Fate

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Soleanna1
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Fate

Messaggio da Soleanna1 »

[align=center]Immagine[/align]

[align=center]Quando il primo bambino rise, la sua risata si infranse in mille e mille piccoli pezzi, che si dispersero scintillando per tutto il mondo:
così nacquero le fate.


(da "Peter Pan" di James M. Barrie)

Immagine[/align]

[align=center]Immagine Lasciati trasportare dalle fate attraverso queste note...[/align]

Nella storia della magia esistono davvero dei personaggi fantastici che da sempre hanno stimolato la fantasia di grandi e piccini, che sono rimasti nei nostri cuori e che appaiono nei nostri sogni, e proprio a questo proposito come non parlare del mondo fatato? Ed infatti ecco qui la storia delle fate e delle loro abitudini.
Il termine FATA deriva dall'antico "faunoe o fatuoe ", che significa creatura selvatica , abitante nel mondo naturale, ma anche dal latino " fatum ", cioè destino.
Sono esseri soprannaturali dotati di un potere magico, possono cambiare aspetto e farlo cambiare agli altri esseri. Sono una delle più popolari figure dell'immaginario fiabbesco che ce le rende donne bellissime, talvolta perfide, piccole o di statura normale, con colori molto particolari: verde, viola, blu.
Le fate abitano in luoghi selvaggi e solitari, in magiche fortezze, tra colline e tumuli. Si radunano nelle foreste e nei boschi e presso le sponde dei laghi. Vivono nelle piante o sotto terra. Vivono in tutti i luoghi naturali, come rocce, fonti, boschi, e soprattutto in cespugli di biancospino, e non si può dissacrare per nessun motivo il luogo scelto dalle fate per vivere.
I " cerchi delle fate " sono cerchi di funghi velenosi , molte volte rossi con puntini bianchi. Crescono nei luoghi erbosi del Nord America e in Europa e spesso spuntano dopo la pioggia. Secondo la tradizione questi cerchi erano i luoghi dove le fate si incontravano.
I regni delle fate difficilmente appaiono e sono davvero in pochi quelli che hanno il privilegio il privilegio degli esseri che li animano. Quando la luna è piena in certe notti particolari è più facile vedere i luoghi abitati dalle fate. I loro regni sono stati da sempre ricercati dagli uomini di tutti i popoli. Si credeva che la misteriosa Terra delle fate si collocasse in una zona geografica reale con il potere di spostarsi a seconda dei desideri dei suoi abitanti.
Secondo alcune leggende le fate discendono direttamente dagli angeli, secondo altre sono figli degli umani che non sono stati benedetti e quindi condannati a vivere nell'ombra.
Hanno quasi sempre un carattere particolarmente benevolo, gentile e generoso. Spesso corrono in aiuto di coloro che sono ingiustamente accusati, di chi è perseguitato dalla sfortuna, di chi ha subito un torto, di chi non riesce a portare a termine un compito o di chi ha un dispiacere nel cuore.
Secondo una tradizione, una o più Fate è sempre presente quando nasce un bambino, e gli conferisce doni particolari, doti e talenti, ed è in gradi di influenzarne la vita, proteggendolo come se fosse suo figlio.
Le fate sono attratte da ogni forma di creatività: il canto, la filatura, la pittura, la scrittura, la coltivazione dei fiori, e soprattutto dale emozioni profonde.
Il mondo delle fate è un mondo incantato, è il mondo sconosciuto delle favole, pieno di spirito, di malizia, di gioia e anche di cattiveria. Nella Terra delle fate ogni cosa è possibile, non sono molto lontane da noi, sono presenti in ogni paese e in ogni nazionalità .
Le loro abitazioni non sono tutte uguali, alcune galleggiano nell'acqua altre sono nascoste sotto la superficie altre compaiono una volta ogni sette anni. Per scoprire veramente le loro abitazioni dobbiamo andare nei boschi, nelle pareti delle caverne da dove scendono gocce dorate. Il loro regno può comparire e scomparire all'improvviso.
Le fate hanno dorate poche cose agli uomini , i doni migliori li riservano per i bambini nei loro sogni.
Rappresentano il potere della magia, sconosciuto e lontano dagli uomini, infatti loro non accettano gli umani come parte del loro mondo.
Alle fate piace molto organizzare delle feste, sono amanti della musica e dei balli. Le feste più belle le organizzano nei boschi al chiaro di luna quando giocano fra di loro con una palla dorata.
Loro sono capaci di ogni prodigio ed una delle loro più grandi virtù è quella di predire il futuro degli uomini anche se non lo rivelano.
Naturalmente sta a noi credere se le fate, personaggio fatato dei bambini esistano davvero, magari un giorno chissà qualcuno di noi sarà in grado di vedere la scia di una piccola fata luminosa.


