Claudio Cisco
Inviato: ven ott 31, 2008 5:05 pm
DOVE SENTO LA PRESENZA DELLA MADONNA: (ESPERIENZA DI VITA E DI FEDE)
Vi è un posto specifico che io avverto di forte impatto emotivo, particolarmente suggestivo e ricco di carisma e misticismo insieme: uno spazio che oserei definirlo magico, di quella magia spirituale, sublime, soprannaturale che avvicina al cielo, fino a sentirsi parte integrante di esso. Questo piccolo lembo di terra così prezioso da sembrare una gemma di valore inestimabile caduta dal cielo o una scintilla d’amore piovuta sulla terra dall’infinita luce divina è proprio il luogo dove sento fortissima,
pur senza vederla fisicamente,la presenza di Maria.
Siamo nella città di Messina dove sono nato e vivo, nel santuario di Montalto, un luogo di culto ubicato in un posto davvero splendido, in virtù del fatto che offre dalla sua altura un panorama talmente affascinante da lasciare qualunque osservatore senza fiato e senza parole.
La chiesa della Madonna di Montalto, bella per scultura ed architettura all’interno ed all’esterno,
si apre infatti su un sacrato abbastanza grande, quasi una enorme veranda che forse sarebbe giusto chiamarla terrazza vista la sua notevole altezza. Da lassù si usufruisce di una vista privilegiata e staordinaria sullo Stretto di Messina col suo bellissimo mare, le sue navi che vanno e vengono, la terra di calabria di fronte, e la Madonnina del porto che benedice la città. Girando per questo grande sacrato si possono ammirare anche numerose fioriere, delle panchine per sedersi e guardare lontano specie per i turisti che vengono in tanti ,poi ancora un binocolo per osservare da vicino il panorama e due statue: una tutta bianca raffigurante San Giuseppe,il santo della “buona morte”che io stesso spesso invoco per morire senza soffrire, magari in un attimo quando sarà,e l’altra in bronzo con l’immagine del papa Giovanni Paolo secondo appoggiato alla ringhiera che guarda lo Stretto. Quest’ultima, eretta in suo onore, in ricordo della sua visita effettuata in questo santuario nel giugno del 1988, nella quale lo stesso pontefice rimase molto colpito dalla bellezza del panorama.
Il santuario di Montalto fu fondato nel 1294 durante la guerra del Vespro per esplicita volontà della Madonna e col concorso di tutta la città. Esso è un luogo particolarmente sacro in forza di specifica manifestazione di una potenza superiore che vi è riconosciuta e venerata. E’ un luogo di culto straordinario per designazione soprannaturale o perché vi si venerano immagini miracolose.
Lo spazio del santuario è ritenuto sacro ed è centro di speciale attrazione. Vi si va per unirsi più sensibilmente a Dio o alla Vergine, impetrarne grazie e favori, riconciliarsi. Il santuario parla allo spirito e al cuore dei credenti, in particolare quelli mariani dove si fa esperienza di madre.
L’icona dela Madonna di Montalto è rappresentata dall’immagine di Maria col bambino Gesù, in altri dipinti appare anche, secondo precisi riferimenti storici, con indosso una veste bianca con la mano destra alzata in segno di benedizione e la sinistra che tiene lo stemma della città di Messina, rosso con la croce gialla, in difesa dei messinesi contro i francesi.
Specificando come premessa il fatto che la presenza mariana si percepisce in tutto il santuario, a tal proposito volevo sottolineare come validi ed esperti esorcisti abbiano potuto verificare la forza del suddetto luogo nella lotta contro il demonio, volevo aggiungere inoltre che la Madonna stessa mi ha fatto comprendere quanto sia importante e preminente recarsi all’interno della chiesa per celebrare messa e ricevere sacramenti prima di fermarsi nel luogo dove io l’avverto di più.
Il posto dove sento forte la presenza mariana fa parte ovviamente del santuario ma non è situato né all’interno della chiesa e nemmeno dentro il vasto perimetro che delimita il sacrato ma bensì al di fuori di esso, anche se molto vicino.
Vi sono infatti delle scalette abbastanza lunghe che scendono via via dal sacrato verso il basso che servono a collegare il santuario stesso con la strada sottostante; nella parte superiore delle scale, sul lato destro per chi scende, vi è uno spazio di verde a metà tra un giardino e una villetta notevolmente grande e ben curato, recentemente riaperto al pubblico e di proprietà del santuario medesimo.
Scendendo le scalette che iniziano proprio dal sacrato, dopo circa una cinquantina di metri, sulla sinistra in basso e quasi in un angolo, vi è una incavatura sul muro, direi una nicchia di una discreta grandezza con all’interno la statua della Madonna. La Vergine nella scultura, sempre illuminata da una lucettina, porta sul capo una corona di stelle, presenta le mani allargate, aperte verso il basso e tiene schiacciato sotto il piede un serpente. E’ l’immagine della Madonna della medaglia miracolosa apparsa in Francia nel 1830 a Santa Caterina Labourè. La statua è dentro una nicchia vetrata e il vetro stesso è protetto da una grata di ferro a forma di arco e chiusa a da un lucchetto.In alto, incise sul marmo posto nel muro sopra la nicchia, disposte anch’esse a forma di arco, si leggono le seguenti parole: “Venite figli sono io la Madre”. Sotto la nicchia vi si trova un marmo di considerevole spessore che funge da base, incisa sul quale spicca una grande M maiuscola, simbolo di Maria. Situata proprio a fianco, di fronte per chi guarda dal sacrato, vi è un’altra nicchia uguale a quella dove è posta la statua del Madonna, però vuota, come mancasse qualcosa.
Il posto appare veramente suggestivo, sembra proprio un luogo adatto ad apparizioni soprannaturali, vi sono molte fronde che dall’alto calano sulla nicchia creando ombra e molti insetti vi si vedono intorno. Sopra il marmo posto sotto la nicchia vi sono due vasi grandi ma con piante ormai appassite e pianticelle o fiori finti incastrati nella grata assieme a qualche immaginetta sacra. Vi si trova poi tutto ciò che porto io con amore, man mano, specie in ricorrenze e momenti particolari alla Madonna: rose di vari colore, cuoricini di diverse dimensioni alcuni con la scritta “Ti amo”, coroncine di rosario, angioletti. Alcuni di essi restono, altri vengono portati via da ignoti essendo un luogo all’aperto non controllato, altri vanno deteriorandosi col tempo. Sono tutti oggeti legati alle grate con lacci, spaghi o cordicelle improvvisate. Mi son chiesto spesso il motivo per il quale un luogo , almeno per me così importante e vitale tanto da esserci la Madonna, venga trascurato, a differenza del sacrato del santuario che appare sempre splendido e curato. Eppure ci vorrebbe solo un po’ di buona volontà affinchè qualche anima pia del luogo mettesse almeno un po’ d’aqua alle piante o togliesse tutta l’erba e le foglie che giacciono per terra nel più completo abbandono.
