[/align]Nacque a Paro nella prima metà del VII sec. a.C.
Archiloco fu combattente mercenario e la sua ideologia di soldato, come si può bren capire, è molto lontana da quel ‘senso dell’onore’ che va oltre, anche! la propria morte, sentimento questo che troviamo soltanto negli eroi omerici.
Archiloco combatte per soldi e non per la ‘patria’. Per soldi dunque non è costretto a morire! è preferibile aver salva la vita! Questa sua concezione egli la esporrà nel componimento lo scudo dimenticato.
Si è addivenuti ad una concezione eroico-guerresca, affatto mutata dai tempi omerici e attraverso di essa, noi possiamo cogliere un avvenuto passaggio epocale. Appunto dalla totalizzante alienazione dell’individuo nella comunità-gruppo, si passa alla presa di coscienza della propria importanza come singolo; peculiare; uomo; irripetibile e degno di possedere una vita privata, da gestire in completa autonomia.
In Omero prevaleva il concetto di καλός καί ’αγαθός , il bello e buono, l’eroe. Infatto in Omero l’eroe non era solo bravo e buono, ma era necessariamente anche bello.
Le figure di personaggi non-belli, come ad esempio l’indovino Tersite, che era storpio, o l’indovino Calcante, che era brutto, sono sempre in qualche modo figure non-eroiche.
Adesso però al concetto del bello e buono, se ne sostituisce uno affatto diverso e molto utilitaristico: l’importante è avere un comandante coraggioso, anche se è brutto! (cfr. ‘Lo scudo dimenticato’, Framm. 6 D), ma che ti permetta di uscire vivo dalla battaglia.
È dunque cambiata la visuale nel concepire i valori etico-sociali e quindi, cambia anche il contenuto delle opere dei ‘nuovi scrittori’.
Giacchè dal ‘sociale’ si è passati al ‘personale’, non si cantano più i miti omerici – tanto impersonali! - , ma si canta di se stessi e di ciò che intorno succede. Amori; invettive politiche; temi di aggressività contro personaggi che non piacciono; inni al buon vino; esaltazioni per la vita salvata (cfr. ‘lo scudo dimenticato’- infra); inquadramenti della realtà politica. Questi sono i temi dei ‘nuovi scrittori’, che si potrebbero definire anti-eroici, e anti-epici.