- Immagini "Fate"
- "Intro - Un mondo magico"
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Da sempre si narra che le fate possano prendere diverse forme, a seconda del luogo e del momento ma non solo, anche a seconda di chi sta loro innanzi. La materia di cui sono fatte è così sensibile e fluida da poter essere plasmata in qualsiasi forma, anche dal pensiero e dal sentimento umano, quindi esse possono assumere un aspetto o l'altro a seconda del preconcetto di chi le sta pensando; se sono immaginate bellissime ed eteree così esse diventano e, viceversa, se l’idea che si ha del loro essere è paurosa esse diventano terrificanti e spaventose.

Nella realtà, esse sono splendide sfere di luce pulsante di vari colori che vanno dal bianco, all'azzurro al violetto con sfumature d’oro e d’argento. Le fate sono emanazioni della forza della natura, ad essa legate, proprio per questo motivo i tipi di fate sono diversi e dipendono dall’elemento da cui traggono origine. A seconda della tipologia avremmo dunque: Fate delle aria, dell’acqua, della terra e del fuoco.

[align=center]FATE DELL'ARIA[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Sono rappresentate come "creature alate" che spesso prendono le sembianze di splendide farfalle o di coloratissimi uccelli. Tutte le Fate che caratterizzano questo elemento hanno le ali, il loro compito è il più svariato: dal produrre la più dolce brezza al più violento uragano.
Le Fate dell'aria sono le più evolute tutte le altre, perché in esse si possono trovare i quattro elementi: le ali, simbolo dell'aria; le gambe della terra; lo scintillio del fuoco ed infine la fluidità simbolo dell'acqua. Esse hanno la capacità di produrre dalla più dolce brezza al più violento uragano. Amano gli uomini creativi e, sotto forma di muse, donano loro l'ispirazione. Tra le più conosciute ricordiamo: le Sylphs e le Comeles
Le Sylphs sono conosciute anche come Spose del Vento. Bellissime, molto simili alle ninfe, nelle leggende sono descritte come entità fatate con la capacità di trasformarsi da leggiadre fanciulle in terribili arpie dalla bocca sdentata. Parlano la lingua degli uccelli e la loro residenza tipica è sulla cima delle montagne.
Nessuno può tenere loro testa quando si arrabbiano, almeno quattro volte l’anno, all'inizio delle quattro stagioni, si scatenano in sfrenate corse, facendo roteare l'aria in pericolosi mulinelli, facendo scatenare uragani e piovaschi tremendi.
Le Comeles sono le responsabili di fenomeni atmosferici come nebbia e foschia. Una volta l'anno, in autunno, escono dalle loro grotte per celebrare "La sera del Destino", rito durante il quale si dice giocassero con il destino e la ragione degli uomini.
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[align=center]FATE DELL'ACQUA[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Le fate che rappresentano quest’elemento vivono tra le acque dei fiumi e delle sorgenti, in limpidi laghi e nelle profondità dei mari donando gioia agli umani con canti ammaliatori e seducenti danze. Tra le più conosciute ricordiamo:

- NINFE: sono giovani fanciulle che amano filare e tessere sulle sponde dei fiumi, ma anche danzare, cantare e nuotare nei limpidi laghetti alpini e nei torrenti.
Le Ninfe emergono dall'acqua solo quando nessuno può vederle ma quando decidono di attirare a se qualche umano piacente, cantando soavemente trascinano nell'acqua chiunque vi ponga piede. Si presentano sotto forma di giovani fanciulle delicate e luminose e amano immergersi nelle fresche acque di laghi e torrenti di montagna. Creature sensualissime alle quali è quasi impossibile resistere. Se i catturati sono giovani e belli sono portati in meravigliosi castelli di corallo e di madreperla dove la vita è talmente felice da indurre gli uomini a non desiderare più di tornare a vivere sulla terra.
Se però i giovani tornano nel mondo dei comuni mortali, non di rado muoiono presto poiché chi ha avuto la fortuna di guardare gli occhi di una Ninfa non può più vivere lontano da quello sguardo.