Se le persone che frequentano abitualmente il santuario e non solo esse ma anche visitatori occasionali o semplici cittadini di Messina mostrassero più interesse , se insomma sapessero e comprendessero l’importanza di quel luogo dove vi è posta quella Madonna, io credo che avrebbero verso di esso più cura e attenzione. Non si prega quasi mai infatti davanti a quella statua, mai un rosario recitato lì, eppure fa parte del santuario, è un luogo di passaggio specie per molti turisti stranieri e italiani che transitano proprio da lì . Messina è diventata infatti una città turistica grazie al suo porto, sbarcano enormi navi da crociera, continuamente ed anche due alla volta con tantissima gente a bordo, ma quasi nessuno di loro si ferma in quel luogo, continuano a salire le scale interessate esclusivamente a raggiungere il sacrato che sta più in alto e a fotografare e filmare il panorama che offre il santuario. Sì, forse la colpa è anche mia che non sono stato capace di divulgare quella enorme ricchezza spirituale che mi trasmette la Madonna da quel posto, ho tenuto troppo per me tutti i segni, i prodigi, le rivelazioni. Ho mantenuti segreti anche i miracoli, le guarigioni, non solo quelle fisiche ma soprattutto quelle del cuore, le guarigioni interiori che a Dio interessano di più, tutti compiuti per intercessione di Maria e nel nome di Gesù, nome al di sopra di ogn altro nome, che è lo stesso ieri, oggi e in eterno. Forse non ho compreso che persino io stesso potevo essere per gli altri una prova della sua esistenza. Penso ad esempio agli eventi che la Madonna mi ha rivelato proprio da lì prima che accadessero, tutte cose o situazioni che io sapevo in anticipo, ricordo per citarne solo alcuni quando Maria mi chiese di portare lì con me due coniugi Maurizo e Giovanna e di pregare per la loro figlia Stefania che aveva lasciato la loro casa prendendo brutte strade preannunciandomi che Lei l’avrebbe fatta ritornare, cosa che successe; ricordo ancora le lacrime di dolore della madre in pena per la figlia prima e poi quelle di gioia per averla riabbracciata dopo. La preghiera alla Madonna per la figlia fu fatta l’8 dicembre nel giorno dell’Immacolata Concezione, e furono proprio Maurizio e Giovanna, secondo la volontà di Maria, a deporre quel giorno ai piedi della statua la rosa che la Madonna desidera le venga portata da me ogni anno, è stata la prima volta che non sono stato io a farlo. Ricordo ancora con vivida emozione quando sempre Lei mi rivelò prima che accadesse la guarigione di Francesca, una ragazza con la benda su un occhio già compromesso che rischiava di perdere completamente la vista avendo ereditato dalla madre Caterina, diventata a sua volta non vedente, la stessa malattia. Si trattava di un male che colpiva gli occhi, incurabile per la medicina e che l’avrebbe portata progressivamente alla cecità come la madre. E poi mi torna in mente ancora il ricordo quella volta in cui Maria mi disse da quel posto che avrei vinto gli attacchi di panico che per un decennio mi impedivano di uscire da casa e che ci sarei riuscito senza cura farmacologica ma con l’aiuto del Padre Celeste, o quando mi spiegò che la mia detenzione carceraria durata quasi due anni doveva avvenire nella città di Enna, proprio in quella città dove io avevo ambientato il mio libro “Il vecchio e la ragazza”, libro ispirato e scritto sotto dettatura dal male, composto in un periodo buio della mia vita in cui ero schiavo del diavolo, libro che oggi, rileggendolo, capisco di non averlo scritto volontariamente, la mia ispirazione artistica infatti risultava condizionata ed inquinata. Ricordo, anche se è una situazione molto leggera, ma l’amore di Dio lo si può trovare sia nelle grandi cose come nelle piccole, quando Maria mi fece capire che Gesù mi avrebbe consentito come regalo la possibiltà di vedere dal vivo il mio cantante preferito Alan Sorrenti, un mio idolo che ha accompagnato i miei ricordi facendo da colonna sonora di tutta la mia vita sin da ragazzino poco più che adolescente, l’avrei visto finalmente dal vivo a Viagrande in provincia di Catania, non vi posso dire l’emozione e i segni piovuti dal cielo in quel gorno così speciale per me. Sono questi narrati, tutti avvenimenti che io ho saputo prima del tempo quando non potevo prevederlo.
Sono comunque tanti i segni che Maria mi ha dato da quel posto dove io continuo a recarmi spessissimo ,specie quando mi sento solo non avendo nessuno; ci vado per parlare, confidarmi ed essere ascoltato, per pregare, a volte recitando il rosario o dicendo la Coroncina alla Divina Misericordia. Sto con Lei come si fa con una madre dolcissima ed affettuosa che non si stanca mai di starmi vicino e di proteggermi contro le insidie del male. La vicinanza della Madonna come quella di Dio o il sostegno della fede non garantiscono una vita senza problemi, dolori o difficoltà, non ti evitano gli attacchi del diavolo che anzi risulteranno essere maggiori man mano che si cresce nella fede ma ti aiutano ad affrontarli meglio con più serenità e consapevolezza di potercela fare perché sorretti dall’aiuto di Dio che è sempre con te. Spesso si trova la chiave per risolverli in quanto guidati dallo Spirito Santo che apre la mente ed indica la strada rivelandosi è il più grande geniale maestro di tutti i tempi, donandoti una sapienza che non è di questo mondo ma che viene dall’alto. Non è per niente facile comunque parlare di ciò che mi accade riguardo la Madonna. Per me è destino dovermi tenere tutto dentro senza mai avere avuto la gioia di poterlo condividere con gli altri se non, come sto facendo ora, attaverso il talento che Dio mi ha donato sin da piccolo: la scrittura; non mi è stata mai data, infatti, la possibilità o l’opportunità di farlo. Per questo motivo ho lasciato la chiesa evangelica nella quale mi trovavo bene tutto sommato, mi piaceva il loro modo di pregare e di rapportarsi a Dio. Rientro in quella cattolica e mi rendo conto che il problema è sostanzialmente lo stesso anche se per motivi diversi, per prudenza o altro, non so. Si continua a considerare Maria come una creatura lontana ed inaccessibile, direi inavvicinabile, appartenente a chissà quale altro mondo lontano mille anni luce da noi terrestri, con la quale si può entrare a contatto solo dopo la morte . Ma non si comprende invece che non c’è nulla di più normale che comunicare con Lei anche senza avere il dono della veggenza ma semplicemente sentendone la presenza; siamo divisi solo dal corpo, lei vive in dimensione spirituale, noi in quella fisica ma siamo spiriti entrambi, fatti della stessa essenza e creati per lo stesso destino da un unico Padre, del resto anche lei era come noi quando era nella vita terrena. Tutto sembra complicato, impossibile, privilegio solo di pochi eletti. Ma io sono forse un eletto? Eppure la sento, basta aprire il cuore e gli occhi dello spirito. Esiste una sola verità affinchè ciò possa accadere come continua a succedere a me: tornare puri come bambini e credere, e la madre di Gesù si farà trovare.
Ho lasciato con dispiacere il Rinnovamento nello Spirito sia perché, come nella chiesa protestante, non mi è stato permesso di testimoniare, paradossalmente non l’ho potuto fare nemmeno trovandomi in chiese cattoliche che portano nomi mariani. Quindi non appartengo più a nessun gruppo o comunità di preghiera, frequento la chiesa cattolica dello Spirito Santo, sono in mezzo alle suore e sto bene, prendo la comunione ogni domenica perchè ritengo assolutamente indispensabile e vitale nutrire lo spirito col sangue e corpo di Cristo. Poi, per il resto, vado dove mi porta il cuore, sono occasionalmente di tutte le parrocche e di nessuna, senza poter contare sull’aiuto spirituale di nessuno, eppure perfino i santi hanno avuto bisogno di un sacerdote che gli facesse da guida spirituale, ma io no, destino per me andare avanti da solo in ogni campo della vita, compreso quello della fede, totalmente da solo, affidandomi unicamente alle preghiere e al dialogo continuo con Dio, che non è poco. Ascoltando il cuore, seguendo La Parola di Dio ma evitando scontri verbali di interpretazioni nella lettura che hanno diviso la chiesa cristiana, io faccio una cosa importantissima e basilare: analizzare costantemente la mia condizione spirituale con molta attenzione, verificarla e rimetterla in discussione se è il caso quando penso di sbagliare, restando sempre umile e ascoltando la voce del cuore, che quando riesce a rimanere puro ed incontaminato, non mente e non sbaglia mai. Fuggire il peccato e mettere Dio al primo posto e al di sopra di tutto nella propria vita , solo in questo modo si cresce nella fede, ed io sono cresciuto davvero tantissimo con ancora ampi margini di miglioramento se continuerò su questa strada. Con gli occhi limpidi, una freschezza interiore e la pace nel cuore ho imparato a guardare lontano, anche a ciò che esiste ma non si vede, cogliendo i segni del cielo anche i più piccoli ed impercettibili, fidandomi incondizionatamente di Dio. Ed ogni volta che commetto anche il più piccolo errore, corro subito a confessarmi per ritrovare tramite il sacerdote l’abbraccio misericordioso del Padre.
In conclusione, tornando a quel luogo dove sento la presenza di Maria, mi chiedo cosa sarebbe giusto fare. Confesso che istintivamente vorrei correre subito dal parroco della chiesa di Montalto per raccontargli ogni cosa con sincerità e aprendomi completamente, poi vorrei anche pregarlo di valorizzare quel posto così importante per la Madonna, per me e per tutti: ma mi ascolterà? Saro' creduto?
"QUELLA STRANA RAGAZZA"
Magia di una notte di luna piena.
Non riuscivo a dormire.
Le tende bianche svolazzavano leggere
e una chiara luce illuminava la stanza.
Il respiro del mare arrivava alle mie orecchie
il richiamo era troppo grande per resistere.
Una figura
dai lunghi capelli biondi,
innamorata del suo mare
veniva verso di me.
Il suo sorriso era dolce
i suoi occhi tristi,
quella strana ragazza confidava al mare sogni e segreti
sicura che mai nessuno li avrebbe rubati.
Disperato io la chiamavo
in quella notte di luna piena,
avevo bisogno che qualcuno mi ascoltasse
sognasse per me.
E lei era già là
a piedi scalzi,
sulla sabbia umida e fresca,.
si lasciava accarezzare dalle onde.
I suoi occhi erano quelli del mare
guardavano la luna e il suo chiarore
inseguivano i suoi desideri,
rincorrevano i suoi sogni.
La luna
era alta nel cielo,
la sua luce argentea
illuminava il mare.
Gli occhi di quella strana ragazza
seguivano il ritmo delle onde,
la vedevo correre,
ritornare a vivere.
"L'ANGELO NERO"
L 'angelo nero è tornato
a bussare alla mia porta.
E' entrato
senza che me ne accorgessi.
Nel silenzio assoluto
dei suoi passi inesistenti,
mi avvolge nel suo manto
fatto di fumo e di tenebre.
