Ingeborg Bachmann

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birillino8
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Ingeborg Bachmann

Messaggio da birillino8 »

[align=center]Ingeborg Bachmann

Immagine[/align]

Nata a Klagenfurt in Carinzia nel 1926, la Bachmann vi rimane fino al 1945, anno in cui inizia gli studi (dapprima filosofia e giurisprudenza, successivamente filosofia e psicologia) ad Innsbruck, che prosegue a Graz e successivamente a Vienna.

Nel 1949 la rivista viennese Lynkeus pubblica alcune sue poesie. Nel 1950 si laurea con una tesi intitolata "Die kritische Aufnahme der Existentialphilosophie Martin Heideggers". Tra il 1950 e il 1951 soggiorna a Parigi e Londra. Al ritorno è invitata da Hans Werner Richter, insieme a Paul Celan ed Ilse Aichinger, al 10° Congresso del Gruppo 47, che nel 1953 le assegnerà un premio per la raccolta di poesie "Die gestundete Zeit". A partire da quest'anno vive per lo più in Italia, a Roma e Napoli. Nel 1956 pubblica il secondo volume di liriche, Anrufung des Großen Bären, per cui ottiene il premio letterario della città di Brema. Due anni più tardi viene trasmesso per la prima volta il radiodramma Der gute Gott von Manhattan, che le frutterà l' «Hörspielpreis der Kriegsblinden».

Il discorso di ringraziamento pronunciato in quella circostanza (Die Wahreit ist dem Menschen zumutbar) è un'importante testimonianza della consapevolezza critica che la Bachmann ha del ruolo dello scrittore e dell'artista nella società contemporanea, nonché un'analisi del linguaggio che si muove nella medesima direzione dei precedenti studi su Musil e Wittgenstein. Nella stessa prospettiva devono inquadrarsi anche le lezioni che la Bachmann tiene a Francoforte, dove occupa la cattedra di Poetica, nel semestre invernale 1959/60.
Nel 1961 pubblica la raccolta di racconti
"Das dreißigste Jahr", che ottiene numerosi premi e riconoscimenti.

Dell'opera in prosa della Bachmann fanno parte anche un secondo volume di racconti (Simultan, 1972) e il romanzo
Malina (1971), primo di un ciclo che avrebbe dovuto intitolarsi Todesarten.

Questo progetto, di cui ci rimangono altri due frammenti (Der Fall Franza e Requiem für Fanny Goldmann) rimane incompiuto per la tragica morte della scrittrice, scomparsa il 17 ottobre 1973 a Roma in seguito alle ustioni riportate in un incendio.

Amica e compagna di Hans Werner Henze, per cui ha anche scritto libretti d'opera, e di Max Frisch, vicina a Nelly Sachs, Hans Magnus Enzensberger e Witold Gombrowicz, traduttrice di Anna Achmatova e Giuseppe Ungaretti, impegnata in battaglie femministe e contro la guerra del Vietnam, collaboratrice della Televisione bavarese e della rivista «Botteghe oscure», Ingeborg Bachmann
attraversa con il suo "disperato sforzo intorno all'indicibile" la seconda metà del Novecento europeo.
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Ancora la semina è lontana



Si vedono terreni inzuppati di pioggia e stelle di marzo.
Nella formula di pensieri infecondi si configura I'universo
seguendo l'esempio della luce, che non sfiora la neve.

Sotto la neve ci sarà anche polvere e, non disfatto,
il futuro nutrimento della polvere. Oh il vento che si leva!
Altri aratri dirompono I'oscurità.
Le giornate tendono a farsi più lunghe.

Nelle lunghe giornate, non richiesti, veniamo seminati
entro quei solchi storti e diritti, e si eclissano stelle.
Nei campi prosperiamo o ci corrompiamo a caso,
docili alla pioggia, e infine anche alla luce.[/align]
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Tutti i giorni



La guerra non viene più dichiarata,
ma proseguita. L'inaudito
è diventato quotidiano. L'eroe
resta lontano dai combattimenti. Il debole
è trasferito sulla linea di fuoco.
La divisa di oggi è la pazienza,
medaglia la misera stella
della speranza, appuntata sul cuore.
Viene ancora conferita
quando non accade più nulla,
quando il fuoco tambureggiante ammutolisce,
quando il nemico è diventato invisibile
e l'ombra di un eterno riarmo
copre il cielo.
Viene conferita
per la diserzione dalle bandiere,
per il valore di fronte all'amico,
per il tradimento di segreti obbrobriosi
e l'inosservanza
di tutti gli ordini.[/align]
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Spiegami, amore



Leggero il tuo cappello lievita, saluta
s’agita al vento, il tuo capo scoperto
ha incantato le nuvole, il tuo cuore
è occupato altrove, la tua bocca
s‘inride di nuovi linguaggi;
la campagna di erba tremolina si ricopre,
l’estate accende il tarassaco e lo spegne,
accecata dai fiocchi tu sollevi il viso,
ridi e piangi e te stessa distruggi,
che più può mai succederti -
Spiegami, Amore[/align]
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birillino8
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Messaggio da birillino8 »

[align=center]Il gioco è finito



Mio caro fratello, quando costruiremo una zattera
per scendere giù lungo il cielo?
Mio caro fratello, presto sarà il carico immenso
e noi affonderemo.

Mio caro fratello, sul foglio tracciamo
molti paesi e binari.
Sta attento, su quelle linee nere
con le mine potresti saltare.

Mio caro fratello, poi voglio gridare
legata stretta al palo.
Ma tu già cavalchi dalla valle dei morti
e insieme fuggiamo.

Desti nel campo di zingari e desti in tenda nel deserto
scorre sabbia dai nostri capelli,
la tua, la mia età e l'età della terra
non si misura con gli anni

Non lasciarti ingannare dall'astuzia dei corvi,
da una zampa vischiosa di ragno, dalla penna nel rovo,
nel paese della cuccagna non mangiare e non bere,
schiuma apparenza da padelle e bicchieri

Solo chi al ponte d'oro, per la fata rubino,
la parola sa ancora, ha vinto.
Devo dirti che con l'ultima neve
si è sciolta nel giardino.

Han piaghe i nostri piedi per molte e molte pietre.
Uno è sano. Con lui salteremo,
finché il re dei fanciulli con in bocca la chiave del regno
non ci prenderà con sé e noi canteremo:

E' una bella stagione, quando il dattero è in fiore!
Chi cade ha le ali.
Purpurea digitale orla il sudario dei poveri,
e il tuo tesoro sul mio sigillo come foglia cala.

Si va a dormire, caro, il gioco è finito.
In punta di piedi. Si gonfiano le camicie bianche,
Papà e mamma dicono che ci sono i fantasmi
quando scambiamo il respiro.[/align]
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