- NEREIDI: ninfe del mar Mediterraneo, erano le cinquanta avvenenti figlie di Nereo, vecchissimo dio marino, e della sua sposa, Doride. Vivevano nelle profondità marine, ma spesso salivano in superficie per aiutare marinai e viaggiatori, cavalcando delfini e altri animali marini.
Le più famose erano Teti, madre dell'eroe greco Achille, Galatea, amata dal ciclope Polifemo, e Anfitrite, sposa del dio del mare Poseidone, accanto al quale è spesso raffigurata nei gruppi scultorei, su un cocchio trainato da tritoni. Altre ninfe delle acque erano le oceanine, figlie di Oceano, il grande fiume che scorre attorno alla Terra. Ninfa marina era Calipso, l'amante di Ulisse di cui canta Omero, che trattenne per sette anni l'eroe presso di sé e che lo liberò solo perché costretta da un ordine di Zeus, ma si lasciò morire di dolore per la sua partenza.

- NAIADI: Erano dette naiadi le ninfe delle sorgenti, dei fiumi e dei laghi. Dotate di facoltà guaritrici e profetiche, erano considerate le nutrici della vegetazione e del bestiame, ed erano assai care a Pan e a Dioniso.
Delle naiadi facevano parte le potameidi, ninfe dei fiumi, le pegee, ninfe delle fonti, e le limnadi, ninfe delle acque stagnanti. Proprio a causa dello stretto rapporto con alcune forme misteriose degli esseri presenti in natura, il termine "naiade", così come "ninfa", passò in seguito nella terminologia scientifica a indicare gli stadi giovanili nella vita degli insetti.

- ESPERIDI: anche le tre esperidi conosciute come Egle, Aretusa e Ipertusa, figlie del titano Atlante o d’Espero, la stella della sera erano Ninfe. Con l’aiuto di un drago, custodivano un albero dalle mele d'oro, che la dea Era aveva ricevuto in dono da Gea, la madre Terra.
Una delle dodici fatiche di Eracle consistette nel rubare quelle mele.

- CAMENE: nella mitologia romana le ninfe delle acque, talvolta identificate con le Muse, erano dette camene. Esse possedevano il dono della profezia. Secondo il mito, una di loro, Egeria, fu consigliera di Numa Pompilio, secondo re di Roma, nella sua attività di legislatore.

- ONDINE: creature assai simili alle Ninfe, vivono sperdute in mari ed Oceani, negli sperduti laghetti di montagna, o nei piccoli torrenti.
Possono apparire agli uomini alle prime luci dell'alba o alle tarde ore del tramonto, sotto forma di sirene, oppure assumono l'aspetto di bianca spuma o di piccola corrente.
Una leggenda narra che nel Lago di Carezza (BZ) vivessero delle ondine molto timide, e un giorno, dopo un temporale sul lago apparve l'arcobaleno ed una delle Ondine se ne innamorò tanto da indurlo a raggiungerle nelle acque del Lago. Quando l'arcobaleno s’immerse, l'Ondina lo abbracciò e li pare sia rimasto per sempre diffondendo nell'acqua i suoi meravigliosi colori.

- SILFIDI: queste fate conoscono il futuro e il passato, ma non il presente. Si nutrono di rugiada e miele e traggono forza dalla luce dell'Aurora. Si narra fosse loro potere trascinare e fa annegare nell'acqua i viandanti scortesi.
Vivono per lo più celate nei cespugli di rose bianche, avvolte in vesti argentate, cantando dolcissime nenie. Non è difficile scorgerle danzare leggiadre nelle giornate di pioggia ma una volta accortesi di essere state scoperte scompaiono improvvisamente assieme al loro cespuglio di rose selvatiche.