Muta creatura
della notte più buia,
mi hai preso
senza che un lamento
venisse fuori dalle mie labbra gelide,
bianche come la cera.
Ora sono anch'io una creatura della notte,
una sorta di vampiro
assetato di via, assuefatto di morte,
faccio parte del tuo mondo allucinante.
Voglio solo fuggire via nell'oscurità,
spiegare le mie ali di pipistrello
e volare lontano
nella notte che adesso sento d'amare.
Fuori il fiume sta scorrendo,
dentro il fuoco non si spegne
mai un momento,
ed io come ti sento, io ti sento!
E tu angelo nero,
ormai vivi nell'oscurità della mia anima
come una candela accesa
che va spegnendosi lentamente
ma che non si consuma.
"LA LEGGENDA DI CAMILLA"
Chi di realtà si nutre
defunta ombra del nulla eterno è,
chi ai sogni crede,
la collera del tempo affamato
vincerà nei secoli.
Fra i castelli fatati dei mie sogni
Illa io ti sto inseguendo,
è la tua leggenda.
Gelosi folletti la raccontano in sogno.
"Una notte di duemila anni or sono,
Camilla, una leggiadra ed esile ancella,
scrisse nel suo cuore:
“L’amor non vien da me, la fede stanca illusione,
la mia tenera età fior che appassisce,
ai sogni affido il mio avaro destino”.
Disperata ma senza lacrime,
corse verso quel dirupo che dominava quella valle
incantata da filtri magici, popolata da gnomi,
e da lassù altissima si gettò
gridando al vento prima di schiantarsi al suolo:
“Io vivo e vivrò per sempre”.
Sopra quella valle,
il tempo arrestò la sua corsa affannata
e, come per incanto, tutto restò immutato.
Ed ancor oggi, duemila anni dopo, il viandante solitario
che ignaro non conosce la storia di lei
ed attraversa quell’angusta e remota valle,
senza veder né capir nulla,
ode nel leggero mormorio del vento,
l’eco della voce del fantasma di lei
che ripete ancora:
“Io vivo e vivrò per sempre”."
Sì, nella mia fantasia,
tu Illa sei viva
e vivrai per sempre
con me.
"LA FAVOLA DI UNA PICCOLA LACRIMA"
Da una bimba e un pianto
nacque lei
piena di paure e ingenuità,
chiara e traparente
dai suoi occhi si affacciò
e da quelle ciglia sottili
piano piano scese giù.
Attraversò quel viso
dai lineamenti dolci
pulito di bambina
e per il mondo
sola sola
s’incamminò.
Ma era troppo ingenua
non conosceva il male
e la sua vita
era già in pericolo.
E passarono in fretta gli anni
e anche le stagioni
venne presto l’inverno
portando con sé la pioggia.
Tante grandi gocce
cadevano giù dal cielo
tutte insieme,
erano prepotenti
si spingevano tra loro
si bisticciavano.
La dolce lacrima ben presto
si trovò sommersa
cercò di ribellarsi
ma era troppo buona
e non aveva la forza.
Così per non morire
pensò di tornare
dentro quegli occhi
dov’era nata.
Sola e stanca
cercò quella bambina
la cercò dovunque
e la trovò alla fine.
Ma era ormai cresciuta
non era più bambina
il suo viso era truccato
non si ricordò di lei
e la cacciò via con forza.
Così la povera lacrima
restò proprio sola
in balìa di tutti
senza alcuna difesa.
Vagava per il mondo
ignorata da chiunque
sembrava invisibile
trasparente
proprio come una lacrima.
E venne il sole
e con la sua luce
forte forte
la illuminò.
Ma era ormai vecchia
allo stremo delle forze
e lentamente
si sciolse da sola.
Finisce così
la sua insignificante vita
la sua insignificante storia
e nel silenzio
la gocciolina muore.
Così è il mio destino
la storia di quella piccola lacrima
è uguale alla mia.
CLAUDIO CISCO "Presentazione e Bibliografia"
P R E S E N T A Z I O N E
CLAUDIO CISCO nasce il 18-10-1964 a Messina.
Malinconico e meditativo per natura, rivela sin da piccolo, in trasparenza, una sensibilità profondissima ed una straordinaria vocazione per lo scrivere. Scrittore inquieto dall'animo agitato e tormentato, amante della solitudine, esordisce nel 2004 col suo primo libro COME SONO DENTRO, dove la sua natura romantica e dolce si fonde meravigliosamente con la sua indole malinconica e funerea facendo germogliare liriche di ineguagliabile purezza. Ma la sua ispirazione sempre fervida non ha limiti ne' confini. Decide così di ampliare il suo percorso letterario spaziando nel campo della narrativa. Nasce l'anno dopo il libro COLEI CHE BREVEMENTE FU E CHE MAI IN VITA CONOBBI, nel quale il senso del mistero e la paura della morte si innalzano a vita sospinte dalla forza del sogno e dall'incanto dell'immaginazione, attraverso pagine delicatissime e di commovente bellezza nelle quali impeto del racconto e capacità fabulosa si armonizzano con arte. Libro successivamente modificato leggermente nel testo con due diverse copertine rispetto all'originale. Nello stesso anno sente l'esigenza di fare presa sui lettori e rischia coraggiosamente dando alle stampe il libro IL VECCHIO E LA RAGAZZA, un libro-scandalo che si schiera contro tutte le convenzioni sociali e ogni forma di moralità a difesa d'una libertà d'espressione illimitata e senza freni. Il libro fa molto parlare di se' ma incuriosisce, viene successivamente riscritto dall'autore col titolo LA FINE DELLA CICOGNA in una nuova stesura nella quale vengono aggiunti nuovi concetti. Nel 2006 torna al suo vecchio amore: la poesia, e crea il libro LA MIA ANIMA E' NUDA, dimostrando ancora una volta la sua impossibilità di essere e di realizzarsi in un mondo che nega tanto più crudelmente la felicità, quanto maggiore è la nostra virtù. Spinto dalla sua indomabile e istintiva creatività sempre ricca di idee ed emozioni, prosegue nel 2007 verso la strada della lirica e partorisce il suo quinto libro IL SILENZIO NEL SILENZIO. Una vera rivoluzione è in atto nel poeta. L'accessibilità immediata dei suoi versi, viene sostituita da un'accurata e sofisticata ricerca del vocabolo. La sua solitudine estremamente privata senza sbocchi, si apre di colpo al mondo che lo circonda attraverso tematiche di più ampio respiro. Segno evidente d'un artista, e d'un uomo prima, che sa continuamente rinnovarsi come un istrione della scrittura, capace di sorprendere ogni volta. Sempre nel 2007 raccoglie 40 sue poesie tratte dai libri di liriche scritti in precedenza e dà alla luce il libro SENSAZIONI. Focalizzando sempre più la sua genialità creativa e rinnovandosi continuamente da schemi originalissimi da lui stesso creati, scrive ANIMA SEPOLTA, un'espressione poetica d'avanguardia, alternativa, dove fobie ossessive e fantasmi interiori, esternandosi, si tramutano con sepolcralità in energie negative lugubri e macabre, segni indelebili d'una morte interiore eternamente rassegnata nel misterioso mondo della follia e dell'inconscio. Si cimenta poi in un monologo in prosa surrealista di carattere cerebrale e filosofica APOCALISSE MENTALE. Nel 2008 compone altri 2 libri in versi EROS E MORTE (poesie erotiche e dark) e LA LUNA DI PETER PAN, nel quale il romanticismo predomina velato da una indefinibile tristezza. Nel medesimo anno raccoglie tutte le sue liriche assieme a passi significative delle sue prose e scrive il libro TUTTO SU DI ME. Esterna poi tutto il suo amore per il mare dedicando interamente ad esso il libro di poesie L'ANIMA DEL MARE.
B I B L I O G R A F I A
-COME SONO DENTRO
-ANIMA SEPOLTA
-APOCALISSE MENTALE
-COLEI CHE BREVEMENTE FU E CHE MAI IN VITA CONOBBI
-IL VECCHIO E LA RAGAZZA
-LA MIA ANIMA E' NUDA
-IL SILENZIO NEL SILENZIO
-SENSAZIONI
-LA FINE DELLA CICOGNA
-EROS E MORTE
-LA LUNA DI PETER PAN
-TUTTO SU DI ME
-L'ANIMA DEL MARE
"IO L'HO VISTA"
Io l'ho vista
quand'ero ancora adolescente
e mi sentivo solo,
in quel freddo pomeriggio d'inverno
nel silenzio
in quella grotta buia coperta da fronde.
L'ho vista
nella sua nudità d'angelo
librarsi in volo con le sue ali dorate,
mi ha parlato
con la sua voce dolce e suadente.
L'ho vista, lo giuro!
anche se nessuno mi vuol credere,
mi ha detto di non svelare il suo segreto
che da allora è anche il mio.
Nella notte delle stelle cadenti
sono tornato nel punto dove mi è apparsa
ma non ho veduto più nulla
silenzio assoluto anche del vento,
ma una luce brillante si è accesa
subito dopo che sono andato via.
