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Viola Fischerová

Inviato: gio nov 13, 2008 2:17 pm
da birillino8
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Viola Fischerová

Immagine[/align]

Viola Fischerová nasce a Brno nel 1935. Figlia del filosofo Josef Ludvík Fischer, cresce in un ambiente di intellettuali e sin dagli anni dell’università frequenta scrittori e artisti
La sua prima raccolta di versi,Propadání (Sprofondando), completata sul finire degli anni Cinquanta, non viene accettata nelle case editrici sottoposte alla censura del regime totalitario; alcune di quelle poesie sono uscite nel 1995 in «Revolver Revue».
Dopo il primo vano tentativo di pubblicare, la Fischerová smette per lungo tempo di comporre poesie;
Laureata in letteratura ceca e polacca, negli anni Sessanta la Fischerová lavora soprattutto alla redazione culturale della radio cecoslovacca, curando programmi dedicati alla letteratura e scrivendo tra l’altro adattamenti radiofonici di opere letterarie. Nell’autunno 1968, dopo l’invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe del patto di Varsavia, come altri intellettuali che avevano creduto nella possibilità di riformare il cosiddetto socialismo reale sceglie l’esilio insieme al marito Pavel Buksa (noto come scrittore con lo pseudonimo di Karel Michal) e si stabilisce a Basilea. Qui alterna varie occupazioni mentre studia per prendere una seconda laurea in germanistica e storia.
Negli anni Ottanta si trasferisce in Germania, a Monaco, dove ricomincia a scrivere versi, affiancando nuovamente la poesia alla pubblicistica: collabora infatti con periodici e case editrici del dissenso e dell’esilio, e inoltre con la redazione di Radio Free Europe.
È rientrata nel suo paese dopo i cambiamenti politici e istituzionali seguiti alla cosiddetta ‘rivoluzione di velluto’ del novembre 1989 e dopo la morte del secondo marito, lo scrittore Josef Jedlicka. Attualmente vive a Praga.

Inviato: gio nov 13, 2008 2:20 pm
da birillino8
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A mia madre



Mia madre come farina
spargono tra l’erba
e annaffiano

Tu stessa volevi
quell’impasto
di te e d’argilla

disfarti
mescolarti
e nutrire ancora

Su quel prato mamma
ho tre fratelli abeti
E neanche a loro posso
avvicinarmi mai.[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:22 pm
da birillino8
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A volte Signore



A volte Signore per un secondo
mi lasci la porta aperta su
quello che scorgo

Mele vive su un nudo albero d’autunno
sorbe allegre comparire nel viale
i miei antichi sogni con la vita

e l’eterno opposto della perdita
in cui mi trovo.[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:23 pm
da birillino8
[align=center]Così all’improvviso



Così all’improvviso cominci
a portare l’altro tuo volto

Chi ti riconosce
sono tre anziani
che vedono ciò in cui credono

La bella ragazza allegra
che non sei stata.[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:24 pm
da birillino8
[align=center]La rosa non muore...



La rosa non muore quando si coglie
nel vaso infiacchisce e respira

Quella che ti misi nella tomba
però fu soffocata dalla terra

Due morte una viva
Per la prima implorai la morte
Alla seconda la diedi.[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:27 pm
da birillino8
[align=center]Il tuo natale



Il tuo natale ricopre
un tavolo vuoto
con due candele

Ma chi mangerebbe
da piatti passati
e si ubriacherebbe da bicchieri di prima

Neppure al cane piacciono
queste ossa senza cena

I vicini intonano canti natalizi
tra poco nascerà per noi

E tra qualche mese morirà.[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:28 pm
da birillino8
[align=center]Per la nonna Ludvika



Per la nonna Ludvika
ha battuto le ore del tramonto
ogni quarto d’ora l’orologio
del campanile

Con il bastone nella stanza
tra la radio lo specchio
il tavolo e il letto

la signora del boscaiolo
mostrava una bella fotografia
di quando ancora aveva tra tutte
«la vita più sottile e la pelle più fina»

La nonna Ludvika
ha partorito quattro volte
era frigida
ed è morta in lacrime
sull’amore
di Fabrizio Del Dongo
nel pomeriggio
tra le tre e le quattro.[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:29 pm
da birillino8
[align=center]E talvolta le si avvicina...



E talvolta le si avvicina
il figlio non nato
Ha i capelli biondi del suo nonamore
e lo stesso sorriso gli stessi denti
Rimane ma non parla mai
E lei non saprà
in quale grembo e abbraccio sia venuto
quel che doveva venire da lei
il figlio a cui ha negato un mirtillo
e non ha dato neppure la palla
che del resto ha portato davanti a sé
non certo dentro di sé.[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:31 pm
da birillino8
[align=center]Anche tu...



Anche tu non pensi a me
da quanti giorni?
Anche tu hai trovato
un’altra vita?

E se facesse buio
prima di albeggiare

Tutta la sera oggi
fissi sull’acqua nera
due cigni
senza muoversi.[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:33 pm
da birillino8
[align=center]La porta di casa



La porta di casa
ingresso in una ferita aperta
Le scale brillano
Né una goccia di sangue
né una piccola piuma
Tutta la nostra vita
è durata sedici anni
e si è svolta in tre camere.



[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:35 pm
da birillino8
[align=center]E questa sono io?



E questa sono io?
Senza fame non sazia
senza vestiti non nuda
sola sotto le ali
di un cigno nero
con cui sei
una cosa sola.[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:37 pm
da birillino8
[align=center]Ad Antonín Brousek



La mattina salutare il vecchio melo
davanti alla finestra Non sei solo
se hai un gatto e un cane
ai piedi la chiusa che scroscia
e trabocca di continuo
il fulgore del tramonto tra le fronde
quando di sera vado
al cimitero alla tomba
come a casa.[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:39 pm
da birillino8
[align=center]Tu che sei...



Tu che sei tra
cielo e terra
vuoi danzare
ogni mattina sulle tue
gambe morte
E noi nuovamente ti
preghiamo di giacere
di giacere finalmente.[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:40 pm
da birillino8
[align=center]Signore mi hai dato...



Signore mi hai dato il mio destino
Non comprendo
quel che non ho il coraggio di capire
Sono soltanto ciò che ho
Te in me stessa
ciecamente a Te
mi avvinghio.[/align]

Inviato: gio nov 13, 2008 2:41 pm
da birillino8
[align=center]Adesso solo quando...



Adesso
solo quando ti addormenti
ti raggomitoli ancora
e di giorno un gatto
e di notte i sogni
ti rivelano
quel che calpesti
quel che non sai
e quel che desideri.[/align]