- PELNE: vengono anch'esse rappresentate come creature dell'acqua trasformate da un sortilegio in verdi colombe che volano vicino a terra e non si allontanano mai dai rivi ai quali appartenevano.
Se inseguite raggiungono le prime rocce e si tramutano in giovani e bellissime donne dalla voce melodiosa e dallo sguardo luminoso ed affascinante. In questa forma rivolgono volentieri la parola agli uomini dispensando consigli.
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[align=center]FATE DELLA TERRA[/align]

[align=center]Immagine[/align]

Rappresentano la forza e la natura, risiedono tra rocce e caverne o nei meandri della terra. Hanno il compito di mantenere integra la struttura fisica del terreno. Essendo legate alla terra erano solite regalare oro o altri metalli preziosi agli umani.

- Lusuri: Le piccole luci colorate, a volte simili a lucciole e a volte "grandi come mastelli", erano chiamate Lusuri, e si racconta fossero delle trasformazioni delle entità fatate. Si credeva infatti che gli abitanti dei mondi sottili sapessero trasformarsi in luci e che, in tali sembianze, andassero a visitare quegli umani che, per qualche motivo, erano ritenuti interessanti. A volte erano le persone buffe o maldestre che, proprio grazie a queste qualità, divertivano a tal punto i Lusuri che li si poteva vedere muoversi all'impazzata come se fossero scossi da risa irrefrenabili; altre volte erano le persone particolarmente sensibili che ricevevano, da queste visite, fortuna e gioia.
Ancora oggi può accadere che gli Esseri Fatati si manifestino in forma di piccole o grandi luci, a volte bianche ed a volte colorate nei modi più diversi, nel mondo degli uomini. Ma gli uomini moderni, che non sono più in grado di conoscere e riconoscere la causa occulta di tali manifestazioni, di fronte a questi fenomeni, o danno di essi una spiegazione scientifica, ed in tal caso generalmente li definiscono fulmini globulari o fenomeni luminosi d'origine elettrica oppure, specialmente quando le luci sono particolarmente grandi e si muovono rapidamente nel cielo, li ritengono dischi volanti, UFO ed astronavi extraterrestri.

- Driadi e Amadriadi: conosciute anche come fate degli alberi, non a caso gli è stato dato questo nome, perchè tali fate si possono trovare solo vicino al loro albero. Secondo antichissimi miti, ogni driade nasceva con un albero da custodire e viveva nell'albero stesso (nel qual caso era detta amadriade), oppure nelle sue immediate vicinanze.
Sono entità molto timide che non si staccano mai dal loro albero, se non per pochi passi. Se per qualsiasi motivo l'albero dovesse morire le Driadi ne seguono il destino mentre le Amadriadi possono allontanarsi.
Quando sei in un bosco e hai la sensazione di essere spiato o seguito potrebbe essere che queste timide fate ti stiano osservando. Se poi vengono sorprese spariscono all’improvviso lasciando ai tuoi piedi una ghianda o un sasso dalla strana forma in regalo e come portafortuna.
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[align=center]FATE DEL FUOCO

Immagine[/align]

Il fuoco e un elemento naturale che viene associato a fenomeni fatati.
Durante i riti magici, nei equinozi e nei solstizi venivano accesi dei focolari nei boschi e si ballava intorno al fuoco.
Queste fate dimorano tra le fiamme di un fuoco o tra le scintille dei lampi.
Se mai ti dovessi trovare a tu per tu con una di loro ricordati di trattarla bene e mostrargli gratitudine, esse sono mutevoli di natura e qualora dovessero sentirsi offese possono diventare terribilmente ostili. Tra le più conosciute menzioniamo le Fiammelle e le Salamandre.

- Fiammelle: si presentano come sfere infuocate e sono in grado di mutare le proprie dimensioni. Fra tutte le Fate sono le più forti ed energiche; senza di loro, infatti, il fuoco non potrebbe esistere.

- Salamandre: sono completamente differenti dalle creature con lo stesso nome. Le si descrive come creature agili e snelle, che abitano in prossimità dei vulcani in attività hanno l'aspetto di lingue di fuoco o di sfere luminose vaganti nell'aria. Essendo intimamente legate al fuoco è possibile contattare le Salamandre in zone vulcaniche o in località desertiche.
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[align=center]FESTE DELLE FATE[/align]

A questi piccoli esseri luminosi piace molto organizzare delle feste; non resistono alla musica e vanno pazze per i balli. Durante le calde notti estive organizzano meravigliosi giochi nei boschi, al chiaro di luna.