A TE MARIETTA (1855-1872)
A te Marietta!
che se sei stata la gioia, l’amore di qualcuno.
A te Marietta!
che non ti ho vista mai.
A te che t’immagino come un fiore
che sboccia, fiorisce e muore senza dolore:
chi potrà mai piangere o lodare
la tua cruda e gelida pietra
che forte ed imperterrita
sembra sfidare la collera del tempo?
A te Marietta!
che ti penso sempre
come una dolce ragazza vestita di bianco
che con il bruno dei tuoi capelli
formi un vistoso e sublime color di primavera
a te che guardando la tua tomba
mi s’incenerisce il cuore.
A te Marietta!
che nessuno un volto ti sa dare
e che con insistenza la tua immagine m’immerge
nel lontano passato della tua vita.
Non so chi tu sia stata
né saprò mai il motivo della morte che presto ti colpì
ma so con certezza che questa è la tua pietra
e che in essa il tuo corpo giace.
A te Marietta!
scrivo queste righe
per aggrapparmi all’illusione di un lontano ricordo
che mai ci fu.
Dedicata a colei che brevemente fu
e che mai in vita conobbi
LA SPOSA DEL MARE
Il suo corpo appartiene solo al mare
fedele sposa e amante del potente Nettuno.
Avanza elegante tra schiere di pesci
nel suo abito bianco,
spuma di cristallo
dal riflesso lunare.
Avanza la sposa sopra le onde,
cadono fiori dal cielo stellato
cielo che si confonde col mare,
brezze di vento
alitano accanto,
leggero un profumo di conchiglie
si diffonde sulle coste.
E' un rito la sua danza
sulle acque in controluce,
lontano s'ode un canto.
"IO E LA MORTE"
Note dell'Autore:
"Non vi fate sedurre, non esiste ritorno, non c'è nulla dopo, morrete come tutte le bestie divorati da vermi".
E' un paese morto. Strade malinconicamente deserte, aria pesante, spaventosamente tetra. Furtive ombre si sparpagliano e si riuniscono subito dopo, quasi per sentirsi meno sole. Silenzio assoluto interrotto soltanto da voli di pipistrelli, da rintocchi lugubri di campane. Porte chiuse, finestre sbarrate, occhi atterriti ed impotenti che, dagli usci delle case, spiano lei, signora e sovrana, padrona di tutti noi. Lungo mantello nero, teschio in faccia, bastone per reggersi, curva lei cammina zoppicando e lentamente, sola ed indisturbata. Nessun muro potrà fermare la sua falce. Ha in mano un taccuino verde speranza dove vi sono annotati i nomi e le ore di coloro i quali deve ancora chiamare ed uno nero morte con i nomi di chi ha già rapito con sè. Bambini, continuate il vostro girotondo e ridete di lei che vi sembra così buffa e troppo lontana. Ragazzi innamorati, stringetevi forte l'uno all'altra, tra sogni e amore, lei non si commuoverà e verrà a prendervi lo stesso.
Uomini e donne, ac(edited)ulate glorie e tesori, lei non si farà comprare e alla sua venuta tutto dovrete lasciare. Vecchi, raccomandate le vostre anime a Dio, lei non avrà paura e sarà molto più vicina di quanto possiate pensare. Gente chiusa nelle vostre case, cos'è questo silenzio? Musica! e ridete forte, e scherzate forte, continuate il vostro ballo in maschera, recitate la commedia della vita, ma sul più bello tu sentirai bussare alla tua porta. Inutile ogni tentativo di fuga o di gridare aiuto, interromperai la danza, toglierai la maschera, abbandonerai la tua dama e le tue damigelle e andrai nostalgicamente deluso con lei, più non tornerai; un istante di silenzio in casa tua insufficiente anche per piangere e poi, immediatamente, lei rialzerà il sipario e riaccenderà le luci e la musica e la danza, imperterrite, ricominceranno senza più una maschera: la tua. Sì, lei porterà anche te in quel malinconico recinto di foglie morte ed alberi spogli e stecchiti
e il tuo corpo straccio, sdraiato si confonderà tra quelli che lì ci son già da tempo. Io, di colpo, evito le braccia di chi vuol fermarmi e scappo giù in strada da solo e le corro dietro: "Perchè?" le grido con disperazione, "perche devo morire?" che male ho fatto per non poter vivere per sempre? Dimmi che ho un'anima, un respiro che vivrà in eterno. Dimmi che il mio sangue non è il liquido d'un automa, che il mio cuore non è un motore, i miei nervi non sono fili sottili uniti tra di loro fatalmente,la mia mente non è un computer. Vedi io ti parlo, ti sento, sono felice, sono triste, ho paura, so scrivere una poesia. Ti prego signora sovrana, tu che sei l'unica che puoi, risparmiami, non farmi morire. Io amo un fiore, una coccinella, un bimbo, amo la vita". Lei si ferma e mi guarda in faccia. E' strano ma di colpo non ho più paura. E' così naturale osservarla in volto, come se si trattasse di un incontro indispensabile, sembra quasi una figura viva, e pensare che la immaginavo diversa e cattiva. Lei mi risponde: "Va' via ragazzo, tua madre t'aspetta a casa, e ricorda sempre, tu potrai anche essere come me per un solo istante morendo, ma io non potrò mai essere come te quando risusciterai in eterno. Poi mi volta le spalle e girando l'angolo scompare. Io rimango confuso, triste e felice nello stesso istante e piangendo divertito, correndo, torno a casa.
"APRITI CON ME"
Non puoi fuggire da te stessa, non devi nasconderti anche da me. Ormai io ti conosco sai, è come se leggessi dentro i tuoi pensieri. Nei tuoi occhi da troppo tempo spenti ma bellissimi e di straordinario colore, vedo riflessa chiaramente come per magia la tua anima. Il tuo sguardo avvilente, etereo, quasi lunare smaschera questo tuo essere creatura persa, come chi è presente solamente col corpo ed è lontana mille anni luce con la mente Ma io provo ad immaginare il fascino di quel tuo viso che sarebbe capace di ipnotizzare chiunque se solo potesse ritrovare la bellezza e la spensieratezza del suo sorriso. Ti prego: apriti con me! Non chiuderti tenendoti tutto dentro, forse non trovi le parole, non sai da dove cominciare. Parlami del malessere che ti opprime e dal quale credi di non poterti liberare. Ci sono segreti, esistono paure in te, lo sento. La tua vita è un mare in tempesta ed il tuo futuro lo vedi annebbiato, hai già pianto parecchio fino a prosciugare ogni lacrima ma dall'amarezza e lo sconforto di questo tuo dolore, ne uscirai fuori e per sempre, se lo vorrai veramente. La mente mia ora precipita in fondo alla tua, e in simbiosi con i tuoi stessi tormenti scopre un'ombra, intravede una solitudine profondissima, si perde nel labirinto del tuo mistero lasciandosi del tutto rapire dalla angoscia che ti possiede. Come fari abbaglianti nel buio, i tuoi pensieri negativi sparano su me ma non mi uccidono, mi danno più forza. Ti scongiuro: apriti con me! Io ti ascolterò con attenzione e pazienza senza giudicarti affatto ma cercando di comprenderti, calandomi al tuo posto. Ora dimmi perchè ti consumi così, cosa c'è che mi nascondi, c'è un pericolo che incombe o un demone alle tue spalle. Dimmi tutto ciò che vuoi, qualsiasi cosa o confidenza, fammi partecipe di ogni tua sensazione, io sono pronto a seguirti con cura, ovunque ed a qualunque costo, finchè mi permetterai di farlo, amica mia! Non odiarti in questo modo ma rendi il bene per il male, prova finalmente ad amarti un pò, scaccia via dalla tua vita la tristezza, i fantasmi della notte, distruggi definitivamente la disperazione. Sento che un sogno, una speranza sopravvivono ancora sepolti dentro il tuo io, ti chiedono luce, entusiasmo, poesia, invocano tenerezza. Ti supplicano soltanto di non arrenderti al male ma di lottare, di non perdere la fiducia in te stessa, sanno che se vuoi ce la fai, puoi riscattarti aprendo gli occhi che tieni bendati. Insegui quel sogno e quella speranza, fallo con volontà e coraggio, credendoci fino in fondo, ti accorgerai che sono più vicini e raggiungibili di quanto tu possa pensare. Fai piovere amore su di te, apri la porta del cuore, quanto c'è di puro, di meraviglioso tu l'avrai. Coltiva e lascia germogliare quegli amori trascurati ed abbandonati in fondo al tuo cuore, sai bene che ci sono ancora, ti stupirai piangendo di gioia nell'osservarli fiorire nella tua giovane vita. Credimi, ti prego ascolta queste mie parole: apriti con me! Io sono qui con te per aiutarti. Non c'è sbaglio o colpa alla quale non si possa rimediare, non esiste sconfitta in grado di annullarti e non è mai troppo tardi per riemergere. Adesso sei solo caduta ma ti giuro e sono certo che presto ti rialzerai e rinascerai con più forza e più amore di prima. Credici, credici, credici!
