero introdotti uno alla volta, con un intervallo di 3-4 giorni.

Ecco quelli consigliati per le prime fasi dello svezzamento:

Verdure: ricche di vitamine e sali minerali, sono fondamentali nell'alimentazione dei più piccoli. Si possono proporre sotto forma di omogeneizzati (nutrizionalmente completi e sicuri) oppure in formato fresco (purché si possa garantire l'origine, l'assenza di pesticidi e la qualità degli alimenti). Nel caso di verdura fresca, inizialmente è preferibile scegliere patate, carote e, a seguire, zucchine, lattuga e fagiolini. È consigliabile ritardare, intorno al 7°-9° mese, l'introduzione di spinaci e bietole (per l'alto contenuto di nitrati), di pomodori (potenzialmente allergizzanti) e di legumi (ricchi di fibre).

Cereali: ricchi di amido (ovvero di zuccheri complessi), danno al bambino l'energia necessaria per affrontare le giornate permettendogli di allungare l'intervallo tra i pasti. La crema di riso è senza dubbi il cereale più indicato per cominciare perché è il più digeribile e il meno allergizzante.

Carne: ricca di proteine nobili e ferro, va proposta esclusivamente attraverso gli omogeneizzati (industriali o casalinghi) oppure i liofilizzati: entrambi rendono finissime le sue fibre, altrimenti poco digeribili. Per iniziare, si consigliano le carni meno allergizzanti, come quella di agnello, di coniglio e di tacchino per poi introdurre pollo, vitello e manzo. Occorre ricordare che, nel caso in cui si scelga della carne fresca, bisogna farsi dare delle garanzie sulla provenienza e qualità della materia prima.

Frutta: fonte preziosa di vitamine, sali minerali, fibre e zuccheri, è l'alimento ideale per iniziare lo svezzamento.

Formaggio: ricco di calcio, va somministrato gradualmente utilizzando prodotti specifici per l'infanzia, facilmente digeribili, sterilizzati e a basso contenuto lipidico.

Condimenti: è preferibile utilizzare l'olio extravergine d'oliva perché è più ricco di componenti nutrizionali, utili al bambino.
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