Uno dei loro divertimenti preferiti è giocare tra loro con una palla d'oro in mezzo alle radure dei boschi, in cima ad una collina, oppure su un prato liscio e morbido e, su questo, la mattina dopo, si troveranno delle piccole tracce: cerchi perfetti, funghi cresciuti all'improvviso.

Ma fate ben attenzione! Se pensate di poterle vedere mentre ballano al chiaro di luna, guai a voi! Rischiate di fare una bruttissima fine...

Il fascino della musica fatata può trascinare l'uomo verso il cerchio, e ridurlo in schiavitù eterna nel loro mondo. Se un essere umano vi entra è obbligato a unirsi alle loro infinite danze e giochi e, anche se può sembrare che durino solo qualche minuto o un'ora o due, in realtà la durata, rapportata al nostro tempo è di sette anni o più.

L'unico modo per essere tratti in salvo è la mano di un amico che, rimasto fuori dal cerchio, riesca a trascinare fuori lo sventurato, stando attento a non entrare lui stesso nel vortice.

Ecco ora un elenco di giorni che, per tutta una serie di combinazioni astrali e di energia, sono favorevoli per incontrare le creature del piccolo popolo: 1 febbraio, 1 aprile, 1 maggio, 1 agosto, 25 marzo, 23 giugno (vigilia di San Giovanni), notte si San Giovanni, vigilia di Ognissanti, Vigilia di Natale, Natale, notte di Capodanno, Primo giorno dell'anno, Pentecoste
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[align=center]LA NOTTE DELLE FATE[/align]

La notte delle fate detta Notte di San Giovanni cade tra il 23 ed il 24 giugno e corrisponde ai giorni del solstizio estivo.
In questa specialissima e magica notte, per particolari influenze incantate tutte le piante sono esposte a straordinari influssi astrali che ne amplificano infinitamente i poteri.

Solo le piante esposte alla rugiada di questa notte possono essere chiamate "erbe delle fate" e tutta la magia è contenuta nella rugiada che le bagna!
Se si cogliessero le medesime erbe in un altra notte, non avrebbero le stesse, potenti, virtù.
Solitamente si raccolgono le piante spontanee, ma alcune tradizioni variano a seconda del tipo di raccolta: alcune consigliano di raccoglierne un numero ben preciso (100) di tipi tutti differenti tra loro, altre dicono di cogliere solo le piante spontanee.
Io consiglio sempre di dividerle in tanti mazzolini a seconda del tipo, dell'utilizzo e della corrispondenza astrale.
Una cosa importantissima che non dovrete mai scordare, pena l'annullamento di ogni beneficio ed in alcuni casi anche di un castigo è quella di non dimenticare MAI, prima di raccoglie anche una sola foglia di chiedere il consenso agli spiriti della natura!
Volendo fare cosa ancora più gradita potrete portare con voi qualche semplice dono; delle perline colorate (molto apprezzate) o del cibo dolce, latte e biscotti, per offrirli come ringraziamento, dopo la raccolta delle erbe, alle Entità sottili.

In queste ore notturne, dai poteri straordinari si devono raccogliere tutte le piante medicinali che si ritiene possano essere utili durante l'anno.
Le erbe vanno raccolte in gran segretezza, e con una sola mano, usando le "dita medicinali", cioè il pollice e l'anulare della mano destra.
Se si deve utilizzare uno strumento, bisogna fare attenzione che questo non sia di ferro, che annulla le virtù delle piante, ma di bronzo o d'argento (l'ideale sarebbe l'oro).
Fate molta attenzione solo se decidete di raccogliere la mandragora: il grido che emana quando si strappa può causare la morte di chi la sta raccogliendo.
La presenza della luna (meglio se crescente) è fondamentale.
Dato che in alcuni casi le erbe da raccogliere in queste poche ore sono molte, si possono raccogliere anche dal solstizio d'estate all'alba del 24 giugno, l'importante è che le erbe già raccolte si espongano sotto la luce della luna durante la notte delle fate, e che si bagnino con della rugiada.
Un antico rito che vi aiuterà a purificare il corpo donandogli forza e salute è quello di arrotolarsi nell'erba bagnata, alla luce della luna, per procurarsi dei benefici fisici.