Vi è un posto specifico che io avverto di forte impatto emotivo, particolarmente suggestivo e ricco di carisma e misticismo insieme: uno spazio che oserei definirlo magico, di quella magia spirituale, sublime, soprannaturale che avvicina al cielo, fino a sentirsi parte integrante di esso. Questo piccolo lembo di terra così prezioso da sembrare una gemma di valore inestimabile caduta dal cielo o una scintilla d’amore piovuta sulla terra dall’infinita luce divina è proprio il luogo dove sento fortissima,
pur senza vederla fisicamente,la presenza di Maria.
Siamo nella città di Messina dove sono nato e vivo, nel santuario di Montalto, un luogo di culto ubicato in un posto davvero splendido, in virtù del fatto che offre dalla sua altura un panorama talmente affascinante da lasciare qualunque osservatore senza fiato e senza parole.
La chiesa della Madonna di Montalto, bella per scultura ed architettura all’interno ed all’esterno,
si apre infatti su un sacrato abbastanza grande, quasi una enorme veranda che forse sarebbe giusto chiamarla terrazza vista la sua notevole altezza. Da lassù si usufruisce di una vista privilegiata e staordinaria sullo Stretto di Messina col suo bellissimo mare, le sue navi che vanno e vengono, la terra di calabria di fronte, e la Madonnina del porto che benedice la città. Girando per questo grande sacrato si possono ammirare anche numerose fioriere, delle panchine per sedersi e guardare lontano specie per i turisti che vengono in tanti ,poi ancora un binocolo per osservare da vicino il panorama e due statue: una tutta bianca raffigurante San Giuseppe,il santo della “buona morte”che io stesso spesso invoco per morire senza soffrire, magari in un attimo quando sarà,e l’altra in bronzo con l’immagine del papa Giovanni Paolo secondo appoggiato alla ringhiera che guarda lo Stretto. Quest’ultima, eretta in suo onore, in ricordo della sua visita effettuata in questo santuario nel giugno del 1988, nella quale lo stesso pontefice rimase molto colpito dalla bellezza del panorama.
Il santuario di Montalto fu fondato nel 1294 durante la guerra del Vespro per esplicita volontà della Madonna e col concorso di tutta la città. Esso è un luogo particolarmente sacro in forza di specifica manifestazione di una potenza superiore che vi è riconosciuta e venerata. E’ un luogo di culto straordinario per designazione soprannaturale o perché vi si venerano immagini miracolose.
Lo spazio del santuario è ritenuto sacro ed è centro di speciale attrazione. Vi si va per unirsi più sensibilmente a Dio o alla Vergine, impetrarne grazie e favori, riconciliarsi. Il santuario parla allo spirito e al cuore dei credenti, in particolare quelli mariani dove si fa esperienza di madre.
L’icona dela Madonna di Montalto è rappresentata dall’immagine di Maria col bambino Gesù, in altri dipinti appare anche, secondo precisi riferimenti storici, con indosso una veste bianca con la mano destra alzata in segno di benedizione e la sinistra che tiene lo stemma della città di Messina, rosso con la croce gialla, in difesa dei messinesi contro i francesi.
Specificando come premessa il fatto che la presenza mariana si percepisce in tutto il santuario, a tal proposito volevo sottolineare come validi ed esperti esorcisti abbiano potuto verificare la forza del suddetto luogo nella lotta contro il demonio, volevo aggiungere inoltre che la Madonna stessa mi ha fatto comprendere quanto sia importante e preminente recarsi all’interno della chiesa per celebrare messa e ricevere sacramenti prima di fermarsi nel luogo dove io l’avverto di più.
Il posto dove sento forte la presenza mariana fa parte ovviamente del santuario ma non è situato né all’interno della chiesa e nemmeno dentro il vasto perimetro che delimita il sacrato ma bensì al di fuori di esso, anche se molto vicino.
Vi sono infatti delle scalette abbastanza lunghe che scendono via via dal sacrato verso il basso che servono a collegare il santuario stesso con la strada sottostante; nella parte superiore delle scale, sul lato destro per chi scende, vi è uno spazio di verde a metà tra un giardino e una villetta notevolmente grande e ben curato, recentemente riaperto al pubblico e di proprietà del santuario medesimo.
Scendendo le scalette che iniziano proprio dal sacrato, dopo circa una cinquantina di metri, sulla sinistra in basso e quasi in un angolo, vi è una incavatura sul muro, direi una nicchia di una discreta grandezza con all’interno la statua della Madonna. La Vergine nella scultura, sempre illuminata da una lucettina, porta sul capo una corona di stelle, presenta le mani allargate, aperte verso il basso e tiene schiacciato sotto il piede un serpente. E’ l’immagine della Madonna della medaglia miracolosa apparsa in Francia nel 1830 a Santa Caterina Labourè. La statua è dentro una nicchia vetrata e il vetro stesso è protetto da una grata di ferro a forma di arco e chiusa a da un lucchetto.In alto, incise sul marmo posto nel muro sopra la nicchia, disposte anch’esse a forma di arco, si leggono le seguenti parole: “Venite figli sono io la Madre”. Sotto la nicchia vi si trova un marmo di considerevole spessore che funge da base, incisa sul quale spicca una grande M maiuscola, simbolo di Maria. Situata proprio a fianco, di fronte per chi guarda dal sacrato, vi è un’altra nicchia uguale a quella dove è posta la statua del Madonna, però vuota, come mancasse qualcosa.
Il posto appare veramente suggestivo, sembra proprio un luogo adatto ad apparizioni soprannaturali, vi sono molte fronde che dall’alto calano sulla nicchia creando ombra e molti insetti vi si vedono intorno. Sopra il marmo posto sotto la nicchia vi sono due vasi grandi ma con piante ormai appassite e pianticelle o fiori finti incastrati nella grata assieme a qualche immaginetta sacra. Vi si trova poi tutto ciò che porto io con amore, man mano, specie in ricorrenze e momenti particolari alla Madonna: rose di vari colore, cuoricini di diverse dimensioni alcuni con la scritta “Ti amo”, coroncine di rosario, angioletti. Alcuni di essi restono, altri vengono portati via da ignoti essendo un luogo all’aperto non controllato, altri vanno deteriorandosi col tempo. Sono tutti oggeti legati alle grate con lacci, spaghi o cordicelle improvvisate. Mi son chiesto spesso il motivo per il quale un luogo , almeno per me così importante e vitale tanto da esserci la Madonna, venga trascurato, a differenza del sacrato del santuario che appare sempre splendido e curato. Eppure ci vorrebbe solo un po’ di buona volontà affinchè qualche anima pia del luogo mettesse almeno un po’ d’aqua alle piante o togliesse tutta l’erba e le foglie che giacciono per terra nel più completo abbandono.
Se le persone che frequentano abitualmente il santuario e non solo esse ma anche visitatori occasionali o semplici cittadini di Messina mostrassero più interesse , se insomma sapessero e comprendessero l’importanza di quel luogo dove vi è posta quella Madonna, io credo che avrebbero verso di esso più cura e attenzione. Non si prega quasi mai infatti davanti a quella statua, mai un rosario recitato lì, eppure fa parte del santuario, è un luogo di passaggio specie per molti turisti stranieri e italiani che transitano proprio da lì . Messina è diventata infatti una città turistica grazie al suo porto, sbarcano enormi navi da crociera, continuamente ed anche due alla volta con tantissima gente a bordo, ma quasi nessuno di loro si ferma in quel luogo, continuano a salire le scale interessate esclusivamente a raggiungere il sacrato che sta più in alto e a fotografare e filmare il panorama che offre il santuario. Sì, forse la colpa è anche mia che non sono stato capace di divulgare quella enorme ricchezza spirituale che mi trasmette la Madonna da quel posto, ho tenuto troppo per me tutti i segni, i prodigi, le rivelazioni. Ho mantenuti segreti anche i miracoli, le guarigioni, non solo quelle fisiche ma soprattutto quelle del cuore, le guarigioni interiori che a Dio interessano di più, tutti compiuti per intercessione di Maria e nel nome di Gesù, nome al di sopra di ogn altro nome, che è lo stesso ieri, oggi e in eterno. Forse non ho compreso che persino io stesso potevo essere per gli altri una prova della sua esistenza. Penso ad esempio agli eventi che la Madonna mi ha rivelato proprio da lì prima che accadessero, tutte cose o situazioni che io sapevo in anticipo, ricordo per citarne solo alcuni quando Maria mi chiese di portare lì con me due coniugi Maurizo e Giovanna e di pregare per la loro figlia Stefania che aveva lasciato la loro casa prendendo brutte strade preannunciandomi che Lei l’avrebbe fatta ritornare, cosa che successe; ricordo ancora le lacrime di dolore della madre in pena per la figlia prima e poi quelle di gioia per averla riabbracciata dopo. La preghiera alla Madonna per la figlia fu fatta l’8 dicembre nel giorno dell’Immacolata Concezione, e furono proprio Maurizio e Giovanna, secondo la volontà di Maria, a deporre quel giorno ai piedi della statua la rosa che la Madonna desidera le venga portata da me ogni anno, è stata la prima volta che non sono stato io a farlo. Ricordo ancora con vivida emozione quando sempre Lei mi rivelò prima che accadesse la guarigione di Francesca, una ragazza con la benda su un occhio già compromesso che rischiava di perdere completamente la vista avendo ereditato dalla madre Caterina, diventata a sua volta non vedente, la stessa malattia. Si trattava di un male che colpiva gli occhi, incurabile per la medicina e che l’avrebbe portata progressivamente alla cecità come la madre. E poi mi torna in mente ancora il ricordo quella volta in cui Maria mi disse da quel posto che avrei vinto gli attacchi di panico che per un decennio mi impedivano di uscire da casa e che ci sarei riuscito senza cura farmacologica ma con l’aiuto del Padre Celeste, o quando mi spiegò che la mia detenzione carceraria durata quasi due anni doveva avvenire nella città di Enna, proprio in quella città dove io avevo ambientato il mio libro “Il vecchio e la ragazza”, libro ispirato e scritto sotto dettatura dal male, composto in un periodo buio della mia vita in cui ero schiavo del diavolo, libro che oggi, rileggendolo, capisco di non averlo scritto volontariamente, la mia ispirazione artistica infatti risultava condizionata ed inquinata. Ricordo, anche se è una situazione molto leggera, ma l’amore di Dio lo si può trovare sia nelle grandi cose come nelle piccole, quando Maria mi fece capire che Gesù mi avrebbe consentito come regalo la possibiltà di vedere dal vivo il mio cantante preferito Alan Sorrenti, un mio idolo che ha accompagnato i miei ricordi facendo da colonna sonora di tutta la mia vita sin da ragazzino poco più che adolescente, l’avrei visto finalmente dal vivo a Viagrande in provincia di Catania, non vi posso dire l’emozione e i segni piovuti dal cielo in quel gorno così speciale per me. Sono questi narrati, tutti avvenimenti che io ho saputo prima del tempo quando non potevo prevederlo.
Sono comunque tanti i segni che Maria mi ha dato da quel posto dove io continuo a recarmi spessissimo ,specie quando mi sento solo non avendo nessuno; ci vado per parlare, confidarmi ed essere ascoltato, per pregare, a volte recitando il rosario o dicendo la Coroncina alla Divina Misericordia. Sto con Lei come si fa con una madre dolcissima ed affettuosa che non si stanca mai di starmi vicino e di proteggermi contro le insidie del male. La vicinanza della Madonna come quella di Dio o il sostegno della fede non garantiscono una vita senza problemi, dolori o difficoltà, non ti evitano gli attacchi del diavolo che anzi risulteranno essere maggiori man mano che si cresce nella fede ma ti aiutano ad affrontarli meglio con più serenità e consapevolezza di potercela fare perché sorretti dall’aiuto di Dio che è sempre con te. Spesso si trova la chiave per risolverli in quanto guidati dallo Spirito Santo che apre la mente ed indica la strada rivelandosi è il più grande geniale maestro di tutti i tempi, donandoti una sapienza che non è di questo mondo ma che viene dall’alto. Non è per niente facile comunque parlare di ciò che mi accade riguardo la Madonna. Per me è destino dovermi tenere tutto dentro senza mai avere avuto la gioia di poterlo condividere con gli altri se non, come sto facendo ora, attaverso il talento che Dio mi ha donato sin da piccolo: la scrittura; non mi è stata mai data, infatti, la possibilità o l’opportunità di farlo. Per questo motivo ho lasciato la chiesa evangelica nella quale mi trovavo bene tutto sommato, mi piaceva il loro modo di pregare e di rapportarsi a Dio. Rientro in quella cattolica e mi rendo conto che il problema è sostanzialmente lo stesso anche se per motivi diversi, per prudenza o altro, non so. Si continua a considerare Maria come una creatura lontana ed inaccessibile, direi inavvicinabile, appartenente a chissà quale altro mondo lontano mille anni luce da noi terrestri, con la quale si può entrare a contatto solo dopo la morte . Ma non si comprende invece che non c’è nulla di più normale che comunicare con Lei anche senza avere il dono della veggenza ma semplicemente sentendone la presenza; siamo divisi solo dal corpo, lei vive in dimensione spirituale, noi in quella fisica ma siamo spiriti entrambi, fatti della stessa essenza e creati per lo stesso destino da un unico Padre, del resto anche lei era come noi quando era nella vita terrena. Tutto sembra complicato, impossibile, privilegio solo di pochi eletti. Ma io sono forse un eletto? Eppure la sento, basta aprire il cuore e gli occhi dello spirito. Esiste una sola verità affinchè ciò possa accadere come continua a succedere a me: tornare puri come bambini e credere, e la madre di Gesù si farà trovare.
Ho lasciato con dispiacere il Rinnovamento nello Spirito sia perché, come nella chiesa protestante, non mi è stato permesso di testimoniare, paradossalmente non l’ho potuto fare nemmeno trovandomi in chiese cattoliche che portano nomi mariani. Quindi non appartengo più a nessun gruppo o comunità di preghiera, frequento la chiesa cattolica dello Spirito Santo, sono in mezzo alle suore e sto bene, prendo la comunione ogni domenica perchè ritengo assolutamente indispensabile e vitale nutrire lo spirito col sangue e corpo di Cristo. Poi, per il resto, vado dove mi porta il cuore, sono occasionalmente di tutte le parrocche e di nessuna, senza poter contare sull’aiuto spirituale di nessuno, eppure perfino i santi hanno avuto bisogno di un sacerdote che gli facesse da guida spirituale, ma io no, destino per me andare avanti da solo in ogni campo della vita, compreso quello della fede, totalmente da solo, affidandomi unicamente alle preghiere e al dialogo continuo con Dio, che non è poco. Ascoltando il cuore, seguendo La Parola di Dio ma evitando scontri verbali di interpretazioni nella lettura che hanno diviso la chiesa cristiana, io faccio una cosa importantissima e basilare: analizzare costantemente la mia condizione spirituale con molta attenzione, verificarla e rimetterla in discussione se è il caso quando penso di sbagliare, restando sempre umile e ascoltando la voce del cuore, che quando riesce a rimanere puro ed incontaminato, non mente e non sbaglia mai. Fuggire il peccato e mettere Dio al primo posto e al di sopra di tutto nella propria vita , solo in questo modo si cresce nella fede, ed io sono cresciuto davvero tantissimo con ancora ampi margini di miglioramento se continuerò su questa strada. Con gli occhi limpidi, una freschezza interiore e la pace nel cuore ho imparato a guardare lontano, anche a ciò che esiste ma non si vede, cogliendo i segni del cielo anche i più piccoli ed impercettibili, fidandomi incondizionatamente di Dio. Ed ogni volta che commetto anche il più piccolo errore, corro subito a confessarmi per ritrovare tramite il sacerdote l’abbraccio misericordioso del Padre.
In conclusione, tornando a quel luogo dove sento la presenza di Maria, mi chiedo cosa sarebbe giusto fare. Confesso che istintivamente vorrei correre subito dal parroco della chiesa di Montalto per raccontargli ogni cosa con sincerità e aprendomi completamente, poi vorrei anche pregarlo di valorizzare quel posto così importante per la Madonna, per me e per tutti: ma mi ascolterà? Saro' creduto?
"QUELLA STRANA RAGAZZA"
Magia di una notte di luna piena.
Non riuscivo a dormire.
Le tende bianche svolazzavano leggere
e una chiara luce illuminava la stanza.
Il respiro del mare arrivava alle mie orecchie
il richiamo era troppo grande per resistere.
Una figura
dai lunghi capelli biondi,
innamorata del suo mare
veniva verso di me.
Il suo sorriso era dolce
i suoi occhi tristi,
quella strana ragazza confidava al mare sogni e segreti
sicura che mai nessuno li avrebbe rubati.
Disperato io la chiamavo
in quella notte di luna piena,
avevo bisogno che qualcuno mi ascoltasse
sognasse per me.
E lei era già là
a piedi scalzi,
sulla sabbia umida e fresca,.
si lasciava accarezzare dalle onde.
I suoi occhi erano quelli del mare
guardavano la luna e il suo chiarore
inseguivano i suoi desideri,
rincorrevano i suoi sogni.
La luna
era alta nel cielo,
la sua luce argentea
illuminava il mare.
Gli occhi di quella strana ragazza
seguivano il ritmo delle onde,
la vedevo correre,
ritornare a vivere.
"L'ANGELO NERO"
L 'angelo nero è tornato
a bussare alla mia porta.
E' entrato
senza che me ne accorgessi.
Nel silenzio assoluto
dei suoi passi inesistenti,
mi avvolge nel suo manto
fatto di fumo e di tenebre.
Muta creatura
della notte più buia,
mi hai preso
senza che un lamento
venisse fuori dalle mie labbra gelide,
bianche come la cera.