Ed ora una speciale e semplice ricetta fatata che potrete realizzare la prossima notte di San Giovanni: Acqua delle fate
In un catino, contenente possibilmente di acqua di sorgente, aggiungete: fiori, spighe, erbe odorose e lavanda, esponetelo alla luce della luna nella notte delle fate e ritiratelo poco prima del primo raggio di sole del mattino seguente.
Quest'acqua fatata possiede virtù prodigiose e magiche, aspergendosi il capo protegge dagli influssi negativi allontanando i brutti pensieri. Usata invece con un batuffolo di cotone sopra il volto, dopo averlo lavato normalmente, mantiene la pelle fresca e vellutata per molti, moltissimi anni...parola di fata!
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Messaggio da Misscoty »

Le Fate amano in modo particolare gli animali, e li usano spesso come esca per chiamare a se gli uomini.
Può succedere, per esempio, che uno splendido cervo dalle corna d'oro si faccia inseguire a lungo da un cacciatore, che si troverà nel folto del bosco e vedrà apparire una dama bellissima.
Altre volte, invece, sarà un uccello tutto bianco, oppure una farfalla o addirittura un magnifico unicorno ad attirare un uomo o una ragazza verso la signora della foresta che vuole incontrarli.
Servitori e amici delle fate, gli animali hanno con loro un legame profondo:
non per niente molte di esse a volte sono costrette in certi mesi dell'anno a trasformarsi in bestie.
E quando diventano topi, serpi, rospi, cerbiatte, pesci, lucertole perdono i loro consueti poteri correndo gli stessi rischi di un animale autentico.
Gli uomini che le salvano in queste circostanze salvandole da trappole, fucili oppure dal morso di una volpe guadagnano la loro eterna gratitudine e grandi ricompense.
Una antica leggenda dice che alcune Fate usano trasformarsi in animali grazie a un abito fatto con le piume o della pellicce della bestia prescelta, quando poi si spogliano della veste magica riprendono il loro aspetto normale.
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Ecco un antico incantesimo che spiega come creare un Olio delle Fate che permetterà la visione dei magici mondi fatati. Quest’olio va preparato in primavera e lasciato riposare, in modo da poterlo utilizzare nei Giorni delle Fate.

Indicazioni: ecco le indicazioni da seguire per preparare l’Olio delle Fate: versate un boccale di olio di semi di mais in una brocca di vetro verde e beneditelo con degli incantesimi.
Raccogliete rosa canina, foglie di erica, boccioli di altea, fiori di timo selvatico (le puntine giovani di quest’erba odorosa), gemme di un giovane nocciolo, fiori di achillea, di regina dei prati e di ruta, erba profumata da dentro un anello fatato (le macchie circolari di erba folta color verde scuro la cui origine causata dall’azione di un fungo, ma che hanno un legame con la vita eterica delle fate).Cogliete dal giardino delle margherite variopinte ma, se non ne avete, l’umile grazioso tarassaco (comunemente chiamato soffione) sarà sufficiente.
Raccogliete erbe e fiori che crescono ad est e fatelo nelle ore di Cassiel, quindi immergete il vostro mazzolino nell’olio di semi di mais, beneditelo usando le rune.
Lasciate macerare il tutto al sole (la brocca dev’essere coperta o tappata) per tre giorni, quindi versate l’olio in contenitori di vetro più piccoli, secondo il vostro gusto.

[align=center]INNO ALLE FATE

Dai luoghi selvaggi venite, o fate,
e per qualche istante a questa terra badate;
venite danzando dall’irreale collina
per risvegliare il potere e compiere la volontà divina :
nel mio giardino gioite e danzate,
possa la sua terra pullulare di fate!
Erbe, fiori, piante del giardino,
liberate ogni spirito divino!
Brillino ovunque sfere di luce fluttuanti,
dalla Terra degli Elfi belle e lucenti.
Fate, accogliete il patto che vi detto,
di onorarvi e trattarvi con rispetto!
Elfi della notte, i miei occhi incantate,
che di veder mi sia dato ..
con luna o sole il vostro aspetto fatato;
per questa magia e questo segno
io vi prego, favorite il mio disegno.[/align]
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