Ora sono anch'io una creatura della notte,
una sorta di vampiro
assetato di via, assuefatto di morte,
faccio parte del tuo mondo allucinante.
Voglio solo fuggire via nell'oscurità,
spiegare le mie ali di pipistrello
e volare lontano
nella notte che adesso sento d'amare.
Fuori il fiume sta scorrendo,
dentro il fuoco non si spegne
mai un momento,
ed io come ti sento, io ti sento!
E tu angelo nero,
ormai vivi nell'oscurità della mia anima
come una candela accesa
che va spegnendosi lentamente
ma che non si consuma.
"LA LEGGENDA DI CAMILLA"
Chi di realtà si nutre
defunta ombra del nulla eterno è,
chi ai sogni crede,
la collera del tempo affamato
vincerà nei secoli.
Fra i castelli fatati dei mie sogni
Illa io ti sto inseguendo,
è la tua leggenda.
Gelosi folletti la raccontano in sogno.
"Una notte di duemila anni or sono,
Camilla, una leggiadra ed esile ancella,
scrisse nel suo cuore:
“L’amor non vien da me, la fede stanca illusione,
la mia tenera età fior che appassisce,
ai sogni affido il mio avaro destino”.
Disperata ma senza lacrime,
corse verso quel dirupo che dominava quella valle
incantata da filtri magici, popolata da gnomi,
e da lassù altissima si gettò
gridando al vento prima di schiantarsi al suolo:
“Io vivo e vivrò per sempre”.
Sopra quella valle,
il tempo arrestò la sua corsa affannata
e, come per incanto, tutto restò immutato.
Ed ancor oggi, duemila anni dopo, il viandante solitario
che ignaro non conosce la storia di lei
ed attraversa quell’angusta e remota valle,
senza veder né capir nulla,
ode nel leggero mormorio del vento,
l’eco della voce del fantasma di lei
che ripete ancora:
“Io vivo e vivrò per sempre”."
Sì, nella mia fantasia,
tu Illa sei viva
e vivrai per sempre
con me.
"LA FAVOLA DI UNA PICCOLA LACRIMA"
Da una bimba e un pianto
nacque lei
piena di paure e ingenuità,
chiara e traparente
dai suoi occhi si affacciò
e da quelle ciglia sottili
piano piano scese giù.
Attraversò quel viso
dai lineamenti dolci
pulito di bambina
e per il mondo
sola sola
s’incamminò.
Ma era troppo ingenua
non conosceva il male
e la sua vita
era già in pericolo.
E passarono in fretta gli anni
e anche le stagioni
venne presto l’inverno
portando con sé la pioggia.
Tante grandi gocce
cadevano giù dal cielo
tutte insieme,
erano prepotenti
si spingevano tra loro
si bisticciavano.
La dolce lacrima ben presto
si trovò sommersa
cercò di ribellarsi
ma era troppo buona
e non aveva la forza.
Così per non morire
pensò di tornare
dentro quegli occhi
dov’era nata.
Sola e stanca
cercò quella bambina
la cercò dovunque
e la trovò alla fine.
Ma era ormai cresciuta
non era più bambina
il suo viso era truccato
non si ricordò di lei
e la cacciò via con forza.
Così la povera lacrima
restò proprio sola
in balìa di tutti
senza alcuna difesa.
Vagava per il mondo
ignorata da chiunque
sembrava invisibile
trasparente
proprio come una lacrima.
E venne il sole
e con la sua luce
forte forte
la illuminò.
Ma era ormai vecchia
allo stremo delle forze
e lentamente
si sciolse da sola.
Finisce così
la sua insignificante vita
la sua insignificante storia
e nel silenzio
la gocciolina muore.
Così è il mio destino
la storia di quella piccola lacrima
è uguale alla mia.
CLAUDIO CISCO "Presentazione e Bibliografia"
P R E S E N T A Z I O N E
CLAUDIO CISCO nasce il 18-10-1964 a Messina.
Malinconico e meditativo per natura, rivela sin da piccolo, in trasparenza, una sensibilità profondissima ed una straordinaria vocazione per lo scrivere. Scrittore inquieto dall'animo agitato e tormentato, amante della solitudine, esordisce nel 2004 col suo primo libro COME SONO DENTRO, dove la sua natura romantica e dolce si fonde meravigliosamente con la sua indole malinconica e funerea facendo germogliare liriche di ineguagliabile purezza. Ma la sua ispirazione sempre fervida non ha limiti ne' confini. Decide così di ampliare il suo percorso letterario spaziando nel campo della narrativa. Nasce l'anno dopo il libro COLEI CHE BREVEMENTE FU E CHE MAI IN VITA CONOBBI, nel quale il senso del mistero e la paura della morte si innalzano a vita sospinte dalla forza del sogno e dall'incanto dell'immaginazione, attraverso pagine delicatissime e di commovente bellezza nelle quali impeto del racconto e capacità fabulosa si armonizzano con arte. Libro successivamente modificato leggermente nel testo con due diverse copertine rispetto all'originale. Nello stesso anno sente l'esigenza di fare presa sui lettori e rischia coraggiosamente dando alle stampe il libro IL VECCHIO E LA RAGAZZA, un libro-scandalo che si schiera contro tutte le convenzioni sociali e ogni forma di moralità a difesa d'una libertà d'espressione illimitata e senza freni. Il libro fa molto parlare di se' ma incuriosisce, viene successivamente riscritto dall'autore col titolo LA FINE DELLA CICOGNA in una nuova stesura nella quale vengono aggiunti nuovi concetti. Nel 2006 torna al suo vecchio amore: la poesia, e crea il libro LA MIA ANIMA E' NUDA, dimostrando ancora una volta la sua impossibilità di essere e di realizzarsi in un mondo che nega tanto più crudelmente la felicità, quanto maggiore è la nostra virtù. Spinto dalla sua indomabile e istintiva creatività sempre ricca di idee ed emozioni, prosegue nel 2007 verso la strada della lirica e partorisce il suo quinto libro IL SILENZIO NEL SILENZIO. Una vera rivoluzione è in atto nel poeta. L'accessibilità immediata dei suoi versi, viene sostituita da un'accurata e sofisticata ricerca del vocabolo. La sua solitudine estremamente privata senza sbocchi, si apre di colpo al mondo che lo circonda attraverso tematiche di più ampio respiro. Segno evidente d'un artista, e d'un uomo prima, che sa continuamente rinnovarsi come un istrione della scrittura, capace di sorprendere ogni volta. Sempre nel 2007 raccoglie 40 sue poesie tratte dai libri di liriche scritti in precedenza e dà alla luce il libro SENSAZIONI. Focalizzando sempre più la sua genialità creativa e rinnovandosi continuamente da schemi originalissimi da lui stesso creati, scrive ANIMA SEPOLTA, un'espressione poetica d'avanguardia, alternativa, dove fobie ossessive e fantasmi interiori, esternandosi, si tramutano con sepolcralità in energie negative lugubri e macabre, segni indelebili d'una morte interiore eternamente rassegnata nel misterioso mondo della follia e dell'inconscio. Si cimenta poi in un monologo in prosa surrealista di carattere cerebrale e filosofica APOCALISSE MENTALE. Nel 2008 compone altri 2 libri in versi EROS E MORTE (poesie erotiche e dark) e LA LUNA DI PETER PAN, nel quale il romanticismo predomina velato da una indefinibile tristezza. Nel medesimo anno raccoglie tutte le sue liriche assieme a passi significative delle sue prose e scrive il libro TUTTO SU DI ME. Esterna poi tutto il suo amore per il mare dedicando interamente ad esso il libro di poesie L'ANIMA DEL MARE.
B I B L I O G R A F I A
-COME SONO DENTRO
-ANIMA SEPOLTA
-APOCALISSE MENTALE
-COLEI CHE BREVEMENTE FU E CHE MAI IN VITA CONOBBI
-IL VECCHIO E LA RAGAZZA
-LA MIA ANIMA E' NUDA
-IL SILENZIO NEL SILENZIO
-SENSAZIONI
-LA FINE DELLA CICOGNA
-EROS E MORTE
-LA LUNA DI PETER PAN
-TUTTO SU DI ME
-L'ANIMA DEL MARE
"IO L'HO VISTA"
Io l'ho vista
quand'ero ancora adolescente
e mi sentivo solo,
in quel freddo pomeriggio d'inverno
nel silenzio
in quella grotta buia coperta da fronde.
L'ho vista
nella sua nudità d'angelo
librarsi in volo con le sue ali dorate,
mi ha parlato
con la sua voce dolce e suadente.
L'ho vista, lo giuro!
anche se nessuno mi vuol credere,
mi ha detto di non svelare il suo segreto
che da allora è anche il mio.
Nella notte delle stelle cadenti
sono tornato nel punto dove mi è apparsa
ma non ho veduto più nulla
silenzio assoluto anche del vento,
ma una luce brillante si è accesa
subito dopo che sono andato via.
A TE MARIETTA (1855-1872)
A te Marietta!
che se sei stata la gioia, l’amore di qualcuno.
A te Marietta!
che non ti ho vista mai.
A te che t’immagino come un fiore
che sboccia, fiorisce e muore senza dolore:
chi potrà mai piangere o lodare
la tua cruda e gelida pietra
che forte ed imperterrita
sembra sfidare la collera del tempo?
A te Marietta!
che ti penso sempre
come una dolce ragazza vestita di bianco
che con il bruno dei tuoi capelli
formi un vistoso e sublime color di primavera
a te che guardando la tua tomba
mi s’incenerisce il cuore.
A te Marietta!
che nessuno un volto ti sa dare
e che con insistenza la tua immagine m’immerge
nel lontano passato della tua vita.
Non so chi tu sia stata
né saprò mai il motivo della morte che presto ti colpì
ma so con certezza che questa è la tua pietra
e che in essa il tuo corpo giace.
A te Marietta!
scrivo queste righe
per aggrapparmi all’illusione di un lontano ricordo
che mai ci fu.
Dedicata a colei che brevemente fu
e che mai in vita conobbi
LA SPOSA DEL MARE
Il suo corpo appartiene solo al mare
fedele sposa e amante del potente Nettuno.
Avanza elegante tra schiere di pesci
nel suo abito bianco,
spuma di cristallo
dal riflesso lunare.
Avanza la sposa sopra le onde,
cadono fiori dal cielo stellato
cielo che si confonde col mare,
brezze di vento
alitano accanto,
leggero un profumo di conchiglie
si diffonde sulle coste.
E' un rito la sua danza
sulle acque in controluce,
lontano s'ode un canto.
"IO E LA MORTE"
Note dell'Autore:
"Non vi fate sedurre, non esiste ritorno, non c'è nulla dopo, morrete come tutte le bestie divorati da vermi".
E' un paese morto. Strade malinconicamente deserte, aria pesante, spaventosamente tetra. Furtive ombre si sparpagliano e si riuniscono subito dopo, quasi per sentirsi meno sole. Silenzio assoluto interrotto soltanto da voli di pipistrelli, da rintocchi lugubri di campane. Porte chiuse, finestre sbarrate, occhi atterriti ed impotenti che, dagli usci delle case, spiano lei, signora e sovrana, padrona di tutti noi. Lungo mantello nero, teschio in faccia, bastone per reggersi, curva lei cammina zoppicando e lentamente, sola ed indisturbata. Nessun muro potrà fermare la sua falce. Ha in mano un taccuino verde speranza dove vi sono annotati i nomi e le ore di coloro i quali deve ancora chiamare ed uno nero morte con i nomi di chi ha già rapito con sè. Bambini, continuate il vostro girotondo e ridete di lei che vi sembra così buffa e troppo lontana. Ragazzi innamorati, stringetevi forte l'uno all'altra, tra sogni e amore, lei non si commuoverà e verrà a prendervi lo stesso.
Uomini e donne, ac(edited)ulate glorie e tesori, lei non si farà comprare e alla sua venuta tutto dovrete lasciare. Vecchi, raccomandate le vostre anime a Dio, lei non avrà paura e sarà molto più vicina di quanto possiate pensare. Gente chiusa nelle vostre case, cos'è questo silenzio? Musica! e ridete forte, e scherzate forte, continuate il vostro ballo in maschera, recitate la commedia della vita, ma sul più bello tu sentirai bussare alla tua porta. Inutile ogni tentativo di fuga o di gridare aiuto, interromperai la danza, toglierai la maschera, abbandonerai la tua dama e le tue damigelle e andrai nostalgicamente deluso con lei, più non tornerai; un istante di silenzio in casa tua insufficiente anche per piangere e poi, immediatamente, lei rialzerà il sipario e riaccenderà le luci e la musica e la danza, imperterrite, ricominceranno senza più una maschera: la tua. Sì, lei porterà anche te in quel malinconico recinto di foglie morte ed alberi spogli e stecchiti
e il tuo corpo straccio, sdraiato si confonderà tra quelli che lì ci son già da tempo. Io, di colpo, evito le braccia di chi vuol fermarmi e scappo giù in strada da solo e le corro dietro: "Perchè?" le grido con disperazione, "perche devo morire?" che male ho fatto per non poter vivere per sempre? Dimmi che ho un'anima, un respiro che vivrà in eterno. Dimmi che il mio sangue non è il liquido d'un automa, che il mio cuore non è un motore, i miei nervi non sono fili sottili uniti tra di loro fatalmente,la mia mente non è un computer. Vedi io ti parlo, ti sento, sono felice, sono triste, ho paura, so scrivere una poesia. Ti prego signora sovrana, tu che sei l'unica che puoi, risparmiami, non farmi morire. Io amo un fiore, una coccinella, un bimbo, amo la vita". Lei si ferma e mi guarda in faccia. E' strano ma di colpo non ho più paura. E' così naturale osservarla in volto, come se si trattasse di un incontro indispensabile, sembra quasi una figura viva, e pensare che la immaginavo diversa e cattiva. Lei mi risponde: "Va' via ragazzo, tua madre t'aspetta a casa, e ricorda sempre, tu potrai anche essere come me per un solo istante morendo, ma io non potrò mai essere come te quando risusciterai in eterno. Poi mi volta le spalle e girando l'angolo scompare. Io rimango confuso, triste e felice nello stesso istante e piangendo divertito, correndo, torno a casa.
"APRITI CON ME"
Non puoi fuggire da te stessa, non devi nasconderti anche da me. Ormai io ti conosco sai, è come se leggessi dentro i tuoi pensieri. Nei tuoi occhi da troppo tempo spenti ma bellissimi e di straordinario colore, vedo riflessa chiaramente come per magia la tua anima. Il tuo sguardo avvilente, etereo, quasi lunare smaschera questo tuo essere creatura persa, come chi è presente solamente col corpo ed è lontana mille anni luce con la mente Ma io provo ad immaginare il fascino di quel tuo viso che sarebbe capace di ipnotizzare chiunque se solo potesse ritrovare la bellezza e la spensieratezza del suo sorriso. Ti prego: apriti con me! Non chiuderti tenendoti tutto dentro, forse non trovi le parole, non sai da dove cominciare. Parlami del malessere che ti opprime e dal quale credi di non poterti liberare. Ci sono segreti, esistono paure in te, lo sento. La tua vita è un mare in tempesta ed il tuo futuro lo vedi annebbiato, hai già pianto parecchio fino a prosciugare ogni lacrima ma dall'amarezza e lo sconforto di questo tuo dolore, ne uscirai fuori e per sempre, se lo vorrai veramente. La mente mia ora precipita in fondo alla tua, e in simbiosi con i tuoi stessi tormenti scopre un'ombra, intravede una solitudine profondissima, si perde nel labirinto del tuo mistero lasciandosi del tutto rapire dalla angoscia che ti possiede. Come fari abbaglianti nel buio, i tuoi pensieri negativi sparano su me ma non mi uccidono, mi danno più forza. Ti scongiuro: apriti con me! Io ti ascolterò con attenzione e pazienza senza giudicarti affatto ma cercando di comprenderti, calandomi al tuo posto. Ora dimmi perchè ti consumi così, cosa c'è che mi nascondi, c'è un pericolo che incombe o un demone alle tue spalle. Dimmi tutto ciò che vuoi, qualsiasi cosa o confidenza, fammi partecipe di ogni tua sensazione, io sono pronto a seguirti con cura, ovunque ed a qualunque costo, finchè mi permetterai di farlo, amica mia! Non odiarti in questo modo ma rendi il bene per il male, prova finalmente ad amarti un pò, scaccia via dalla tua vita la tristezza, i fantasmi della notte, distruggi definitivamente la disperazione. Sento che un sogno, una speranza sopravvivono ancora sepolti dentro il tuo io, ti chiedono luce, entusiasmo, poesia, invocano tenerezza. Ti supplicano soltanto di non arrenderti al male ma di lottare, di non perdere la fiducia in te stessa, sanno che se vuoi ce la fai, puoi riscattarti aprendo gli occhi che tieni bendati. Insegui quel sogno e quella speranza, fallo con volontà e coraggio, credendoci fino in fondo, ti accorgerai che sono più vicini e raggiungibili di quanto tu possa pensare. Fai piovere amore su di te, apri la porta del cuore, quanto c'è di puro, di meraviglioso tu l'avrai. Coltiva e lascia germogliare quegli amori trascurati ed abbandonati in fondo al tuo cuore, sai bene che ci sono ancora, ti stupirai piangendo di gioia nell'osservarli fiorire nella tua giovane vita. Credimi, ti prego ascolta queste mie parole: apriti con me! Io sono qui con te per aiutarti. Non c'è sbaglio o colpa alla quale non si possa rimediare, non esiste sconfitta in grado di annullarti e non è mai troppo tardi per riemergere. Adesso sei solo caduta ma ti giuro e sono certo che presto ti rialzerai e rinascerai con più forza e più amore di prima. Credici, credici, credici!